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Note biografiche dal sito massimotedeschi.it/Biografia
Massimo Tedeschi, classe 1951, padre di Elisa e Marco, laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Salsomaggiore Terme, in aspettativa per mandato amministrativo.
E’ stato Sindaco a Fidenza (in provincia di Parma) dal 1991 al 2004; membro della Camera dei Deputati, eletto nel collegio n. 30 dell’Emilia Romagna nelle elezioni suppletive dell’ottobre 2004, sino al termine della XIV Legislatura; sindaco di Salsomaggiore Terme (in provincia di Parma) dal 2006.
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’ Associazione Nazionale Comuni Termali (ANCOT), con sede a Chianciano Terme, e dell’ Associazione Nazionale di Incremento Turistico (ANIT), con sede a Roma, per la realizzazione di nuove case da gioco.
Nel 2000 con diversi comuni parmensi fonda l’Associazione Intercomunale delle Terre Verdiane di cui è il primo presidente. Ha presieduto l’Unione Terre Verdiane, così trasformatasi da Associazione Intercomunale, dal giugno 2007 al giugno 2008.
Nel 2001 fonda il circolo politico-culturale “Il Cammino”.
Nel 2001 fonda insieme con altri trenta comuni l’”Associazione dei Comuni Italiani lungo la Via Francigena lungo l’itinerario di Sigerico” successivamente trasformatasi in “Associazione Europea delle Vie Francigene”, cui oggi aderiscono oltre cento collettività territoriali italiane ed europee, di cui è presidente.
In tale veste partecipa al Consiglio Nazionale dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI).
E’ Vicepresidente della “Consulta nazionale per gli Itinerari storici, culturali e religiosi” costituita presso il Ministero dei i Beni e le Attività Culturali con DPCM del 27.9.2007.
Nel 2008 l’Associazione Europea delle Vie Francigena firma un Accordo di Valorizzazione della Via Francigena con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La parabola politica di Massimo Tedeschi ex- sindaco di Fidenza, ex-sindaco di Salsomaggiore ed ex-parlamentare
A vent'anni dalla “salita al potere” la parabola politica di Massimo Tedeschi sembra giunta al capolinea. Con la scarsità di figure di accettabile caratura politica che ci ritroviamo non è impensabile un suo ritorno alla politica attiva, ma sarà comunque un'altra storia.
Un ventennio in chiaro scuro che ha visto, nella prima metà, l'affermarsi di un modo apparentemente semplice di far politica da parte di un ragazzo che tutti consideravano come “il ragazzo della porta accanto”. Ma è durato quel che è durato e nella seconda metà del ventennio abbiamo visto l'affermarsi di una spinta decisionale ben lontana dalle premesse, e quindi l'inevitabile decadenza, ed ora l'uscita di scena.
La stagione di Tedeschi inizia vent'anni fa e precisamente il 27 settembre 1991, che, per chi non lo ricorda, è la data della sua elezione a Sindaco di Fidenza. Dieci anni passano in fretta, ed il bilancio di questi dieci anni è quello che lo stesso Tedeschi riassume rispondendo ad una intervista pubblicata sulla locale Gazzetta il 27 settembre 2001 e ripresa sotto. Molte luci, nessun ombra, una intervista che ottiene risposte dal taglio squisitamente politico, un sindaco che si autopromuove per cose metà fatte e, in alcuni casi, non ancora malconcluse. Pochi allora si sarebbero sognati di evidenziare gli evidenti omissis e la mancanza di indicazioni sul futuro anzi attorno a Tedeschi la schiera dei fedelissimi era ampia.
Malgrado ciò alcune cose non quadravano già allora, l'eccesso di arroganza decisionale si era già manifestato e l'articolo del 3 luglio 2001 (anch'esso ripreso sotto) ne rende fedele resoconto. In un Consiglio Comunale, ormai abituato ad un compito puramente notarile, Tedeschi poteva contare su una maggioranza che al massimo aveva voci discordanti senso peso politico e su una opposizione dalle benevole astensioni e nascoste compromissioni.
Tutto il resto è relativamente recente: i cantieri, l'inutile ponte Sigerico, l'espansione incontrollata della periferia di Fidenza, il buco (tunnel) aggiunto per fornire, a spese della comunità, un accesso alle autorimesse, le escrescenze delle torri in corso d'opera, il salvataggio dei costruttori dal fallimento a carico della finanza municipale, i conseguenti debiti che i cittadini saranno chiamati ad appianare nei prossimi venti anni, il cerino passato infine in mano ad altri.
Nel frattempo Tedeschi era infatti finito a Salsomaggiore ad inventarsi fontane e parchi acquatici (ora da lui girati alla nuova amministrazione fidentina), a classificare aree commerciali assistendo impotente all'affondamento della cittadina termale nella crisi, per ritrovarsi alla fine impiegato comunale e sedere ad una scrivania, diversa da quella da dove era partito vent'anni prima ma sempre una crivania comunale. Resta la presidenza della Via Francigena, la creatura che, a quanto mi dicono partorita dall'instancabile Aldo Magnani, riuscì a portare a livello europeo. Un colpo geniale che oggi in Toscana trova l'approccio migliore tanto che, primo o poi si prenderanno anche la sede.
Un ventennio della nostra storia è finito, ma le scelte e le decisioni ascrivibili a quel ventennio pesano sul futuro delle due cittadine di provincia che sognavano insieme di diventare capitale.
Chissà se il prossimo 27 settembre il nostro ex-sindaco vorrà concedere alla stampa un'altra storica intervista, chissà se la stampa sarà interessata ad ottenerla e pubblicarla. Anche la stampa ha i suoi cicli e, quel che esalta oggi, trascura domani.
Comunque la si pensi a Massimo va dato il merito di aver svegliato questa città, l'ha fatto forse in modo traumatico ma svegliarsi questa città doveva. Lasciando a Massimo i suoi meriti e tenendo presenti i suoi errori il nuovo PSC potrebbe aprire una stagione diversa, ovviamente se stiamo svegli.
Comunque la si pensi a Massimo va dato il merito di aver svegliato questa città, l'ha fatto forse in modo traumatico ma svegliarsi questa città doveva. Lasciando a Massimo i suoi meriti e tenendo presenti i suoi errori il nuovo PSC potrebbe aprire una stagione diversa, ovviamente se stiamo svegli.
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