Duomo di Fidenza: volti sorridenti
Se pensiamo che il riso non era ben visto dai monaci e dalle gerarchie ecclesiastiche del Medioevo, possiamo comprendere quanto molti bassorilievi del nostro Duomo siano stati innovativi e controcorrente.
Cattedrale di Chartres , Cristo glorioso |
Cattedrale di Reims – Angelo sorridente |
Nel
nostro Duomo invece…
a- Il Cristo scolpito al
vertice del portale centrale è il centro simbolico e geometrico della facciata,
l’elemento su cui converge l’intero sistema iconografico che va letto
simmetricamente riferendosi sempre a Lui.
Ebbene: visto dal basso, il Cristo glorioso è
il Giudice della storia: incute timore, anche se apre le braccia ai pellegrini
e ha i calzari ai piedi (cosa anch’essa unica nell’iconografia medievale).
Se però lo si vede frontalmente, sorride! Si
tratta di una tecnica iconografica non dovuta al caso ma voluta, quasi a
significare che, più ci si eleva spiritualmente, più il Giudice del mondo
diventa compagno di strada.
b- Nel
portale di sinistra, possiamo poi notare altri due bassorilievi con personaggi
sorridenti:
- Carlo Magno, con il globo e uno scettro gigliato nella mano destra. Si tratta di una
scultura molto ben rifinita, quasi ad indicare l’ammirazione dei borghigiani
verso colui che aveva elevato Borgo alla dignità di “Chiesa imperiale” con
varie donazioni e privilegi. L’Imperatore ha un volto nobile e sereno,
diversamente dal re Erode e dall’imperatore Massimiano.
- Sempre nel timpano del
portale di sinistra, poi, l’ammalato (egrotus) che entra nel santuario è
raffigurato con un grande sorriso, per la grazia della guarigione elargita dal
Santo patrono.
c- Nella
calotta della nicchia sopra alla statua a tutto tondo del re Davide, viene rappresenta
Maria sorridente mentre pone il Bambino tra le braccia del vecchio Simeone.
Sorride anche la donna a destra, fuori dall’edificio, che ha in mano le due
tortore per il sacrificio: si tratta di una gioia intensa e pienamente umana.
Invece Gesù (che viene sempre raffigurato come Re del mondo, e quindi col volto
adulto), visto di fronte appare accigliato e preoccupato, mentre, visto di lato
(come lo ammiravano coloro che entravano nel santuario passando in mezzo ai
leoni) ha anch’egli il volto sorridente.
La facciata della nostra Cattedrale non finisce di stupire.
Ancora una volta, gli esempi di cui sopra stanno a dimostrarne l’unicità.
Aveva ragione Antoine Bourdelle, scultore francese del
1800, il quale, dopo aver ammirato il nostro Duomo, affermò: "Mi auguro
che tutti i giovani artisti vengano in pellegrinaggio a prostrarsi davanti a
questa facciata e ad ammirarne la grande bellezza".
Fausto Negri
I suoi racconti, prof Negri, sono sempre un respiro di aria pulita per il nostro spirito. Grazie.
RispondiEliminaLa Storia delle nostre radici... e dico poco.
RispondiEliminaQuanti borghigiani, quanti pellegrini e quanti studiosi, si sono mai accorti di tali sottili ed importanti diversità? Änsón! Il Prof. Negri, dovrebbe diventare la Guida ufficiale del Duomo di Fidenza.
RispondiEliminaSenz'altro nessun altro potrebbe farla meglio di lui. Speriamo che ci ascolti!
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