mercoledì 29 ottobre 2014

Coop. Di Vittorio: avviata la revoca del concordato

"Il concordato che sembrava potesse salvare la cooperativa Di Vittorio non regge. Il commissario giudiziale Paolo Capretti ha avviato la procedura di revoca del concordato, come previsto dall’articolo 173 della Legge fallimentare. 
I problemi sono due: una pregiudiziale di fondo e una questione di soldi. La proposta della Di Vittorio comprendeva il rimborso di poco meno della metà del prestito sociale ai soci della cooperativa, ma nei concordati, come nei fallimenti, i soci sono gli ultimi ad aver diritto a riavere il capitale investito; anche se si tratta di prestito sociale e non di quote di capitale, comunque sempre denaro dei soci è: è dubbio che questo prestito, pure ridotto, possa essere legalmente rimborsato. La questione economica interessa invece le stime del valore degli immobili proprietà della cooperativa, dalla cui vendita dovrebbero venire i soldi per pagare i debiti. Le stime non sono più aggiornate ai reali listini di mercato. Le risorse vanno dunque ridimensionate."


Questa la notizia con cui Parma Quotidiano informa che la vicenda Di Vittorio è ben lontana dal trovare un percorso praticabile. L'articolo è titolato "Concordato Di Vittorio: avviata procedura di revoca" ed è qui ripreso solo in parte.

Che il concordato nella sua formulazione fosse difficilmente credibile era chiaro, anche se per scaramanzia prima veniva solo sussurrato. D'altra parte a tanti premeva far passare il tempo, per vari motivi come quello di allontanare la possibilità di revocatoria dei rimborsi ricevuti, come quello di far concludere la campagna elettorale, ma i motivi, confessabili o meno, sono forse anche altri. 
E conclude Parma Quotidiano:

"Il concordato sarebbe dovuto andare al voto dei creditori a luglio, ma la data è stata rinviata. E adesso arriva il procedimento di revoca. La revoca non è automatica. L’istanza del commissario – un atto dovuto davanti ad evidenti problemi che pregiudicano la fattibilità della procedura – sarà oggetto di un’udienza davanti al giudice. Lì si deciderà il destino della cooperativa. La Di Vittorio potrebbe proporre un piano alternativo in zona Cesarini (è successo di recente con il concordato Edilcat), ma in tal caso difficilmente resterà qualcosa per rimborsare il credito sociale."

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