giovedì 13 ottobre 2011

Le pietre parlanti del Duomo di Fidenza

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La cattedrale è lì, aperta.
Sulle pagine di pietra
giorni, vento, pioggia e smog
non cessano di scrivere
il loro quotidiano racconto.
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Dalla composizione di Lino Cassi "I due volti"
La facciata della Cattedrale
Quello che segue è il resoconto, pubblicato sul settimanale "il Risveglio", dell'incontro di presentazione della guida al Duomo di Fidenza curata dal prof. Fausto Negri. Ci siamo in precedenza soffermati sulle parole con le quali il Vescovo Carlo Mazza ha chiuso l'incontro, auspicando un maggior interesse del fidentini nei riguardi del Duomo. Abbiamo poco da aggiungere al commento riportato da "il Risveglio". Oggi la guida è in libreria ed avrà senz'altro il successo che merita. 


"La bellezza è cifra del mistero e richiama al trascendente. E è anche un invito per l'uomo a gustare la vita e a sognare un grande futuro":con questa citazione di Giovanni Paolo II Lina Callegari, assessore alla Cultura del Comune di Fidenza, ha introdotto la presentazione presso la chiesa di S. Giorgio del volume "Le pietre parlanti della Cattedrale" di Fausto Negri ed Enrico. Mattei. Il libro, pensato in un primo tempo come sussidio per gli studenti delle scuole fidentine e successivamente messo in scena come rappresentazione teatrale, ha lo scopo di sottolineare la perenne novità del cristianesimo e la grandezza del nostro patrono. Da parte sua Enrico Mattei, che con questa pubblicazione fa il suo debutto come editore, ha parlato di un sogno nel cassetto che finalmente si realizza. Ma questo non sarebbe stato possibile senza l'apporto prezioso di Massimiliano Conti, autore delle splendide fotografie che corredano il volume, di Aldo Magnani, miniera inesauribile di dati e aneddoti, e del pro! Benvenuto Uni, presidente dell'associazione culturale "Le vie del sale ". Senza ovviamente dimenticare mons. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza e mons. Piergiacomo Bolzoni, responsabile diocesano del progetto Culturale della Chiesa Italiana. É toccato poi al prof. Fausto Negri illustrare le caratteristiche principali del libro (circa un centinaio di pagine) che ha la sua idea fondante nel pellegrinaggio. Esso ha inizio con l'adorazione del Dio che si è fatto uomo in Gesù (vedi i Magi nella torre di sinistra della facciata), continua con la testimonianza fedele del credente (vedi la storia di San Donnino sopra il portone centrale della Cattedrale) e contempla come meta finale il cielo (vedi il patriarca Enoc e il profeta Elia raffigurati in alto a destra del protiro maggiore). La facciata inoltre presenta una sorprendente simmetria tra ciò che è rappresentato nella parte destra (le storie narrate dal Nuovo Testamento) e ciò che è rappresentato nella parte sinistra (le storie narrate dall'Antico Testamento).
Anche la raffigurazione della Chiesa (che si presenta attraverso l'immagine della famiglia povera in cammino; mostra tratti originali. Infatti, secondo Gioacchino da Fiore, la vera Chiesa è quella degli Spirituali che seguono le virtù di Marta (povertà, umiltà, docilità) e si collocano sotto il segno dei profeti Elia ed Eliseo.
Scrive in proposito il monaco calabrese: "Dopo il tempo di Abramo, i giorni di Davide e l'ordine dei chierici, ecco l'ordine dei monaci che si dischiuderà sotto il segno di Elia ed Eliseo". Oltre al Cristo risorto (che è al centro della volta soprastante il portale maggiore), l'altra grande figura della facciata della Cattedrale è Maria. Se in Ezechiele la porta del tempio è chiusa, con Maria - madre del Redentore ma anche madre della Chiesa - la porta si apre e conduce gli uomini alla salvezza. Infine il Vescovo di Fidenza, mons. Carlo Mazza, dopo aver fatto riferimento al Bello come essenza del mistero trinitario insieme al Buono e al vero, si è soffermato in particolare sull'immagine del giardino. Esso rimanda all 'Eden e al peccato originale di Adama ed Evo, ma anche al giardino dove il Risorto si rivela alla Maddalena. Quando intraprende il cammino il pellegrino va alla ricerca delle proprie origini, ma anche del senso ultimo della sua esistenza: e solo in Cristo troverà lo risposta alle sue domande più profonde. Tutto questo viene mirabilmente raccontato nella facciata della Cattedrale: una facciata, ha sottolineato il Vescovo, unica al mondo. Ma i fidentini amano davvero lo loro Cattedrale senza lo quale Fidenza neppure esisterebbe? Non basta affermarlo a parole: bisogna dimostrarlo con i fatti. E allora occorre compiere passi concreti (anche con l'apporto di realtà che superano i confini del nostro territorio) affinché questo patrimonio prezioso di arte e di cultura possa continuare a risplendere nel tempo. (M.E) 

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