venerdì 26 luglio 2024

L'area dell'Oratorio don Bosco



Là, dove Via Benedetto Bacchini si fa più stretta e ricurva, si apre l'ingresso all'ex Oratorio Don Bosco, con il suo spazioso cortile che un tempo, unitamente all'area del cinema Cristallo, era chiamata "Guasto degli ebrei". Un nome quest che custodisce qualcosa che non abbiamo mai voluto indagare!
La parte nord dell'edificio apparteneva nel 1600 alla famiglia dei Maschenzi, poi, fino ai primi del secolo, aveva ospitato la sede dell'Albergo "Tre ganasce", che tra i clienti poteva contare i sottufficiali di truppa di Maria Luigia, senza disdegnare anche i soldati semplici. 
Dal 1904, diventò il regno rumoroso di intere generazioni di giovani che, tra le scalcinate mura dell'edificio, ebbero in dono dai Salesiani, fino al 1946 e dai sacerdoti fidentini fino al 1965, memorabili esperienze ricreative e formative. 
Sessant'anni fa in fretta i fidentini, orgogliosi del moderno "Palazzetto" oggi fatiscente struttura, abbandonarono questo luogo. Tanto in fretta che dimenticarono il busto marmoreo di don Bosco, patrono dei giovani e di togliere la locandine.
Lasciammo lì anche le altre memorie che rimandavano alla più importante esperienza educativa originale della città del XX secolo. 
La chiesa dell'oratorio non fu risparmiata da usi impropri e l'imponente pittura murale ora mostra una Madonna che, contornata dagli evangelisti, guarda il vuoto della navata. Un tempo in quella chiesa, allora consacrata, adolescenti e giovani ragazzi cantavano "don Bosco ritorna tra i tuoi giovani ancor, ti chiaman frementi di gioia e d'amor". 
















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