Giorgio Testi è un fidentino che, nel 2000 a Vercelli, si classificò 1° alla 12^ biennale di caricatura. Ebbe la meglio quella volta su altri 313 artisti di 46 diverse nazioni con una sbalorditiva "caricatura" di Dario Fo eseguita nel 1999.
La caricatura è un genere di arte minore che esalta la capacità di disegno, qualità oggi molto rara anche negli artisti di grido, Giorgio Testi possedeva questa qualità nella sua forma naturale della matita e della penna.
A questo pensavo ieri, venerdì 22 dicembre, partecipando all'inaugurazione della MOSTRA GIORGIO TESTI CARICATURE E COLLAGE presso Casa Cremonini. Si tratta di un’ esposizione di quadri e disegni, curata dall'Associazione Lepidus e dall'amico Gianandrea Bianchi, visitabile sino al 7 di gennaio 2018 nei seguenti orari: da mercoledì a domenica, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. Rimarrà chiusa nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 gennaio.
All’inaugurazione della mostra erano presenti i figli Aldo e Tommaso e la moglie Angela, attenta "cocuratrice" della mostra.
All’inaugurazione della mostra erano presenti i figli Aldo e Tommaso e la moglie Angela, attenta "cocuratrice" della mostra.
Si deve alla Prof.ssa Maria Pia Bariggi, Assessore alla Cultura del Comune di Fidenza, l'introduzione al momento dell'apertura della mostra. Maria Pia si è soffermata sul linguaggio di Giorgio Testi nel ritrarre personaggi e situazioni, linguaggio non liquidabile con il semplice termine "caricatura". Facendo riferimento ai disegni (solo in parte esposti nella mostra) ha sottolineato, infatti, come siano riconducibili all'ambito più complesso e sfaccettato dell'umorismo, un umorismo che suscita certamente il riso, ma che poi si muta in più nobile sorriso e in riflessione.
E' stato poi ricordato che in Giorgio Testi la passione per la filatelia non fu solo un hobby. Egli stesso la esaltò con la produzione di lavori originali sostituendo i colori ad olio con i francobolli. Ottenne con questa tecnica mosaici di sorprendente effetto cromatico. Gli oli restavano comunque i lavori in cui preferiva esprimersi.
Tutto questo lo potranno scoprire i visitatori della mostra, che invitiamo a proporre una diversa lettura commentando questo articolo.
Tutto questo lo potranno scoprire i visitatori della mostra, che invitiamo a proporre una diversa lettura commentando questo articolo.
Nel ricordare Giò Testi, abbraccio i due figli e la Signora Testi.
RispondiEliminaEtichettare Testi semplicemente come caricaturista mi sembra riduttivo. Oserei invece definirlo "un artista", nel suo genere, ma sempre "artista".
RispondiEliminaConcordo con Ninetto nostro.
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