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mercoledì 31 dicembre 2008
mercoledì 17 dicembre 2008
Palazzo Bellotti: malurbanismo in Piazza Duomo
martedì 16 dicembre 2008
Palazzo Arzaghi: 1992 Il provvedimento ministeriale del 25 agosto 1992

Il palazzo sorge all'inizio di Via Frate Gherardo, nel punto in cui la stretta strada sbocca su Piazza del Duomo e quindi a pochi passi dall'eccezionale monumento romanico-antelamico, e ai sviluppa per tutta la larghezza dell'isolato nel quale è inserito, prospettando con il suo fronte posteriore su Via Romagnosi, ovvero su quella direttrice viaria che oggi corrisponde alla linea degli antichi "terragli", le fortificazioni medioevali di Borgo San Donnino (antica denominazione di Fidenza) costituita da mura e terrapieni, le quali perdurarono fino al 1575, quando i Farnese dotarono la città di un nuovo e più ampio sistema difensivo.
L' impianto plani-volumetrico del Palazzo Arzaqhi riflette i caratteri tipici dell’edilizia civile del sec. XVI. La pianta, compatta, ha forma pressoché quadrata; ad essa, sul fronte posteriore è aggregata una torretta angolare coronata da robuste mensole in cotto, la quale pare costituire la rielaborazione di una più antica torre appartenente alle fortificazioni medioevali. Inoltre, il palazzo si sviluppa su due piani fuori terra, oltre il sottotetto e lo scantinato, il quale occupa tutta l'area dell'edificio e che parrebbe essere stato ricavato scavando nel massiccio basamento delle mura urbane medioevali, a testimonianza anche di un magistero costruttivo tipico dell'epoca rinascimentale.
La facciata principale su Via Frate Gherardo, oggi in mattoni faccia-vista, ma fino a non molto tempo fa intonacata, come mostrano i lacerti di intonaco ancora visibili, si presenta come una sobria quinta continua appena interrotta dalla bucature delle finestre rettangolari, disposte su quattro assi, e dal portone d’ingresso, centinato. Nessuna decorazione particolare, ad
eccezione delle due terminazioni a bugnato che "chiudono" da un lato e dall'altro la facciata,e di una cornice che corre sopra i finestrini del sottotetto.
Il fronte posteriore, invece, appare più ricco e articolato, sebbene le originarie caratteristiche architettoniche siano state in parte mdificate nelle epoche successive. Nella sua primogenia configurazione, infatti, esso presentava per tutta la sua lunghezza al piano terra un portico ad archi a tutto sesto e copeerto con una serie di volte a crociera su pianta pressochè quadrata, e, al primo piano, un loggiato, anch’esso ad archi a pieno centro sorretti da pilastri in mattoni. Sia la loggia che il portico (ad eccezione delle ultime due campate) risultano oggi tamponati con muri, al centro dei quali si aprono semplici finestre o porte, ma di entrambi sono ancora perfettamente leggibili la struttura e gli elementi formali.
Infine, completano la parte posteriore la già citata torre d'angolo, che al suo interno contiene la scala a due rampe del palazzo, e una piccola area verde, oggi incolta ma un tempo certo un grazioso giardino, la quale è separata dalla Via Romqnosi da un alto muro in mattoni interrotto da una cancellata affiancata da pilastrini.
L'interno del palazzo, organizzato distributivamente sull'asse del lungo corridoio che dal portone d'ingresso conduce al portico posteriore, conserva ambienti di grande interesse, ancora sufficientemente integri. Secondo la classica disposizione costruttivo-tipologica dell'edilizia civile dei sec. XVI-XVII, le sale al piano terreno si presentano prevalentemente coperte con le tipiche volte a crociera o a padiglione unghiato dalla forma assai armoniosa, mentre al piano primlo si riscontrano sale con soffitti lignei a cassettoni con travi, travetti e assito, la cui tipologia e i cui modi costruttivi si apparentano strettamente ad analoghi esempi in alcuni palazzi di Parma caratterizzati da decorazioni dipinte di grandissimo pregio (Palazzo Tirelli di Borco San Vitale, Palazzo Borri in Borgo delle Colonne) .
E’ da notare che nelle attuali sue condizioni il palazzo non mostra apparati ornamentali visibili; tuttavia, proprio per la sua sostanziale integrità e le caratteristiche formali e tipologiche può fare legittimamente sospettare la presenza di decorazioni dipinte su pareti, volya e soffitti. Ne una conferma il ritrovamento casuale, avvenuto in tempi recenti, di un tondo ad affresco al centro di una volta, forse raffigurante un angelo o un putto, ma ancora di incompleta decifrazione, perchè tuttora non pulito né restaurato, già attribuibile, tuttavia, alla cultura tardo-rlnascimentale.
