Si è conclusa da poco la seconda parte del doppio spettacolo che la Scuola Media Zani ha regalato alla città.
All'inizio del primo spettacolo i saluti e gli auguri di Andrea Massari, Sindaco della città, e di Alessia Gruzza, assessore con delega alla cultura e alla scuola.
Le classi musicali, alunni ed insegnanti, il Coro della Zani ed i lettori si sono poi alternati sul palcoscenico di fronte al pubblico che, a suo volta, si è alternato in platea e sui palchi nell'intervallo tra il primo ed il secondo spettacolo.
Il programma lo troviamo alla pagina "La scuola media Zani ci ricorda che è veramente Natale" così come i nomi degli insegnanti che hanno collaborato al successo dell'evento.
A condurre la serata la professoressa Mara Dallospedale, suo anche il messaggio di presentazione che, senza commentare, qui sotto propongo con l'invito di farlo vostro.
E torna Natale…
Alla fine dell’Ottocento, Carlo Betocchi, poeta, scriveva:
Nella tristezza dell’esistere,
sotto il notturno lembo del Natale,ecco una luce che non ha l’eguale…
E torna Natale…
Ritorna con la sua luce, anche in questi giorni che sono segnati dalle notti più buie dell’anno, ritorna annunciato da milioni di piccole luci che ornano le nostre città e le nostre case. Questo suo ritorno può anche generare noia o fastidio, se quello che si ripete manca di senso, se non apre alla speranza.
Cosa pensiamo davvero quando diciamo «Natale»?
Regali, strenne, la neve spray, le campane, le cornamuse, le nenie natalizie, l'apertura serale dei negozi, Babbo Natale, il tacchino, il panettone, lo spumante…
Celebrare Natale non può ridursi a questo…celebrare Natale è fare memoria di un Dio che si è fatto uomo perché ha tanto amato il mondo.
Ecco, Gesù Bambino è il dono più grande che il Cielo abbia fatto alla terra.
Gesù è nato tra i poveri e la sua è stata un’esistenza’ di povero. Non è una semplice coincidenza. E’ nato ed è cresciuto in un popolo oppresso, ha conosciuto la condizione amara dell’esilio, dell’emarginazione e del lavoro precario.
Celebrare Natale significa narrare la perenne ‘buona novella’ che riguarda tutta l’umanità, riguarda ciascuno di noi: la nascita di Gesù è abbraccio tra giustizia e verità, è incontro tra cielo e terra, è promessa e speranza di pace e di vita piena.
Speranza, appunto…
"Avvertiamo - diceva Paolo VI - nell'umanità, un bisogno doloroso e, in un certo senso, profetico di speranza, come del respiro per la vita. Senza speranza non si vive...
E Papa Francesco lo ribadisce spesso:
"speranza non è quella di chi di solito guarda al ‘bicchiere mezzo pieno': quello è semplicemente ottimismo… La speranza è un'altra cosa, la speranza vera è Gesù fatto persona, è la sua forza di liberare e rifare nuova ogni vita".
In questo tempo senza tanta speranza, essa nasce da un Bambino nato a Betlemme, il cui messaggio noi vogliamo accogliere e che i nostri ragazzi intendono rilanciare, oggi qui, per tutti noi!.
Auguri a tutti non solo di ‘Buon Natale’, ma di Natale buono’
E a dar colore a questi auguri niente di meglio che proporvi questo brano diretto dalla professoressa Francesca Bertolani!
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Lorenza Pellegrini dirigente scolastica, corpo insegnante scuola Media Zani,
RispondiEliminaGRAZIE,
dopo esempi di insegnanti insufficienti abbiamo un evidente esempio di insegnanti EDUCATORI come fidentino sono orgoglioso.
GRAZIE.
l'Anonimo di Borgo.