Numeroso pubblico per i poeti e prosatori fidentini sul palcoscenico, ieri sera, vigilia di San Donnino, al Centro Giovanile di Via Mazzini. Una serata piacevole e diversa grazie a Fidenza Scrive che oltre a scrivere cresce.
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Si comincia: Martina Vincini copresentatrice |
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Si comincia: l'assessore Alessia Gruzza saluta visibilmente soddisfatta dell'iniziativa, nella foto anche Nino Secchi copresentatore |
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Fausto Maria Pico, filosofo, poeta e ateo mette tutti in riga con un capolavoro letterario sul senso della serata:
“Che ci faccio io qui?”. Così si chiese Bruce Chetwin, così anche Antonio Tabucchi in altro tempo. La stessa domanda ritorna in Ubaldo Bertoli, flâneur anarchico di Parma, definito da Enzo Siciliano un “beduino padano”. Che ci faccio io qui, in questo evento, quasi una cerimonia, io “ricono-sciuto” assente ad ogni religiosa liturgia, in questi giorni, in queste occa-sioni dedicate? Me lo sono chiesto, quando mi è stato proposto, poi amorevolmente imposto, questo intervento a “Fidenza scrive a … S.Donnino”. Io, appunto, dichiaratamente ateo, miscredente, “religio-samente assente”. Con non poco imbarazzo, però a questo “Fidenza scrive a …” alla fine mi ci vedo. Perché? Perché la dizione “Fidenza scrive …” è ambigua, ambi-valente, obliqua, al limite dell’equivoco. Vediamo. Di Fausto Maria Pico
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Gianluca Bonazzi: "Acrostico", per lui tanto di cappello
Acrostico
S toria A ntica N el
D ifficile
O rizzonte
N utrì
N uove
I dentità
N ascostamente
O rientate
di Gianluca Bonazzi
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Alce Ramploud: "San Donnino", visto da vicino |
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Beatrice Marossa: "Conversione" originale racconto ed anche qualcosa di più.
Conversione
Nessun bambino aspira a diventare Santo e neppure Donnino ci aveva mai pensato.
Era nato in epoca romana, due secoli e mezzo dopo Cristo, di religione pagana, sognava di diventare un soldato romano e già immaginava di indossare una bella corazza, anzi una lorica, molto più moderna e pratica, fatta di maglie di ferro e quindi non rigida ed un elmo bronzeo da addobbare con piume, in occasione delle parate militari.
Donnino desiderava tutto questo e per sua buona sorte era nato in una famiglia aristocratica che poteva permettersi le spese per le armature, perché queste non erano più a carico dello Stato, come una volta. Donnino cresceva, mentre nell’Impero si respirava aria di crisi, lui però era fiducioso circa il suo futuro.
di Beatrice Marossa
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Franco Giordani: "San Dunén" la voce in punta di respiro aggiunge qualcosa alla poesia. Nonno, poeta e credente.
SAN DUNÉN
Gh’era un suldè, äi temp di rumàn,
ch’ässéma äd j’ätar l’era dvintè cristiàn.
Dl’imperädûr äl tgnéva la curon’na
mo cul post lé äl g’ha mîa purtè furton’na.
Ariva èl mument ch’l’ha duì sarnîr,
cul risc’ che mäl l’ändess a fnîr,
s’äl gh’äva da incensèr l’imperädûr
o dävanti a tütt mètträgh èl Sgnûr.
Second mé l’era un tîp simpâtich
e sens’ätar l’era mîa un fanâtich:
post che èl re äl la vreva mäsèr
l’ha pensè ch’l’era ämmèi scäpèr
di Franco Giordani
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Cinzia Pollastri: "Io sono qui" con il movimento conquista il pubblico. Con le parole mette KO il presentatore. |
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IO SONO QUI
La ricerca della pace è la forza che genera la Luce.
Hai vinto sulla rabbia dell'uomo, mostrando il valore della pace.
Il tuo silenzio ha insegnato l'importanza della parola.
L'anima è cosciente dell'amore e vive nella gratitudine del donarlo
ed accoglierlo, perché è ovunque, col suo passo infinito.
Strumento di memoria, chiave di verità nascoste.
