giovedì 24 aprile 2025

Monsignor Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza, e Papa Francesco, un ricordo.



Un ricordo profondo e toccante quello che monsignor Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza, fa di Papa Francesco. 
I due si sono incontrati in diverse occasioni. Tra le ultime quella che vide monsignor Mazza, pochi anni fa, da assistente ecclesiastico del Collegamento nazionale dei santuari, rimanere alcuni istanti in dialogo col pontefice in Sala Nervi. 

Nel flusso dei ricordi che si affacciano alla memoria sotto la spinta emotiva della morte di Papa Francesco – evidenzia il presule - scelgo tre flash della sua straordinaria vicenda pontificale. Individuo il primo nella sua capacità di rivelarsi originalmente libero da vincoli “istituzionali” per donarsi ad ogni popolo, di qualsiasi appartenenza, cultura, nazione, come primo destinatario del suo servizio petrino. 

Il secondo – prosegue monsignor Mazza - sta nel suo sguardo sul mondo senza pregiudizio alcuno, disponibile a condividere una visione di vita seria e responsabile, perché sia una “casa” amabile e custodita. Il terzo – conclude - consiste nel suo amore per la vita come epifania della creazione e, dunque, oggettivamente come rivelazione dell’amore incondizionato di Dio per le sue creature che si attua, attraverso la redenzione, nella misericordia e nel perdono”.

Monsignor Mazza, vescovo di Fidenza dal 2007 al 2017, vive oggi nella sua casa di Entratico (Bergamo) ed ha affidato il suo ricordo di Papa Francesco alle colonne della Gazzetta di Parma e dell’Eco di Bergamo.

Paolo Panni

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