Per i suoi caratteri storici e architettonici, dunque, e per la necessità di tutelarne al meglio l'integrità, il Palazzo Arzaghi viene sottoposto alla Legge 1/6/1939. n. 1089.
Dott. Arch. Maria Alberta Zuffanelli
Ministero per i Beni Culturali e Ambintali
25 agosto 1992
sabato 13 dicembre 2008
Palazzo Arzaghi: aggiornamento
lunedì 1 dicembre 2008
Urbanpromo: Fidenza premiata

mercoledì 26 novembre 2008
I lavori a Palazzo Arzaghi
giovedì 20 novembre 2008
Palazzo Arzaghi: lavori in corso
mercoledì 19 novembre 2008
Palazzo Arzaghi . 19 Novembre 2008 - Qualcosa si muove.
sabato 15 novembre 2008
Palazzo Arzaghi
venerdì 14 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
L’Ausl ha venduto l’ex ospedale
Fidenza: l'ex ospedale ha un nuovo proprietario
Il 5 novembre si è concluso l'iter dell'alienazione con la firma del rogito. La Pacchiosi drill spa è il nuovo proprietario 7 milioni e 911 mila euro il costo dell'operazione
L’iter per l’alienazione dell’ex ospedale di Fidenza dell’AUSL si è concluso.
Maria Lazzarato, direttore generale dell’azienda sanitaria e Vanna Bini, con procura dell’amministratore unico della Pacchiosi drill spa di Sissa, hanno firmato il rogito il 5 novembre, davanti al notaio Bernardo Borri di Parma.
Valore della transazione: 7 milioni e 911 mila euro.
“Un’operazione impegnativa – commenta Maria Lazzarato – ma che dimostra come anche per le alienazioni di un bene pubblico, caratterizzate da numerose regole, a garanzia di trasparenza dell’azione amministrativa e tempi lunghi, rispetto a quelli previsti per le trattative private, si possano raggiungere risultati importanti. Fondamentale – continua la Lazzarato – la sinergia con il Comune di Fidenza e la continua attenzione al problema che hanno fatto si che l’alienazione si concludesse, anche con un prezzo superiore al livello di base d’asta. I fondi acquisiti con la vendita – conclude il direttore generale - vanno a copertura parziale dei costi sostenuti per la costruzione del nuovo ospedale di Vaio”.
Questi gli aspetti salienti dell’iter della vendita.
Dicembre 2003: la Provincia approva il piano particolareggiato, per la trasformazione dell’ex complesso ospedaliero in uffici, attività commerciali e residenze.
Marzo 2004: Prima asta per la vendita al pubblico incanto bandita dall’AUSL: asta deserta.
Aprile 2005: Seconda asta per la vendita al pubblico incanto bandita dall’AUSL: asta deserta
Dicembre 2006: l’AUSL, a seguito di manifestazioni d’interesse all’acquisto da parte di privati, avvia, come previsto dal Regolamento per l’alienazione del patrimonio aziendale, una trattativa finalizzata alla vendita del complesso.
Settembre 2007: la trattativa non si conclude positivamente e si chiude, anche alla luce del fatto che, nel contempo, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello avanzato dall’Azienda contro la sentenza emessa dal TAR – Sezione di Parma – relativamente all’edificio denominato “Collegio dell’Angelo” posto all’interno dell’ex complesso ospedaliero. L’edificio, infatti, era stato assoggettato al vincolo previsto dal Decreto Legislativo 29.10.1999, n. 490 e pertanto la Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali dell’Emilia Romagna ne aveva autorizzato la vendita, subordinando la stessa a prescrizioni inerenti non solo i caratteri architettonici, ma anche le destinazioni d’uso realizzabili all’interno dell’edificio stesso, nel quale erano consentite solo strutture ricettive di tipo socio – assistenziale, sanitario, residenziale speciale (alloggi protetti, assistiti e per anziani) o funzioni direzionali di pertinenza di soggetti pubblici. Limitatamente alle prescrizioni inerenti le destinazioni d’uso autorizzabili, l’Azienda aveva avanzato ricorso al TAR, che aveva parzialmente accolto l’istanza consentendo la realizzazione nell’edificio di attività direzionali private. L’Azienda ha quindi presentato ricorso al Consiglio di Stato, che ha disposto l’annullamento dell’atto prescrittivo emesso dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali ed ha permesso così la realizzazione nel fabbricato anche di residenze private, prima non consentite.
