sabato 30 luglio 2022

Villanella alla napoletana

MERCOLEDÌ 3 AGOSTO
Piazza Duomo Ore 21

VILLANELLA ALLA NAPOLETANA
Con Renata Fusco e Massimo Lonardi
A.P.S. "I parchi della musica"
Ingresso gratuito

La "Villanella" piaceva davvero a tutti  perché era popolare, rustica, contadina e  oltretutto, essendo di origine napoletana,  venne chiamata proprio "Villanella alla napoletana", anche quando i suoi versi non erano in napoletano, ma in italiano, in francese o in tedesco.

 La denominazione, tuttavia, rimaneva tale proprio per la sua forza evocativa tutta partenopea, e del resto fu proprio con la "villanella" che incominciò a prendere forma e sostanza la canzone napoletana.

La "villanella" sorse a Napoli sulla fine del sec. XV e fu propriamente la canzone popolare napoletana fino ai primi del sec. XVII. 

 La lingua caratteristica della villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l'amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi varî motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non sempre ci sono arrivati i nomi.

Per merito della musica le villanelle ebbero una gran diffusione per tutta Italia, varcarono le Alpi e furono musicate anche da stranieri. 

Nel loro diffondersi, nell'adattarsi ai varî paesi e alle occasioni per cui erano composte e musicate, le villanelle si trasformavano nel contenuto e nella forma metrica.

 Cessarono di esistere nei primi anni  del sec. XVII e l'ultima stampa conosciuta è del 1618.

Musicalmente, la villanella è una composizione per una o più voci, fatta per essere cantata con l'accompagnamento di clavicembalo e liuto (antenato del mandolino), o di calascione (altro liuto più grande del mandolino, a tre corde, antenato dell'odierno basso) o ancora di arpa, cembalo, tamburi e cetre.

 Un carattere particolare della villanella è rappresentato dalla tendenza comico-parodistica in contrasto alla cultura raffinata delle altre forme polifoniche.

I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. 

Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un'aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti di Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.

MP

"SI MUOVE LA CITTÀ 2022" propone l'appuntamento di mercoledì 3 agosto in piazza Duomo. Renata Fusco, la voce della Disney, sarà a Fidenza per presentare un repertorio legato alla ”villanella napoletana”La serata, inserita all’interno della rassegna “I Parchi della Musica” è ad ingresso gratuito con inizio alle ore 21.

Renata Fusco, cantante, attrice e doppiatrice italiana, l’avete senz’altro ascoltata in diversi film Disney, entrati stabilmente nella storia del cinema. Dà la voce a numerosi personaggi come Lilli (Lilli e il Vagabondo), Ariel (La Sirenetta II, Ritorno negli Abissi), Kiara (Il Re Leone II), Pepa Madrigal (Encanto) e tanti altri.

Durante la serata di mercoledì in piazza Duomo, la sua voce, accompagnata dal liuto di Massimo Lonardi, ci presenterà un genere assolutamente diverso ma non per queste meno affascinante: le villanelle

Si tratta di un genere misto, molto in voga nel Cinquecento, che fonde la tradizione popolare a quella un po’ più colta. Di certo, quando si parla di musica napoletana, vengono facilmente alla mente le canzoni neomelodiche o la tradizione popolare della tarantella, ma la villanella è ben altro! Si tratta infatti di una forma di canzone profana che ebbe un profondo influsso sulla nascita di forme più moderne come la canzonetta e il madrigale.

Quello di mercoledì sera sarà dunque un percorso, lungo cinque secoli, che arriverà fino alla musica napoletana della Nuova Compagnia di Canto Popolare di Roberto De Simone, che ha fatto suo questo patrimonio e l’ha declinato anche nel nostro secolo.


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