lunedì 21 luglio 2025

Oggi a Leonforte sono stati ricordati due figli della nostra terra, il Sottotente Luigi Scapuzzi e il pilota del suo carroarmato, il fidentino Livio Robuschi.



Oggi a Leonforte, in provincia di Enna, sono stati ricordati due figli della nostra terra, il Sottotente Luigi Scapuzzi e il pilota del suo carroarmato, il fidentino Livio Robuschi.
Il Cap. Medico Lorenzo Vicari, presente alla cerimonia, ha segnalato alla nostra associazione ANCR (Assocuazione Nazionale Combattenti e Reduci), la cronaca della manifestazione così come riportata in questo comunicato stampa dell'Associazione Falchi degli Erei di Leonforte che ha organizzato la cerimonia commemorativa:
In occasione dell’82° anniversario della morte del Sottotenente Luigi Scapuzzi, decorato con Medaglia d’Oro al Valore Militare alla Memoria, l’Associazione Falchi degli Erei di Leonforte ha promosso stamattina una sobria cerimonia commemorativa nel luogo in cui, tra il 21 e il 22 luglio del 1943, si consumò il tragico scontro che costò la vita al giovane ufficiale.Nato a Fiorenzuola d’Arda il 4 ottobre 1920, Scapuzzi comandava un plotone carri aggregato a un contingente della Divisione di Fanteria “Livorno”, impegnata insieme a reparti di fanteria corazzata tedesca nel tentativo di contrastare l’avanzata della 1ª Divisione canadese, tra Assoro e Leonforte.
Fu proprio all’ingresso est di Leonforte che, nella notte del 21 luglio 1943, il Sottotenente cercò con determinazione di contenere l’offensiva canadese, per consentire il ripiegamento delle retrovie italo-tedesche. Rimasto senza munizioni, Scapuzzi continuò a combattere con la propria mitragliatrice fino a essere colpito a morte. Il suo corpo fu riportato nelle retrovie grazie al coraggioso intervento del suo pilota, Livio Robuschi – anch’egli decorato con Croce di Guerra al Valor Militare – che con una manovra ardita riuscì a sottrarre il carro armato al nemico.
La memoria del Sottotenente Scapuzzi è oggi affidata non solo alla medaglia d’oro che ne onora il sacrificio, ma anche a un luogo simbolico: la zona dove si svolse lo scontro, in c.da S Elena, vicino l’attuale rotatoria alle porte di Leonforte, dove l’Associazione ha già collocato due tabelle commemorative che illustrano la figura dell’eroe e riportano l’elenco dei civili leonfortesi caduti nei bombardamenti anglo-americani.
È qui che sorgerà un monumento dedicato a Scapuzzi, affinché il suo gesto estremo rimanga nella memoria collettiva della comunità e venga trasmesso alle future generazioni.
L’iniziativa si inserisce nell’opera di riscoperta e valorizzazione storica che l’Associazione Falchi degli Erei porta avanti da anni, contribuendo – sulla scorta anche della più recente storiografia – a restituire un quadro più completo e veritiero della reazione italiana all’invasione alleata della Sicilia, spesso trascurata o sottovalutata nei racconti ufficiali.
Associazione Falchi degli Erei. Leonforte (EN)

Del Tenente Scapuzzi spesso abbiamo ricordato il suo sacrificio in occassione della cerimonia commemorativa di settembre dedicata in modo specifico ai 10 Carristi di stanza nella caserma della Rocca di Fidenza periti nei combattimenti a Parma e Piacenza il 9 settembre 1943. Di Livio Robuschi, diamo noi un breve profilo integrato da alcune altre informazioni che abbiamo ricostruito con i familiari e inoltrato per l'occasione al Capitano Lorenzo Vicari.

Robuschi Livio

"Il 21 luglio 1943 Robuschi Livio, classe 1922, si trovava a Leonforte, dove uno sparuto plotone carri comandato dal giovane sottotenente Luigi Scapuzzi di Fiorenzuola d'Arda (MOVM alla memoria), tentò di arginare le soverchianti truppe canadesi per garantire una sicura via d’uscita alla retroguardia italo tedesca dopo tre giorni di strenui combattimenti. Esaurite le munizioni lo Scapuzzi venne colpito a morte. Il pilota del suo carro, Livio Robuschi, durante le concitate fasi della battaglia, riuscì a svincolarsi e portare il corpo del suo comandante fino ad un casolare, consegnandolo ai contadini, che lo seppellirono provvisoriamente. Per tale gesto il Robuschi, caporal maggiore del 133 Battaglione Carristi Controcarri verrà insignito della Croce al Valore Militare."
Il 9 settembre 1943 Livio Robuschi verrà catturato dai tedeschi ed internato nello Stamlager VII – A dove rimase sino all’aprile del 1945, quando il campo fu liberato dalla quattordicesima divisione armata dell'esercito americano
, dopo una battaglia contro una forza di difesa tedesca di 5000-7000 uomini.
Livio Robuschi dovette sottostare al duro lavoro coatto, che ne minerà la salute e non si riprenderà più completamente.
Dal tenore delle lettere scambiate con la famiglia questo non emerge anzi, si sofferma su particolari positivi come la possibilità di tenere una corrispondenza e ricevere pacchi alimentari dall’Italia ad integrazione della dieta del campo di internamento.

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