Settembre 2007: a fronte delle nuove destinazioni d’uso realizzabili nell’edificio “Collegio dell’Angelo”, l’Azienda ha determinato il nuovo valore di vendita dell’ex complesso Ospedaliero in € 7.896.000,00, ridefinendo nel contempo le modalità di pagamento del corrispettivo, che potrà essere versato in modo rateizzato in 24 mesi dalla data di stipula del rogito definitivo di compravendita.
Ottobre 2007: approvato il bando per l’esperimento dell’asta per la vendita dell’ex complesso ospedaliero.
Novembre 2007: l’asta viene aggiudicata alla Ditta Pacchiosi drill spa di Sissa.
Luglio 2008: stipula del primo rogito, sottoposto a condizione sospensiva e invio alla Soprintendenza.
Novembre 2008: stipula del rogito definitivo.
domenica 19 ottobre 2008
Fidenza - Palazzo Porcellini
venerdì 17 ottobre 2008
Cinema addio?

Le cifre fornite dall'Anec, la principale associazione degli esercenti, parlano chiaro: negli ultimi cinque anni hanno chiuso i battenti 316 cinema di tipo tradizionale. E a pagare lo scotto maggiore sono soprattutto le sale nelle principali città: lO in meno a Firenze, 9 a Milano, Napoli, Bologna e Roma, 6 in meno a Torino, 5 a Palermo. Tra le regioni più colpite dalle chiusure l'Emilia Romagna con 82 cinema monosala persi, seguita dalla Toscana (44) e dalla Lombardia (41). E a dimostrazione che il primo responsabile della loro scomparsa è l'avvento del multiplex, sono proprio queste le regioni italiane che hanno fatto registrare il maggior numero di nuovi cinema multisala: 195 schermi in più in Lombardia negli ultimi cinque anni, 81 sia in Toscana che in Emilia-Romagna.
Un inchiesta del quotidiano "La Repubblica" pubblicata il 1O ottobre u.s. fa suonare il campanello d'allarme. E gli addetti ai lavori confermano la tendenza in atto. "L'esercizio italiano si è sviluppato frazionalmente" osserva Paolo Protti, presidente dell'Anec, "è utile che si costruiscano nuove strutture ma bisognerebbe garantire la sopravvivenza di quelle già esistenti, perchè quando una sala chiude non tutti i suoi frequentatori sono disposti a trasferirsi nei multiplex. Per non parlare poi del mancato stanziamento per il fondo in favore degli esercenti: il debito pregresso dello Stato è di circa lO milioni di euro. È vergognoso, dal punto di vista etico e morale, che non si rispettino le leggi esistenti. Per sostenere il settore servirebbero tra i 16 e i 18 milioni di euro l'anno ".
Interessante il caso di Bologna, la prima città italiana che, preoccupata "per le chiusure, ha deciso di correre ai ripari con la firma di un protocollo tra Comune e Anec, il primo di questo tipo in Italia, per tutelare e promuovere i cinema monosala sia nel centro storico sia in periferia. Tra le norme previste ci sono misure di agevolazione fiscale in favore dei gestori e vantaggi per il pubblico in termini di mobilità gli spettatori potranno entrare nella zona a traffico limitato e avranno tariffe speciali per la sosta e in alcuni parcheggi.
"È un iniziativa che mi piace" osserva Giuseppe Tornatore "e spero che altre città seguano l'esempio di Bologna mettendo in piedi altre misure. È certo, però, che per contrastare lo strapotere dei multiplex le sale tradizionali devono anche migliorare la qualità del suono e dell'immagine, perchè il pubblico oggi è più esigente. La difesa del cinema tradizionale è un tema che per me è sempre stato importante: la chiusura del cinema di Bagheria, il luogo della mia infanzia e adolescenza, fu la scintilla che mi convinse a fare "Nuovo cinema Paradiso". E anche il cinema Cristallo, unico locale sopravvissuto a Fidenza, rischia di chiudere i battenti. L'anno prossimo infatti sarà pronta la nuova multisala nella zona dell'outlet: faremo di tutto per salvare la qualità del cinema d'autore e la sua memoria storica, ma nello stesso tempo lanciamo un appello perchè cittadini e istituzioni ci aiutino in questa difficile impresa.
