L'interno del Teatro Magnani in occasione di un veglione anni '20 in un cartone preparatorio di Ettore Ponzi eseguito alla fine degli anni '80. |
La locandina della rappresentazione dell'opera di Giuseppe Verdi "Trovatore" nella serata di apertura del "Nuovo Teatro Municipale"
del 26 ottobre 1861.
Il maestro Giuseppe Verdi non fu presente e declinò l'invito con la seguente lettera:
Sig. Sindaco,
Non si può essere più delicatamente cortese, di quello che Ella si mostra verso di me, Signor Sindaco, in questa circostanza, ma con sommo dispiacere non posso accettare il gentile invito. Io devo partire il venturo mese per Pietroburgo, dove darò la nuova opera che sto scrivendo, e a finir la quale mancami ancora buona parte del lavoro che occupa ogni mio momento e mi vieta di distrarmi per qualunque sia causa.Voglia quindi scusare, Sig. Sindaco, se non approfitto della sua squisita amabilità, ed aggradìsca i miei più sentiti ringraziamenti.Colla più profonda stimadev. servitore G. Verdi
Le scene dello spettacolo furono preparate dal Magnani, ma ecco il racconto del nostro concittadino Nullo Musini:
"L'inaugurazione fu naturalmente per i fidentini un avvenimento di speciale importanza e il pubblico accorse da ogni centro del Comune ed anche della Provincia. Lo splendore degli ori e degli stucchi sotto la vivida luce del lampadario alimentato allora a petrolio, riempì di stupore e di meraviglia gli spettatori che gremivano la platea e i palchi.
Ammiratissime furono le scene del “Trovatore” che erano tra le migliori del Magnani, scene che fatalità di eventi ed insipienza di uomini andarono completamente perdute; colla scusa che esse erano sorpassate e non rispondevano più alle moderne esigenze, vennero rimosse dalle impalcature - ove si potevano conservare, se non altro come documenti dell'antica scenografia - e, date in prestito a compagnie filodrammatiche, furono ridotte in miserrime condizioni e andarono disperse; così queste scene che Girolamo Magnani aveva dipinto con tanta passione e tanta abilità, non sono più ormai che un nostalgico ricordo."
Nullo Musini 1961
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