Giovanna Galli
Sono mesi che stiamo lavorando attorno ad un progetto di rivitalizzazione del centro storico.
L’idea ci è venuta osservando la nostra città che ci sembra sempre più spenta, rassegnata alla grave crisi economica che investe da anni il mondo occidentale: l’economia non gira, il commercio è in difficoltà, tanti negozi chiudono e il centro si spopola trasformandosi in una sorta di città dormitorio.
Molti attribuiscono la responsabilità di tutto questo all’esistenza di grandi centri commerciali come l’Outlet e Fidenza Shopping e anziché contrastare questa tendenza si lasciano andare senza reagire.
Noi siamo convinti che non abbia alcun senso opporsi a questi cambiamenti, i piccoli paesi come il nostro non hanno alcuna possibilità di opporsi a queste trasformazioni. Occorre invertire la rotta e trasformare le problematicità in opportunità. Outlet e Fidenza Shopping per esempio attirano migliaia di persone e riuscire ad intercettarne una seppur minima percentuale di visitatori sarebbe un grosso risultato.
Noi abbiamo fatto alcune riflessioni. L’economia va nella direzione delle grandi società imprenditoriali e le sole forze locali non hanno l’energia per invertire la rotta. Saremmo folli se pensassimo di riuscire a frenare questo trend.
Detto questo, però, pensiamo che non sarebbe giusto rinunciare e abbiamo pensato ad un progetto per rivitalizzare il centro storico, centro storico che deve essere il cuore pulsante della città.
Stanchi del continuo battibeccare tra la maggioranza e l’opposizione ci siamo tirati su le maniche e ci siamo messi a lavorare attorno a questo progetto con l’obbiettivo di lavorare “per” e non “contro”.
Noi pensiamo che c’è solo un modo per riuscire ed è quello di far sì che tutte le componenti della società si mettano ad agire tutte insieme in modo coordinato. Un’agricoltura sana con prodotti non contaminati dalla chimica, con allevamenti alimentati come si faceva una volta. Una ristorazione di qualità inserita in un contesto urbano rispettoso delle bellezze monumentali che abbiamo. Un’attività culturale viva, in grado di valorizzare la città.
Siamo consapevoli di voler mettere in atto un progetto ambizioso. Sarà un’impresa molto complessa che potrà riuscire solo se tutte le forze economiche, politiche e sociali collaboreranno.
Le associazioni di categoria devono essere collaborative e disposte a lavorare insieme, i partiti politici devono essere capaci di rinunciare ai propri personalismi e disposti a lavorare per il bene della città.
L’amministrazione comunale dovrebbe essere il punto di coordinamento delle attività,
Un ruolo importante dovrà essere svolto dalle tante associazioni di volontariato presenti in città
Servono idee, passione e impegno collettivo.
Noi non abbiamo la pretesa di dire cose straordinarie anche perché Fidenza oggi non è al punto zero e molte cose sono state fatte.
Noi desideriamo solo portare il nostro modesto contributo convinti come siamo che sia importante poter contare sul contributo di tutti. Vogliamo confrontare le nostre idee con tutte le forze politiche e sociali del territorio per verificarne la validità.
Abbiamo consegnato il nostro documento a tante persone che ci hanno fatto l’onore di leggerlo e di inviarci i loro contributi.
Si tratta di un documento che è ancora in bozza, che ogni giorno può arricchirsi con il contributo di tutti. Abbiamo già contattato un centinaio di concittadini ma abbiamo intenzione a continuare il nostro impegno di ascolto..
A breve organizzeremo un incontro pubblico in cui spiegare il nostro progetto. La nostra intenzione è quella di organizzare tavoli di lavoro, laboratori di idee. Ci sarà spazio per tutti: associazioni culturali, sportive, di volontariato.
È chiaro che le nostre sono solo proposte, una serie di idee da offrire alla nostra città, convinti come siamo che un buon progetto oltre a migliorare il benessere della società ha ottime possibilità di apportare ricadute economiche positive per Fidenza ed il suo comprensorio.
Il testo dimostra la buona volontà e il desiderio di attuazione di un progetto che si ritiene positivo
RispondiEliminaOgni proposta, tuttavia, ha bisogno di un pubblico in grado di accoglierla.
Se posso permettermi un'osservazione , prima di ogni azione sarebbe opportuno analizzare il contesto reale, socio- economico, demografico e culturale a cui ci si rivolge.
Quali sono i bisogni di Fidenza per ricostruire un ambiente che leghi veramente le persone in un tessuto sociale in cui ritrovarsi non solo occasionalmente, ma a cui sapere di appartenere?
A volte mi viene il dubbio che molti Fidentini non conoscano veramente le risorse fondamentali e antiche costitutive della loro Città. Da qui nascono forse sfiducia e scetticismo nei confronti di ogni cambiamento.
Innanzitutto grazie per aver letto e mandato il suo commento. Lei ha colto quello che secondo me è il vero problema della nostra città: il senso di appartenenza. Ed è proprio per questo che sentiamo di aver bisogno dell'apporto dei cittadini. Tutti quelli che vogliono fare qualcosa per la nostra città. Nel colloquio che abbiamo avuto con il nostro vescovo è stata la prima cosa che ci ha detto. Dimostrandoci di aver letto il nostro documento ad un certo punto ci ha chiesto: "ma voi sapete qual è la pancia dei fidentini?" e lì per lì mi son sentita gelare perché non avevo ben chiaro anch'io quale potesse essere. Poi ho pensato al mondo del volontariato, così vivo nella nostra città e mi sentirei di dire che è quello. Giovanna Galli
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