(m.f.)
mercoledì 15 ottobre 2008
Palazzo Arzaghi - Il momento di agire
lunedì 13 ottobre 2008
Il complesso dell'ex-forno comunale e degli altri immobili tra le piazze Verdi e Pontida ed il Parco Matteotti
domenica 12 ottobre 2008
venerdì 10 ottobre 2008
Il futuro dell'area ex Caffé Balilla
mercoledì 1 ottobre 2008
Fidenza - Sistemazione delle piazze Verdi e Pontida
domenica 28 settembre 2008
venerdì 26 settembre 2008
Il ponte romano
giovedì 25 settembre 2008
Fidenza Il ponte romano
mercoledì 24 settembre 2008
domenica 21 settembre 2008
Delitto prossimo venturo

mercoledì 17 settembre 2008
Fidenza - Palazzo Arzaghi

Tutto il palazzo, di proprietà privata, è da tempo in totale abbandono e, malgrado sia oggetto vincoli di tutela, presenta rischi concreti di conservazione. E' quindi necessario trovare una soluzione pubblica, privata o mista che assicuri alla città la conservazione di questo palazzo, uno dei pochissimi edifici residenziali veramente antichi.
lunedì 15 settembre 2008
Palazzo Panini Articolo del settimanale diocesano
Villino Panini e il ruolo della Soprintendenza: quel filo interrotto che avrebbe evitato le macerie
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
sabato 6 settembre 2008
Palazzo Panini e Rifondazione Comunista
giovedì 28 agosto 2008
Malurbanismi
domenica 24 agosto 2008
Aggiornamento Palazzo Panini

"Ho appreso dell'ampio dibattito che si è sviluppato in ordine alla demolizione del fabbricato denominato "Panini", prevista fra gli interventi ammissibili dalle norme del Prg del comune di Fidenza, da me redatto nei primi anni '90 e adottato dal consiglio comunale nel marzo 1995. Sento perciò di dover dare un contributo per provare ad imprimere una linea di corretta valutazione. Chi oggi grida allo scandalo di una demolizione annunciata è bene che consideri in primo luogo i fatti e le circostanze che l'hanno resa possibile. Noto nel dibattito in corso la consueta sceneggiatura cui molti contribuiscono in modo inconsapevole delle condizioni reali in cui agisce una pubblica amministrazione e la ricerca, ad ogni costo, del colpevole". "Dato che il fatto è dovuto a una norma del Prg di cui sono autore, me ne assumo la responsabilità. Si cerca il colpevole? Eccomi, sono io. Ma insieme a me la responsabilità ricade su tutti i soggetti in indirizzo, nessuno escluso, presenti nella fase di formazione del piano nel 1995 e nelle fasi che hanno condotto alla definitiva approvazione. Perché nel 1995 fu adottato il Prg, che è atto complesso, che chiama in causa tutti i predetti soggetti, in quanto ognuno di essi, in diversi modi, aveva facoltà di intervenire sulle scelte di Prg, così come la legge urbanistica dispone. Se dunque nessuno intervenne per la tutela di palazzo Panini, vuol dire che il giudizio di valore che la comunità fidentina e gli organi di tutela gli attribuirono allora non era tale da promuoverne la tutela. Se oggi, viceversa, il giudizio di valore è mutato, spettava in primis agli organi di tutela agli altri organi provvedere. E' desolante assistere a tante prese di posizione tardive che hanno ignorato sino ad oggi lo stato giuridico del bene. Perchè le di stato giuridico si tratta e appare la assai disinvolta la posizione di chi il vuole ignorare tale circostanza"
"Si dirà ecco cosa fare. Variare il piano per meglio identificare gli oggetti della tutela in tempo utile. In primo luogo vorrei affermare, e non temo di essere smentito, che il Prg non solo fu redatto con la pena consapevolezza, già allora, della tutela, ma anche forzando la mano in tale direzione e così anticipando una tutela del patrimonio che non riscuoteva allora un così ampio consenso. L'indagine sul ' patrimonio architettonico fu svolta ad ampio raggio, e senza preclusioni di sorta. Riguardò in sostanza ogni epoca di costruzione compresa quella moderna e diede luogo ad una apposizione di vincoli ben più numerosi di quelli posti in essere dalla Soprintendenza allora e oggi"."Se dunque l'edificio Panini fu escluso, mentre nel contesto urbano, di cui fa parte, sono numerosi gli edifici sottoposti a tutela con il Prg, è perchè il giudizio di valore ad esso attribuito dall'èquipe tecnica che elaborava il Prg, non ebbe smentite da parte di chicchessia e neanche della Soprintendenza, cui il Prg fu sottoposto per parere. Non converrebbe allora rivolgere l'attenzione al futuro prossimo immediato? Va esclusa intanto la ricostruzione dell'edificio come era e dove era. Non si può ridicolizzare l'architettura fino a fame un clone, che a differenza di quelli prodotti scientificamente, non potrà più essere uguale all'originale, perdendone irrimediabilmente ogni qualità. Non aggiungiamo quindi ad un sospetto supposto inesistente delitto, un delitto certo.."
sabato 23 agosto 2008
Aggiornamento Palazzo Panini
martedì 19 agosto 2008
venerdì 8 agosto 2008
martedì 5 agosto 2008
La demolizione di Palazzo Panini
