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domenica 28 settembre 2008
venerdì 26 settembre 2008
Il ponte romano
FIDENZA Necessari restauro e protezione
Distacco delle pietre: Ponte romano a rischio
Il ponte romano di piazza Grandi continua a cadere a pezzi, consumato dai secoli, dalle intemperie e dall'incuria. A lanciare l’allarme sono i cittadini preoccupati dal progressivo distacco di pietre dalla struttura, timori rilanciati anche da alcuni siti particolarmente attenti alle condizioni del patrimonio storico e urbanistico del territorio.
Una situazione che sembra peggiorare di mese in mese, con un’accelerazione che suggerirebbe interventi immediati per la messa in sicurezza di una delle testimonianze storiche più pregiate di Borgo San Donnino. Si riscontra in particolare il distacco di parti in pietra dalla parte superiore del ponte romano venuto alla luce nel 1874, proprio sotto la porta medioevale della città.
Negli ultimi mesi sono anche state effettuate alcune manutenzioni nella zona, ma queste non hanno interessato minimamente la struttura che è certamente di competenza della Soprintendenza ai Beni culturali.
Gli ultimi interventi sul ponte romano risalgono ormai a quasi vent'anni fa, quando è stata decisa l’eliminazione del piano stradale che per secoli ha protetto il ponte romano. Una scelta certamente mirata a valorizzare quella testimonianza di un passato importante per Fidenza, ma che in realtà si sarebbe poi tramutata in un grave rischio per l’esistenza stessa del ponte romano peraltro rimasto comunque non visibile nella sua interezza.
Da più parti si chiedono quindi interventi immediati per salvare quel manufatto in pietra, cominciando dal risanamento conservativo della parte sottostante la campata.
giovedì 25 settembre 2008
Fidenza Il ponte romano
Continua il distacco di parti in pietra sulla parte superiore del ponte.
A sinistra sono confrontate due situazioni ed i particolari mancanti evidenziati.
Nel periodo intercorrente tra le due date/marzo ed Agosto 2008) sono stati fatti interventi manutentivi che non hanno interessato il ponte romano vero e proprio ma solo i manufatti esterni.
mercoledì 24 settembre 2008
domenica 21 settembre 2008
Delitto prossimo venturo

Palazzo Arzaghi in una fotografia del 1976. Successivamente si è intervenuti alleggerendo gli archi dai muri di di riempimento e rimuovendo i serramenti , porte interne e persiane. Tutto questo ha accelerato il degrado della struttura. Risulta la concessione edilizia per "restauro e risanamento palazzo Arzaghi riferimento a fascicolo (num 18/94)".
mercoledì 17 settembre 2008
Fidenza - Palazzo Arzaghi

La pianta dell'edificio ha forma irregolare ed asimmetrica e da questo si presume che il palazzo cinquecentesco probabilmente sia il risultato dell'accorpamento di tre costruzioni medioevali (forse trecentesche).
Tutto il palazzo, di proprietà privata, è da tempo in totale abbandono e, malgrado sia oggetto vincoli di tutela, presenta rischi concreti di conservazione. E' quindi necessario trovare una soluzione pubblica, privata o mista che assicuri alla città la conservazione di questo palazzo, uno dei pochissimi edifici residenziali veramente antichi.
Tutto il palazzo, di proprietà privata, è da tempo in totale abbandono e, malgrado sia oggetto vincoli di tutela, presenta rischi concreti di conservazione. E' quindi necessario trovare una soluzione pubblica, privata o mista che assicuri alla città la conservazione di questo palazzo, uno dei pochissimi edifici residenziali veramente antichi.
lunedì 15 settembre 2008
Palazzo Panini Articolo del settimanale diocesano
Un articolo propositivo di Amedeo Tosi apparso sul settimanale cattolico "Il Risveglio" venerdì 12 settembre 2008
Villino Panini e il ruolo della Soprintendenza: quel filo interrotto che avrebbe evitato le macerie
"Ad un mese di distanza dal giorno del suo abbattimento (4 agosto scorso) quel che resta di Villino Panini è ancora lì all'angolo tra via Gramsci e viale Vittoria in attesa di essere rimosso. La demolizione della palazzina in stile Liberty ha suscitato accese polemiche e prese di posizione da parte di associazioni e istituzioni che hanno coinvolto la popolazione come da tempo non accadeva nella nostra città.
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
sabato 6 settembre 2008
Palazzo Panini e Rifondazione Comunista
Rifondazione Comunista si domanda e si risponde
Perché Rifondazione Comunista si occupa di “ Italia Nostra “ e della demolizione di Casa Panini?
In questo momento di acuta crisi economica, di regressione politica e di crescente disagio sociale, cosa c’entra Casa Panini con i compiti e le priorità di Rifondazione e della sinistra in generale?
C’entra, eccome , e vediamo di capire perché .
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