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giovedì 11 luglio 2024

L’origine della Pastasciutta dei fratelli Cervi

GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2024 
 Piazza Garibaldi, ore 21:00

Pastasciutta dei Fratelli Cervi
A.N.P.I. sezione Fidenza

serata benefica


L’origine della Pastasciutta dei fratelli Cervi

Furono 380 i chili di pasta al burro offerti dalla famiglia Cervi a tutto il paese di Campegine per festeggiare la caduta del regime.

Un giorno di straordinaria generosità che ha dato vita alla pastasciutta antifascista, un piatto simbolo, riproposto a livello nazionale con diverse attività sparse in tutta Italia sia il 25 aprile che il 25 luglio. 

Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo.

Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari.

il 28 luglio, a Reggio Emilia, i soldati spararono contro gli operai delle Officine Reggiane facendo 9 morti.

I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.

Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista.

"E'  Aldo che ci dice di far esplodere la contentezza, intanto si vedrà. E propone: papà, offriamo una pastasciutta a tutto il paese. Bene dico io.  E subito all’organizzazione. Prendiamo il formaggio dalla latteria, in conto del burro che Alcide Cervi si impegna a consegnare gratuitamente per un certo tempo quanto basta. La farina l’avevamo in casa..."

Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.

Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. 

Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera (forse era l’ultima rimasta?) fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta.

Dopo l'avventura della pasta antifascista, per loro iniziò il periodo di lotta nella Resistenza, che durò purtroppo una manciata di mesi: fatti prigionieri, furono torturati e quindi fucilati. 

Nei decenni, la tradizione di mantenere viva la distribuzione della pasta in memoria dei fratelli Cervi è stata mantenuta viva. 

È una ricorrenza che vuol essere dichiaratamente all’insegna della condivisione, dello stare insieme, dei valori di antifascismo, libertà, giustizia e democrazia della famiglia Cervi.

E ALLORA... TUTTI IN PIAZZA 

IL 25 LUGLIO

MP

La famiglia Cervi


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