Non si conosce il nome di questo bravo fotografo che ha fissato, utilizzando la tecnica insuperata della fotografia alla gelatina bromuro d'argento, bellissimi scorci del nostro Duomo.
Le fotografie sono conservate nell'archivio delle Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Civico Archivio Fotografico, fondo Raccolta Iconografica, a Milano.
Risalgono al secondo ventennio del secolo scorso, quando il David della facciata aveva ancora il naso e il leone destro della torre del Trabucco poteva spalancare le fauci terrorizzando i pellegrini, ora la criniera è rimasta senza muso.
Certamente inorridiamo, viziati come siamo, del manifesto appiccicato alla torre a far da pendant alla formella della "Berta che filava", come allora si credeva. Ora, diventati sapienti, diciamo trattarsi d'Alessandro Magno, è così, ma perché mai Alessandro sia capitato a Borgo nessuno lo sa.
Oggi non abbiamo più il manifesto e non crediamo alla Berta, non abbiamo il naso (di Davide) e non temiamo le fauci leonine, abbiamo tuttavia ancora il Duomo e, ancor più che restaurarlo, è importante amarlo.
A. P.
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