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sabato 18 febbraio 2023

I fuochi di carnevale, addio all'inverno e benvenuto alla primavera!

Domenica 19 febbraio
Piazza Garibaldi, ore 18,00, a Fidenza
“I FUOCHI DI CARNEVALE”
Compagnia Teatrale All’improvvista di Isola Dovarese
Animazione a cura di Movida


I FALÒ DI CARNEVALE

Addio all'inverno e benvenuto alla primavera.

Per Carnevale, anche in Provincia di Parma, moltissimi sono i riti e le tradizioni legate al fuoco.
Fuochi e falo' con la finalità scaramantica di stimolare il sole affinché salisse più alto e vigoroso nel cielo, perché tornasse primavera e i frutti fossero abbondanti.

Una tradizione, quella dei falò di Carnevale che ancora persiste: i contadini sono soliti accumulare in uno dei campi di loro proprietà il materiale necessario per la realizzazione dei fuochi.
La tradizione vuole, infatti, che bruciando i rami delle potature possano essere scongiurate le gelate di primavera sulle piante.

I giorni in cui viene svolto il rito sono compresi tra il giovedì grasso e il martedì grasso, giorni che vengono indicati come quelli più adatti per il passaggio dall’inverno alla primavera.

Il fuoco che si sprigiona dal falò ha anche il compito di eliminare ogni malattia delle sementi nascoste sotto terra e augurare raccolti abbondanti. Inoltre, in qualche paese, si dice anche che il calore propagato dal fuoco allontani gli insetti che possono essere nocivi per la crescita del foraggio.

L’accumulare frenetico di materiale per il falò ha una data di inizio ben precisa. È il giorno di Sant’Antonio, patrono degli animali.
Il via ai roghi carnevaleschi era il suono della lumèga. Si tratta di uno strumento fatto in casa che emetteva una sorta di muggito, scandendo il silenzio della notte.
Tutti i falò venivano accesi e i paesi sembravano ritrovare la vita.
 
Dal colore della cenere del falò gli anziani sapevano fare pronostici per il futuro.
Se la cenere fosse stata chiara, serenità e benessere; se scura, pessimi raccolti e miseria.
Una manciata di cenere si spargeva, e si sparge tutt’ora, per chi mantiene questa tradizione, nei campi. L’intento era quello di scacciare insetti e parassiti che potevano danneggiare il raccolto.

Terminato il falò, l’odore acre del bruciato andava mescolandosi con il profumo dei dolci di carnevale e con l’aria leggera della primavera. Nei giorni successivi al Carnevale iniziano ad avanzare nei campi timide asprelle; primule e viole si fanno avanti nei fossati a lato della strada.
MP


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