martedì 26 aprile 2011

Home by Christmas? *

In questa foto di primavera-estate 1944 a Bandera di Vernasca sulla costa di Vigoleno versante torrente Ongina vediamo al centro in camicia e cravatta Joseph Cahalane , io sono seduto tra le sue gambe. A sinistra Bruna Vajenti, poi Robert, militare inglese, (autore di un diario di guerra in mio possesso) ha in braccio mia sorella Franca. In alto Carmen Bertolotti, deceduta il mese scorso. Verso destra abbiamo poi Bianca Vajenti, a destra Renzo (?) con la famiglia. In mano di Renzo un binocolo da marina tedesco preda di guerra. Insomma un bella foto che sarebbe bastata a mandarci tutti al muro.

La casa a Bandera di Vernasca
Joseph Cahalane: stocker, POW poi amico
Joseph Cahalane era un marinaio del sottomarino inglese Oswald catturato insieme al restante equipaggio il 1 agosto del 1940, al largo di Capo Spartivento. Sbarcato poi a Taranto fu internato prima nell'isola di Poveglia (Venezia) e, nell'ottobre 1940, a Sulmona, Nell'aprile del 1941 fu trasferito a Rezzanello nel piacentino per finire, nel marzo del 1943 al Campo 49 a Fontanellato dove si trovava alla data dell'armistizio proclamato dal Governo Badoglio l'otto settembre del '43. Evaso insieme agli altri prigionieri, dalle campagne della bassa si diresse verso le prime colline nel piacentino dove, a Bandera di Vernasca, fu aiutato dalla famiglia delle sorelle Vajenti e la sua vita si incrociò con la mia. Finita la guerra Joseph tornò in Irlanda, suo paese. Morì relativamente giovane a 58 anni nel 1972. Quest'ultima informazione mi viene dal figlio di Joseph, Barry, con il quale sono recentemente venuto in contatto dopo una lunga ricerca resa difficile dal fatto che di Joseph  non conoscevo che il nome (Giuseppe) e sapevo solo che  era un irlandese evaso dal campo di Fontanellato aiutato dalla mia famiglia. 
Per qualche giorno, da domani, Barry sarà in Italia e ripercorreremo insieme quegli anni e quei luoghi.

Ma ecco come, con maggior dettaglio, è iniziata la storia di Joseph in Italia.
Oswald era un sottomarino tolto dalla riserva ed mandato ad  operare nel Mediterraneo durante la seconda guerra mondiale. Non era il meglio, male equipaggiato, antiquato e con  difetti meccanici  particolarmente nelle gallerie di uscita a poppa. Al sottomarino Oswald erano state apportate modifiche per renderlo più governabile senza tuttavia ottenere i risultati sperati.
Nella notte del 1 agosto 1940 l'Oswald era in superficie al largo di Capo Spartivento per ricaricare le batterie ed effettuare manutenzioni di routine quando fu notato dall'intercettatore italiano Ugolino Vivaldi. 
Quando i marinai dell'Oswald si accorsero della presenza del Vivaldi questi stava chiudendo rapidamente e nessun sottomarino avrebbe potuto immergersi per evitarlo in tempo. Procedendo a più di venti nodi il Vivaldi speronò l'Oswald e lo travolse.
Il sottomarino era fatalmente ferito e il Comandante Frase dette l'ordine "abandon ship" (abbandonare la nave). I cinquantacinque marinai si trovarono in acqua e furono raccolti dalla nave attaccante, tre di essi non sopravvissero. I superstiti dopo essere stati medicati furono internati in campi di prigionia italiani.
Alla fine della guerra il Comandante Inglese David Fraser e altri due ufficiali  furono processati dalla corte marziale per la parte avuta nell'incidente, ma questo c'entra poco con la nostra storia.
L'intercettatore Ugolino Vivaldi
Il sottomarino Oswald

Marinai del sottomarino Oswald a bordo dell'intercettatore italiano Ugolino Vivaldi. 

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"Home by Christmas" è il titolo di un libro di Ian English dedicato a quei 600  prigionieri di guerra che evasero dal campo PG49 di Fontanellato l'otto settembre 1943.

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