Cibo criminale show
al TENDONE DI SAN DONNINO
Lo spettacolo di mercoledì 7 ottobre ha visto la presenza e aprtecipazione di Luca Ponzi borghigiano, autore del libro «Cibo criminale». Gradita presenza quella del mentalista Francesco Busani, che ha illustrato le tecniche dell'inganno con cui il marketing imbroglia i consumatori. A Maurizio Marchinetti la preparazione per degustazione dei prodotti locali, spesso oggetto di contraffazione, questa volta però nella loro versione genuina.
Presentatore Pierluigi Oddi, cabarettista già dai tempi del mitico Drive In, impostando così la discussione-spettacolo sui tempi televisivi con una nota di sarcasmo e un pizzico di ironia.
Di cosa si è parlato? Mozzarella di bufala, "l'oro bianco della Campania", ricavata da cagliate provenienti dalla Germania; concentrato di pomodoro spacciato come italiano ma ottenuto allungando passata cinese; prosciutti di Parma contraffatti; formaggi confezionati con scarti avariati, dannosi per la salute; olio proveniente da olive tutt'altro che nostrane.
Molti dei prodotti simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea, che ogni giorno vengono venduti in tutto il mondo, sono il nuovo business di mafia, camorra e 'ndrangheta.
Si chiama agromafia ed è un fenomeno in crescita, come dimostrano le stime dell'Eurispes: 12,5 miliardi di euro di fatturato all'anno, mentre le falsificazioni del marchio italiano nel mondo
producono un danno per 60 miliardi di euro.
È la prima volta nella storia che, pur di fare affari, si rischiano avvelenamenti di massa.
In gioco però non c'è solo l'alimentazione in senso stretto, ma anche una delle risorse più preziose del nostro Paese: la cultura e il valore del mangiare bene. In un mercato sempre più globale, con regole non omogenee, la criminalità è capace di sfruttare ogni smagliatura nei controlli, arrivando a incrinare uno dei pilastri dell'economia nazionale.
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