Il messaggio del Vescovo
Questo il messaggio del Vescovo Mons. Carlo Mazza pubblicato sul sito della Diocesi di Fidenza:
Papa
Francesco ci ha fatto dono di un inatteso Giubileo.
Nessuno se l’aspettava. Solo un Papa di genio spirituale come lui
poteva donarci questa straordinaria sorpresa. Ma c’è anche un “di
più”:
in questo Giubileo la Porta
Santa si
aprirà in ogni Cattedrale del mondo. Dunque domenica 13 dicembre,
apriremo con enorme commozione la Porta Santa anche a Fidenza. La
Porta è un segno di particolare efficacia simbolica. Gesù ha detto
che lui è “la
porta delle pecore”
e dunque passiamo tutti attraverso di lui per giungere alla salvezza.
Due
sono le novità di questo Giubileo, l’una nell’essere
“straordinario”
e l’altra nell’essere concentrato sulla “Misericordia”.
Lo stesso “logo” vaticano indica il tema “Misericordiosi
come il Padre”.
Si tratta di sperimentare dal vivo la “tenerezza”
infinita di Dio attraverso il passaggio della “Porta
Santa”,
alla quale si giunge camminando lentamente a piedi nella forma di un
“pellegrinaggio”.
Così ci si prepara meglio all’incontro personale con Cristo, la
vera “porta”
della misericordia.
Il
Giubileo si presenta come un’esperienza forte e commovente
dell’accondiscendenza di Dio. Lui non si stanca mai di attendere
l’uomo e sempre lo accoglie tra le sue braccia, dopo il
riconoscimento da parte dell’uomo dell’essere peccatore e
bisognoso di perdono. L’incontro con il Padre misericordioso
avviene sì nel profondo della propria coscienza, ma nondimeno nel
Sacramento
della Penitenza,
nella Preghiera
di
lode al Signore e nella pratica della carità
solidale.
Non
manca il dono dell’Indulgenza,
tipico segno giubilare, teso soprattutto a far crescere la luce e la
bellezza del cuore, perché scompare l’impronta negativa del
peccato e di ogni residuo di pena, attingendo al tesoro di grazia di
Cristo e dei Santi custodito dalla Chiesa.
Dunque
il Giubileo ci immerge nell’amore di Dio. Ma per essere autentico
richiede di ridonare questo amore ai nostri fratelli, soprattutto
quelli più bisognosi e diseredati, quelli più lontani dalla nostra
sensibilità. Così siamo invitati ad essere noi
“porta
santa” nell’accogliere il prossimo, soprattutto quello più
ostile e repellente per realizzare la parola di Gesù: “Siate
misericordiosi come il Padre vostro celeste”.
Si
tratta di una bella sfida per tutti, santi e peccatori, umili e
orgogliosi. Non perdiamo questa occasione di grazia, di perdono e di
misericordia.
Mio Dio, ma, nella seconda foto dall'alto, sembra quasi che i CC, in alta uniforme di gala, stiano traducendo il Vescovo in Via Burla!
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