Il dipinto del Vasari viene "bucato" per inserire sonde esplorative |
La storica Battaglia di Anghiari fu combattuta mercoledì 29 Giugno dell'anno 1440 tra i Fiorentini, vincitori, ed i Milanesi, guidati da Niccolò Piccinino e superiori in uomini e mezzi. L'aspra battaglia viene così descritta dal Machiavelli: "Ed in tanta rotta e in si lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d'altro virtuoso colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò".
Battaglia comunque non inutile ai fiorentini, che conservarono l'indipendenza, e non dannosa per il Duca di Milano come dice sempre il Macchiavelli : "…la vittoria fu molto più utile per la Toscana che dannosa per il duca (di Milano), perché se i Fiorentini perdevano la giornata, la Toscana era sua; e perdendo quello, non perdè altro che le armi e i cavalli del suo esercito, i quali con non molti danari si possono ricuperare".
La battaglia importante è invece quella che si sta consumando in questi giorni a Firenze riguarda quella dipinta da Leonardo in Palazzo Vecchio. L'affresco fu danneggiato durante le operazioni di essiccamento del colore in modo irrimediabile e quel che resta è coperto da un affresco del Vasari realizzato probabilmente su un supporto indipendente.
Riproduzione del lavoro di Leonardo in un disegno di Peter Paul Rubens conservato al Museo del Louvre a Parigi |
L'assalto oggi è condotto dal Sindaco di Firenze Matteo Renzi che ha fatto bucare il lavoro del Vasari per scoprire quel che cela, per ora campioni di colore frettolosamente dichiarato identico a quello utilizzato da Leonardo per la Gioconda. Lo sia o non lo sia non cambia niente.
Il patrimonio artistico italiano non ha bisogno di scoop ma di tutela e valorizzazione anche in termini economici dell'esistente. Mettersi a grattar tele o bucarle non produce nulla di buono e certamente qualche danno. Se poi sappiamo cosa nel miglior dei casi si possa trovare, ebbene, allora non è proprio il caso di farlo.
Italia Nostra ha scelto questo articolo per esprimere il suo parere
La Battaglia di Anghiari
Un articolo di Tomaso Montanari
Emerge il nero a Palazzo Vecchio! Ma no, non c’entrano i fondi di Lusi: è il colore della Gioconda. Anzi, vuoi vedere che in quell’intercapedine c’è anche qualche capello di Monna Lisa in persona? Magari ci sono perfino le ossa: e sai come schiatterebbero alla Provincia, che scava inutilmente a Sant’Orsola, se le trovasse il Renzi? E c’è già chi dice che Vasari abbia costruito una intercapedine minore per preservare un torsolo di mela morsicato da Leonardo. Se siamo fortunati, l’analisi del DNA scioglierà l’enigma, anzi il mistero: a Leonardo piacevano le mele?
Meglio provare a sorridere, perché a prendere seriamente la conferenza stampa di ieri viene da piangere. Domani l’opinione pubblica globale sarà riportata, come per incanto, ad una dimensione pregalileiana della conoscenza. Tutti i media titolano infatti sulle ‘prove’ della presenza di Leonardo: ma di quali prove parliamo?
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