Avevi con te fede, speranza ed amore.
Senza esitazione sei andato avanti.....
di Cinzia Pollastri (Danza e letture)
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" Evento 8 ottobre
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Franco Nardella: "Eternità", San Donnino a Roma parlava romanesco e si chiamava Donnino |
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Manuela Copercini: "Donnino o San Donnino",
DONNINO O SAN DONNINO?
Eterna cripta fra luce dispersa di chi ha combattuto in terra arsa il tuo teschio giganteggia e guarda in giù mentre dalla stessa torre della città ogni rintocco d’ore trattiene il sonno dei borghigiani condannati al loro pudore. Donnino o San Donnino?
di Manuela Copercini
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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S. Concari e G. Pollastri: scenetta familiare di una coppia d'altri tempi recitata con arte. (Scusate la pessima foto) |
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Franca Bandini: "Storie del '900. La sagra" Composizione in prosa di tempi suoi e ... miei!
“La sagra"
I primi ad annunciarla erano loro: i bambini. “Sono arrivati i baracconi!”. E la notizia correva nella mente e nei cuori di tutti … come sempre quando si aspetta … qualcosa di nuovo, certamente bello! E cominciava la “costruzione” nei preparativi di cose e di emozioni. Cibi straordinari, inusuali: l’odore del manzo lesso e della salsa verde ci accompagnava nelle vie come una presenza. Raduno di parenti, abiti nuovi da indossare la domenica. E finalmente LUI ! Il Santo? No, il Lunapark.
di Franca Bandini.
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Giovanni Miserotti: "Pensiero su San Donnino"
non si scrive per la scuola ma per la vita |
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Giancarlo Loreni: "La fera", per lui è come giocare in casa. Rigorosamente in dialetto |
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Pasqualina Palmiero: "Piccolo miracolo", merita
una rilettura ma nel fascicolo non la trovo. Peccato. |
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Laura Gambazza: "Antica leggenda della via Francigena", raddoppia l'effetto con Fausto Maria Pico da spalla.
“Antica leggenda della via francigena”
Veh! Chi es vedä! Anna ta ben parti et stet? Et bela cuminciè a fär i anulen par S. Dunen? Sag mätät dentär in tal pièn par fär advintär pu savrì?
E’ facile sentire domande simili nei giorni che precedono il 9 ottobre, festa del santo patrono della città di Fidenza che un tempo portava il suo nome, “ Borgo san Donni-no”.
Una festa molto sentita, molto amata, durante la quale tutte le famiglie si ritrovano per stare insieme, magari davanti ad un bel piatto di anolini fumanti.
E’ il giorno di festa più atteso dell’anno, il giorno del ricordo, dei racconti di famiglia.
Leggende e verità si sono intrecciate attraverso i secoli su Fidenza e il suo santo pa-trono.
di Laura Gambazza
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Maria Denis Guidotti: "Lettera di una moglie". Tutti pensavano
che non l'avesse. Mi scuso con Maria Denis Guidotti ma la foto
mi è venuta male, anzi non è venuta affatto, questione tecnologica.
LETTERA DI UNA MOGLIE
Nostro Imperatore Massimiano Erculeo,
chi vi scrive, è una moglie. Sono una donna che ha salutato il marito sulla soglia di casa con la paura di non vederlo tornare. Sono una femmina che ha abbandonato ogni desiderio e piacere nel momento stesso in cui il mio uomo ha vestito la divisa e ha deciso di combattere per voi. Mio marito non è un soldato come tanti, è colui che è stato investito della piena fiducia da parte vostra e di tutti i soldati che hanno affrontato per voi campagne militari in Gallia. Lui si chiama Donnino.
Di Maria Denis Guidotti.
Tratto da "Fidenza scrive a... San Donnino" 8 ottobre
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Davide Maccagnoni: "Lettera a San Donnino", a ruota libera con "avallo" |
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Max Beretta: "Dominus dì Zanedif" in prosa futurista. |
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Fidenza scrive: passerella finale con foto ricordo |
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San Donnino è lì, davanti allo scarlet, nella cripta del duomo che appena si vede, siamo a Fidenza. |
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