Fidenza: I fidentini amano la loro cattedrale?

domenica 2 ottobre 2011

I fidentini amano la loro cattedrale?

Partendo da destra: Enrico Mattei, Lina Callegari, mons. Carlo Mazza e Fausto Negri.

Nella cornice suggestiva della Chiesa di San Giorgio, convertita a sala conferenze, è stata presentata l'ultima fatica di Fausto Negri che ha realizzato una guida alla lettura della cattedrale di Fidenza. Il volumetto, sostenuto da una eccellente veste grafica curata da Enrico Mattei, e di un ampio corredo fotografico, porta il titolo "Le pietre "parlanti" della Cattedrale di Fidenza". Nelle sue pagine ripercorre, partendo dalla torre del "folletto" le sculture ed i rilievi della facciata. Non mancano richiami alle scritture ed a riferimenti poetici. La presentazione, che ha radunato un pubblico numeroso e particolarmente attento, aveva come relatori gli stessi autori affiancati dall'assessore alla cultura, Lina Callegari, e dal vescovo Mons. Carlo Mazza.

Il Prof. Fausto Negri accompagna il pubblico ad una visita al Duomo.

In seguito, dopo più attenta visione del materiale, potremo tornare sul contenuto della guida, sperando che nel frattempo altri più agguerriti conoscitori della materia ci onorino del loro contributo. In questo post mi soffermo a quelle poche parole che in Vescovo ha aggiunto alla fine della presentazione "non vedo grande amore nella cattedrale" "la città non ama la sua cattedrale".

Che questo sia vero o meno, quali ne siano i motivi o altro, può essere oggetto di discussione, ma se stiamo ai fatti non siamo molto lontano dal confermare detta cruda verità. Guardiamo un attimo queste foto scattate per pura coincidenza il giorno prima per documentare la mia personale impressione che ho avuto transitando sotto l'abside del nostro duomo.

Colpisce la mancanza di un minimo di decoro e poco contribuisce ad ingentilire il tutto l'illuminazione del monumento, anzi quest'ultima rende di fatto più crude le immagini.

Constata anche il vescovo che quel grande monumento che è il Duomo di Fidenza è "unico" e, almeno in sogno, meriterebbe di essere collocato al centro del mondo.

Tuttavia, nel prendere atto della giustezza dei rilievi alla stato del monumento che recentemente, partendo da questo blog, hanno interessato anche la stampa, il vescovo constata che qui, in provincia, i mezzi per una sua valorizzazione mancano e devono essere trovati altrove.