"ANDAVAMO AL CINE"
Giovedì 14 e Domenica 17 luglio,
ore 21:30
Cortile delle Orsoline
Ingresso gratuito
Corrado Castagnola ricorda quando la coda per entrare al cinema Cristallo iniziava alla trattoria Bellaria. Il film era «Per qualche dollaro in più».
Lucio Cavallini rievoca il trionfo del film «La donna più bella del mondo» con Gina Lollobrigida, al Corso: gli spettatori furono milleduecento.
Succedeva negli anni Cinquanta e Sessanta.
A rievocare quei lontani fasti di una città che aveva ben tre cinema (il terzo era l’Italia, in piazza Pontida) e poi ebbe il quarto, l’Apollo, sono proprio loro, i due gestori, scomparsi ormai da diversi anni, ma testimoni vivi di quell’epoca nel film «Andavamo al cine» del giornalista Ivano Sartori.
Alle loro testimonianze si aggiungono quelle di altri «persone informate sui fatti», ossia fidentini artefici di numerose iniziative cinematografiche. Passate e correnti. Tra le tante, l’epopea del cineforum, censure episcopali comprese, raccontata da Giorgio Lovili, Enrico Mambriani e Luigi Paini.
Il cinema militante rievocato da chi l’importò a Fidenza nei primi Settanta, ossia Mario Fontanelli, oggi parroco di Santa Maria, ma ancora animatore di rassegne d’essai. Poi gli avventurieri della Notte Americani, organizzatori di tre indimenticabili estati di serrate proiezioni nel cortile della scuola De Amicis.
A parlarne sono Paolo Barbaro, Pietro Capra e Renzo Giara.
Alla ricerca di una misteriosa reliquia di quell’esperienza ha simpaticamente partecipato la dirigente scolastica Lorenza Pellegrini.
All’appello dei reduci manca solo Angelo Conforti, ma il suo ricordo aleggia sull’intera opera.
La scoperta della magia del cinema nell’età infantile è affidata alla sensibilità autobiografica di uno che di bambini se ne intende, il pediatra Giuseppe Boschi, che proprio a due passi del cinema Corso è cresciuto.
Il cineasta Daniele Ramenzoni stupirà con le sue deflagranti affermazioni sul cinema legato alla figura di san Donnino e al territorio. Gilberto Berzolla, che raccolse da Castagnola il testimone della gestione del Cristallo e oggi dirige il My Cinema e la rassegna estiva nel cortile del palazzo delle Orsoline, ricostruisce oltre vent’anni di impegno per tener aperta una sala in una città che ne ha persi quattro nel giro di pochi anni. L’ultimo a chiudere è stato il Cristallo nel 2013.
L’autore di «Andavamo al cine» ci tiene a precisare che la sua non è l’ennesima operazione-nostalgia, bensì un invito a riflettere su una città che cambia a un ritmo sempre più accelerato lasciandosi alle spalle un passato di cui non ci si può sbarazzare con un semplice e mesto «amricord».
È nelle intenzioni del film commuovere ma anche suscitare qualche sorriso.
Perciò le varie rievocazioni, oltre a essere sottolineate, per così dire «illustrate», da sequenze di capolavori della cinematografia e da canzoni d’antan, sono tenute insieme da intermezzi di alleggerimento dei quali è protagonista uno strano personaggio (interpretato da Giovanni Gandolfi) avvolto in un tabarro e con cappello alla Indiana Jones.
Lo vediamo aggirarsi per Fidenza seguito da una sorta di saltellante assistente, impersonata da Luciana Passera. Chi sono i due?
E chi è il terzo uomo cui offre le sembianze Paolo Baratta?
Solo andando a vedere il film si potrà scoprirlo.
AP
Si consiglia di prenotare telefonando al numero 345 919 2180
Claretta Ferrarini. Tanti auguri di un grande successo.
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