Fidenza - Area ex-Pinguino
Una costruzione mastodontica e decisamente superiore a quanto previsto dalla concessione edilizia, le varianti al progetto realizzate prima della loro approvazione, uno maxisconto di oltre 500 mila euro nella determinazione del contributo aggiuntivo da inserire nell'Accordo di Programma da stipulare tra il Comune ed il soggetto attuatore (Pinguino s.r.l.) questo, oltre agli oneri comunali dovuti, come in qualsiasi altro intervento.
Difficile pensare a condizioni più favorevoli per un costruttore. Difficile pensare che un’amministrazione comunale e i suoi tecnici possano tollerarle.
Eppure, il colpetto è riuscito in pieno ai realizzatori dell’intervento urbanistico sull’area ex pinguino, 9mila metri quadri lungo la via emilia, in direzione Fiorenzuola, dove un tempo sorgevano albergo e panificio.
A certificare la sostanziale inesistenza di controlli e autorizzazioni da parte del Comune di Fidenza sono stati due membri della Conferenza dei servizi, che si è riunita il 15 settembre per autorizzare una variante al progetto. Al verbale è stato allegato un documento firmato dai due membri presenti della Commissione per la Qualità Architettonica e per il Paesaggio che “rilevava l'inconsistenza delle decisioni a prendere in quanto le opere erano già state eseguite”. In parole povere, i due, in un sussulto d’orgoglio, dicevano: ma che senso ha esprimere un parere , visto che dobbiamo autorizzare un intervento che è già stato fatto?
D’altronde, questa sembra essere la caratteristica principale di questo ennesimo intervento edilizio a Fidenza.
La struttura ex Pinguino doveva essere alta al massimo 11 metri e mezzo, ha raggiunto invece i cinque piani, cioè 23 metri.
L’albergo doveva avere quattordici camere al pian terreno, meno ai piani superiori, perché la pianta originale avrebbe dovuto essere sostanzialmente rispettata. Invece, tutti e cinque i piani si sviluppano allo stesso modo e sono già state realizzate le finestre di camere che nessuno ha ancora autorizzato. Lo stesso vale per un secondo edificio, già previsto nei cartelli di cantiere ma non nelle carte del comune. D’altronde, già al momento di scavare le fondamenta e di impiantare i piloni di sostegno, erano già adeguati all’evoluzione, teoricamente imprevista, su cinque piani. Non c’è stato alcun bisogno di rinforzarli.
Come se ci fosse un regista capace di dettare i tempi della costruzione e di garantire il superamento degli ostacoli burocratici.
Un regista piuttosto autorevole, pare. Visto che sugli oneri di urbanizzazione il Comune è parso quanto meno di manica larga nei confronti dei proprietari del Pinguino: rapportando i valori ad altri comparti simili, per l’aumento di mille metri quadrati di superficie lorda approvato nella variante del 1 giugno 2010, avrebbero dovuto pagare dai 400 agli 800 mila euro. Il comune di Fidenza, che come tutti gli enti locali non naviga certo nell’oro, si è accontentato di un contributo di 165 mila euro. Un ottimo sconto, visto da una parte. Un mucchio di soldi in meno da spendere per i cittadini, visto dall’altra.
Confronto tra realizzato ed autorizzato |
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