Un
vuoto urbano caratterizza il centro fidentino tra le piazze Verdi e
Pontida da circa un ventennio e non è uno spazio qualunque. Ricco di storia, ne rimane tuttavia solo debole traccia nel tozzo fabbricato delle ex carceri ora destinato ad alloggi per anziani.
Piazza
Verdi, che lo chiude da un lato, allarga la visione su uno dei più
caratteristici angoli di Fidenza. Il lato ovest è occupato dal
Teatro "Gerolamo Magnani" con la sobria facciata
neo-classica; a nord triamo la fiancata retrostante del Palazzo comunale; a sud, la ex sede del Liceo classico ed
i giardini di Piazza Matteotti.
Studi
anche recenti vorrebbero individuare in questa zona la "Piazza Grande", cioè la principale del Borgo. Ma una cosa è certa:
che Piazza Verdi, fino a qualche anno fa, rimase sempre la succursale
di Piazza Garibaldi nello sviluppo del mercato e del piccolo
commercio locale. In particolare, vi si insediavano i rivenditori di
vasellame e terraglie e, fino agli anni settanta, quelli di mercerie.
Ora si presta al banale posteggio a righe blu di auto.
La vecchia denominazione, Piazza S. Giovanni , era in relazione al più antico complesso conventuale di Borgo ed all'annessa Chiesa, quella appunto dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Il Convento, fondato nel secolo VII, insisteva sull'attuale area dell'ex Liceo Classico e delle ex carceri mandamentali all'esterno della cinta muraria medievale. Di questo convento esiste tuttora l'ala di un chiostro d'epoca tarda rimasto dopo l'abbattimento delle altre parti nella seconda.
Fidenza - Ex Palazzo Littorio |
Ma del progetto unitario iniziale vennero realizzati solamente
l’edificio destinato a “Casa del Fascio” (1937) ed il forno
comunale (1938).
La
“Casa del Fascio” o “Palazzo Littorio” nel dopoguerra divenne
“Casa del popolo", poi, dai primi anni ‘60, divenne Liceo Classico e Scientifico "G. D'Annunzio"
ed in parte utilizzato per uffici comunali. Con il trasferimento
degli uffici nei Nuovi Terragli anche i residuali utilizzi vengono
meno. Nel bilancio previsionale del 2010 il palazzo fu compreso tra
gli immobili da alienare.
Piazza
Pontida (già Piazzetta S. Martino) prende il nome da un fatto storico di grande rilievo: nella Chiesa dei SS. Giovanni il 30 luglio 1195 venne rinnovato, contro
Arrigo VI, il giuramento guelfo della Lega di Costanza. A Borgo si
radunarono i delegati di Milano, Verona, Brescia, Crema, Mantova,
Padova, Gravedona, Piacenza, Faenza, Tortona, Reggio Emilia e
Bologna, giurando la nuova Lega. Per il nostro Borgo l'avvenimento
costituiva una preziosa occasione per affermare un proprio ruolo
autonomo nei riguardi Parma e Piacenza.
La Lega non ottenne,
purtroppo, gli effetti sperati e Borgo continuò ad essere al centro,
per tanti anni ancora, delle cruenti contese tra i due litiganti di
oltre Taro ed oltre Nure.
Ancora
nell'ottocento la piazzetta era dominata sul lato sud, dalle scuderie
ducali, un grande fabbricato a "T", di cui rimangono ancora
alcune strutture incorporate nei condomini esistenti nella stessa
area.
Scuderie ducali |
Un
luogo quindi, come dicevamo, carico di storia posto al centro di
Fidenza ma da molti anni ormai in stato di abbandono e, dal 2009,
sgombro anche dei fabbricati che nell'ultima metà del novecento
erano sede di iniziative commerciali e di servizio.
Manca
oggi un progetto idoneo a far riprendere a quest'area l'importanza
che la storia e la geografia urbana gli hanno assegnato. E' corretto ricordare che
agli inizio del 2000 un progetto c'era, anzi si era giunti anche alla
definizione degli accordi con una ditta di costruzioni, ma il tutto è
stato apparentemente accantonato da cinque anni. L'area avrebbe dovuto accogliere residenze condominiali, era anche
prevista una sala civica.
Alla
sua realizzazione si opponevano varie considerazioni non ultima
quella dei costi che l'impresa assegnataria
avrebbe dovuto sostenere per salvaguardare le permanenze
storico-archeologiche presenti nel sottosuolo.
Se
infatti la parte visibile dell'area, il luogo più elevato del
vecchio borgo, non presenta segni di antiche costruzioni il
sottosuolo conserva sicuramente molte importanti testimonianze
storiche.
Un
rebus apparentemente irrisolvibile mette in stallo la nostra città
che nel recente si è persa in facili sogni di modernità senza fare
i conti sulle proprie reali potenzialità.
Tra
le possibilità rimaste percorribile è quella della ricucitura degli
spazi con interventi di ripristino e di inserimento di strutture non
invasive.
Per
il Palazzo Littorio si dovrebbe prevedere un utilizzo misto o
addirittura potrebbe ospitare la sede comunale permettendo un
recupero della limitata parte storica del Palazzo del Comune.
La
sfida quindi potrebbe ancora essere vinta, sta a noi.
Intanto..che dire dei lavori fermi da tempo e dei ponteggi rimasti in piazza Verdi?
RispondiEliminaPurtroppo Fidenza, molto più degli altri paesi limitrofi, ha subito tante mutilazioni che le hanno fatto perdere le sue caratteristiche. La guerra ne ha distrutto una parte, ma il danno peggiore è stato fatto dalle nostre amministrazioni, più preoccupate di incamerare moneta, che di salvaguardare il ricco patrimonio lasciatoci dai nostri predecessori. Al posto della rocca, di tanti palazzi ottocenteschi e liberty, del piazzale della stazione, troviamo anonime costruzioni di cemento, che fanno sembrare il centro della nostra città una periferia. Faranno la stessa fine anche la piana di Cabriolo, palazzo Arzaghi e i pochi altri che sono rimasti?
RispondiEliminaCerto che faranno la stessa fine la piana del Cabriolo e Palazzo Arzaghi, se qualcuno non ci salta dentro a brutto muso. Se è vero che la miglior difesa è l'attacco, in questo caso la miglior difesa è "la difesa" ad oltranza delle poche cose che ci sono rimaste. Gran bel servizio, Ambrogio!
RispondiEliminaE ancor siam qui... e tutto rimane come era stato lasciato quasi tre anni fa, con le stesse domande.
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