La canonica si San Faustino all'epoca della costruzione nel 1947
In questa città ormai ogni spazio è visto in funzione di edificabilità e tutto si muove poi non in relazione ai bisogni reali ma alla logica dell'esaurimento del territorio. In questa logica può sembrare patetico l'elogio alla piccola costruzione che insiste sul terreno occupato prevalentemente dal "campetto dello Stirone". Nata come nuova canonica della Parrocchia di San Faustino è diventata solo residenza dopo la soppressione della parrocchia. A dire il vero quest'area ha una lunga storia sempre legata al nostro torrente. Anche Napoleone raddrizzando la Via Emilia si è interessato a quest'area, ma il suo interesse si è concretizzato nel radere al suolo il Santuario della Madonna delle Grazie preesistente. Potenza della ragione o del sonno della ragione?
La casa oggi. A suo tempo la mancanza di finestre sul lato sud aveva sorpreso ed un commento era apparso sul giornale satirico sul Numero Unico. |
Delle vicende un po' più recenti parla l'articolo del giornale diocesano datato 24 luglio 1948 che può essere letto come un piccolo breve manuale d'arte edificatoria. Il progetto è del perito Luigi Bormioli, appassionato cultore della fidentinità applicata all'edilizia. Alla sua attività di progettista siamo debitori anche per altri e più consistenti edifici nel periodo della ricostruzione post-bellica, ma in questa casa probabilmente ha profuso tutto il suo utopistico credo imperniato sulla fruibilità della costruzione per l'utilizzo a cui è destinata. In questo caso ha pensato al parroco, successivamente, col progetto "case minime", avrebbe "pensato" al suo modello di quartiere.Oggi siamo in un altro mondo e chissà quanto tempo di vita avranno questa costruzione e il campetto vicino in cui generazioni di fidentini sono cresciute. Forse chissà domani o anche oggi si può ipotizzare di "valorizzare" l'area in modo diverso: condominio, parcheggio o struttura commerciale. Sarà senz'altro una scelta razionale, ma alla fine saremo più ricchi?
Una casa luminosa al ponte Stirone
Da "Il Risveglio" 24 luglio 1947
Da "Il Risveglio" 24 luglio 1947
Durante uno dei quotidiani bombardamenti, cui fu bersagliata la nostra città, veniva colpita in pieno la casa parrocchiale di S. Faustino, ossia quella che i fidentini chiamano del parroco dello Stirone. Il parroco don Carlo Cremonesi oltre a perdere la casa, si vide sparire le non poche masserizie, perché proprio non vi rimase che pietra su pietra.
Riattivando il traffico stradale sul ponte. prima in legno poi in muratura, ecco a breve distanza di tempo sorgere, luminosa, moderna, la nuova canonica. E' la prima casa dopo il ponte, il primo saluto al forestiero che passa veloce sulle macchine che sfrecciano sulla Via Emilia.
il 7 luglio l'ing. Buzzonetti Giorgio, incaricato dal Genio Civile faceva il passaggio delle consegne alla Curia di Fidenza, elogiando la costruzione "modello" e, perché non dirlo? il progettista e l'impresa pel modo con cui ha condotto i lavori. Sua Ecc. il Vescovo, alla presenza del nostro Bormioli, del Geom. Salvini, ha benedetto la nuova costruzione della quale vogliamo dare alcuni dettagli:
- La casa è sorta con l'orientamento ideale poiché si trova sull'asse nord-sua e con i locali a levante ed a ponente.
- Non è la solita casa, ma l'architettura doveva rivelare la canonica, ecco il perché della facciata seria e sobria tutta piena tagliata solo particolarmente da una grande apertura ed a metà incastrato un bianco balconcino.
- Si entra dall'ampia scalinata in un ingresso incassato - a sinistra una ceramica robbiana rappresentante una sorridente Madonna col Bambino da il benvenuto ed è protetta da una cornice del vecchio palazzo distrutto. Una piccola anticamera disimpegna i locali di rappresentanza: una sala e lo studio col suo armadio a muro. Completamente separato, l'appartamento privato: il soggiorno-pranzo, la cucina con la piccola alcova_dispensa. Al primo piano quattro camere spaziose col bagno.
La nostra CEFA attraverso l'instancabile e disinteressata attività del suo Presidente, il caro Geom. Salvini ha lavorato con molto impegno e con spirito di sacrificio rinunciando spesso a lucri pur di collaborare col progettista per la buona riuscita.
24 luglio 1947
Il torrente lambisce il "campetto" dello Stirone |
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