Il 25 novembre in occasione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", si è tenuta una seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Fidenza. L'amministrazione, Asp, le associazioni, i Centri Antiviolenza, un territorio intero unito e solidale si sono poi ritrovate, nel parco di via Dante alla inaugurazione della PANCHINA ROSSA: "non per celebrare, ma per lavorare insieme"
La panchina rossa vuota richiama al posto occupato da una donna vittima di femminicidio.
Qui sotto un articolo dell'amico Gabriele Balestrazzi presente ai due momenti richiamati.
Foto postata su facebook da Chiara Viggiani |
Quella panchina sotto la pioggia a Fidenza
Quando piove su una cerimonia all’aperto, tanto più se nel freddo di fine novembre, di solito non si vede l’ora che finisca per trovare riparo. Sabato a Fidenza no: eravamo lì in tanti intorno ad una panchina rossa, e quella pioggia sembrava simboleggiare le tante, troppe lacrime per le donne uccise, violate, non rispettate…
Ne parlo a distanza di qualche giorno, perché se è sempre apprezzabile la serie degli appuntamenti con cui si sottolinea la data del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il rischio è che tutto si accumuli in quelle ore, per poi ridare fiato ad una realtà completamente diversa e che magari riemergerà nella crudezza delle cifre del 25 novembre seguente.
Ma proprio a Fidenza ho pensato che la strada per cambiare ora è lì, davanti a noi. E sono in tanti (e non solo in tante, finalmente) a volerla imboccare. C’è da combattere una cultura dura a morire, c’è da mettersi a combattere anche con noi stessi: noi uomini, intendo, perché la cultura della sottomissione femminile la respiriamo, contribuiamo a crearla e alla fin fine almeno inconsciamente la desideriamo.
Ecco: a Fidenza, nella solennità del Municipio, si è parlato di servizi alla persona, di attenzione sul territorio (e anche qui l’impressione è che si stia marciando spediti), ma anche del “welfare” che dobbiamo creare dentro di noi, perché ci sono solo due parole che giustifichino l’aggettivo “mia” davanti a una donna: l’Amore e il Rispetto.
E quella panchina rossa (qui nella foto postata su facebook da Chiara Viggiani) è ora lì a ricordacelo ogni giorno: sotto il sole e la pioggia.
Gabriele Balestrazzi
Il clero fidentino, dai parroci al Vescovo, tace, sul problema?
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