"Sì, la democrazia mi permette anche questo: di non apparire ma di essere più che mai presente, di rapportami alle persone e alla mia città, di far crescere, non tanto quartieri, strade, eventi, o quant'altro, ma la partecipazione democratica e libera. La democrazia ed il senso civico delle persone è quello che coltivo, senza dover nascondere di essere un laico libertario e di esternare le mie idee non temendo minimamente di essere etichettato di qui o di la. Ed allora ho già vinto nel momento in cui, cogliendo l'opportunità di una tornata elettorale, sono riuscito a lanciare non una mia lista di nomi, ma a raccogliere attorno al mio candidato altri giovani altrettanto motivati."
Questa è la risposta possibile di Carduccio, Richelieu, Pierre Barillì o come cavolo volete chiamarlo, ad una intervista del 24 mag 2019 che non c'è stata ma che è vera.
Impareggiabile poi la tastiera di Pierre Barilli, così amava riconoscersi, quando parla di Borghi e Sogni. Rileggiamo allora il suo articolo senza titolo del luglio 2013 cui abbiamo aggiunto una immagine, quella di Villa Alberti di via Berenini dove s'incatenò. Non salvò la villa. Da alcuni fu deriso, ma anche a questo era preparato.
A.P.
"Cerco le parole per descrivere la giornata di un giorno qualunque. E' immagine di volti amici, di sogni che restano sogni, di realtà che cancellano i sogni, di amicizie, di rancori e di amori, di urla e di risate. E' sapore di caffè e rumore del Mac rimasto acceso nella notte; e ancora, pianto di bimbo, ninnananne; in lontananza un solitario allarme.Nostalgia e illusione: borghi torti, quelli raccontati da Ambrogio, che legge il passato tra le crepe dei muri, e quelli salvati dal caso, non dall'incuria; borghi innervati nel corpo di una Fidenza umida e medievale, dove un tempo, seggiola fuori dall'uscio, l'asino volava e si tirava tardi tra storie di amanti furtivi o di imprese impossibili, tanto impossibili da sembrare vere... Oggi, in quei borghi vivono fantasmi in cerca di identità; lì intorno anche imperatori, santi, martiri, animali fantastici e soldataglia, scolpiti nell'arenaria, ritorneranno polvere.
Basterebbe scavare nella memoria di quest'angolo di mondo per ritrovare storie, storie da vivere e raccontare, magari nel dialetto salvato dalla impareggiabile Claretta.Invece, nemmeno la parola trova il suo spazio: il saluto diventa fuggevole, la confidenza impossibile, l'amore disperato.E poi il resto: come di fronte alla vanità ferita, digeriamo tutto; anche il respiro di vecchie e nuove "fabbriche della morte" ci lascia indifferenti.
Eppure, se terra buona per l'occhio e per il contadino la smettesse di concedersi ai replicanti di Franza e Spagna (sempre quelli, mai vecchi, sciancati o soltanto stanchi) si potrebbe dare ragioni alla politica: "la bella politica".Al contrario, per alcuni la politica è parcheggio dei loro egoismi dove il culto del progresso, la volontà di dominare, di lasciare un segno vistoso che sancisca il potere, o meglio, la stupidità del potere che innalza torri in posti sbagliati legittimando chi cerca di salvaguardare ogni minima cosa, anche cose di poco conto, perché questo è forse l'unico modo per non soccombere a chi ingabbia la natura togliendo spazio ai gesti quotidiani.E io qui a cercare il gesto, la forma...; ...e come San Giuseppe mi ritrovo a rotolare per le scale cercando un altro Egitto."Pierre Barilli
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