domenica 22 settembre 2024

Il “Ventennio” di Nello Coen, fotografo a Fidenza

 

Il “Ventennio” di Nello Coen, fotografo a Fidenza

                                                                    Ambrogio Ponzi           


Di Nello Coen, fotografo, Guglielmo Ponzi e Massimo Galli hanno ricostruito una breve biografia sulla base delle scarse notizie disponibili integrate dai ricordi dei familiari ascoltati. L’elaborato è stato pubblicato nel 1987 nel volume Ciao Borgo della serie Quaderni Fidentini.

Il presente lavoro si propone invece di ricostruire il rapporto che Nello Coen mantenne con la città, rapporto che, certamente, fu ricco ed intenso per quanto riguarda l’impegno di fotografo ufficiale dei momenti importanti del ventennio fidentino prima della promulgazione delle leggi razziali. Nello Coen, infatti, proveniva da una famiglia di origini ebraiche ancorché integrata da generazioni nel nostro paese ed alla nostra storia.

Il nostro intento si è necessariamente dovuto limitare all’utilizzo delle poche fonti disponibili: la cronaca riportata nella stampa locale di quel periodo e l’abbondante produzione fotografica rimasta.

Nello Coen, figlio del più famoso Achille, eccellente e famoso fotografo, sino al 1937 risulta presente nelle iniziative cittadine e il periodico locale di Parma e provincia lo documenta normalmente anche come sottoscrittore di offerte di denaro o di materiale espositivo.

Questi alcuni dei tanti episodi ripresi dalla cronaca:

15 settembre 1926 presente con il Console on. Ranieri come ospite e fotografo ufficiale a Parma alla manifestazione del “Battesimo di volo degli ufficiali della 74^ Legione “Taro”;

26 febbraio 1928 riproduzioni fotografiche delle opere cittadine e degli antichi monumenti da utilizzare per la partecipazione cittadina alla Fiera di Tripoli;

4 dicembre 1935 contributo di lire 55.00 controvalore per raccolta Argento per la Patria

24 settembre 1937 Al Fascio di Fidenza Lire 85.00 al Fascio di Combattimento come generica beneficenza;

2 dicembre 1937 pro Fiera di beneficenza: pro E.C.A., pro Fascio di Combattimento, pro O.M.N.I. sei buoni per quattro fotografie.

Nel 1938 l’Italia assume un atteggiamento antisemita e il 17 novembre vengono approvate le leggi razziali in Italia, da quel momento il nome di Nello Coen cessa di apparire sulla stampa, con un’unica eccezione: nel 1944 la stampa locale lo segnalerà nell’elenco dei contravventori alle norme dell’oscuramento!

Le leggi razziali, la presenza fin dal 1942 di un presidio tedesco a Fidenza e l’avvento a settembre 1943 nell’Italia del centro nord della RSI furono certamente determinanti al cambiamento di rapporti tra il Coen e la realtà cittadina, anche se è evidente che il fotografo potesse ancora contare su qualche forma di protezione tra i gerarchi locali e di stima da parte della popolazione fidentina.

Solo nel 1944 verranno applicate nei suoi confronti le disposizioni razziali, ma concretamente fu necessario un intervento pesante da parte dell’occupante germanico e l’utilizzo di facinorosi o militi esterni. Il negozio, situato all’inizio del Viale della Stazione, ora via Gramsci, fu devastato e Nello Coen fu prima malmenato poi incarcerato ed espropriato dei macchinari.

La sua popolarità e la stima che gli veniva dalla città in un primo momento prevalse e fu scarcerato. La libertà durò solo poco tempo e, a questo punto, comincia il suo calvario. Inizialmente fu inoltrato presso strutture di smistamento locali, ma poi arrivò il trasferimento a Bolzano dove Nello Coen verrà sottoposto a un penoso trattamento che avrà conseguenze dirette al suo rientro alla vita civile alla fine della guerra. Sfuggì tuttavia al trattamento finale nei campi attrezzati del Terzo Reich, Nel 44 l’andamento della guerra era ormai deciso e la macchina infernale sterminatrice poteva avere inceppamenti.

La sua storia ci deve far riflettere: Nello Coen era uno come noi, confidava ingenuamente di poter sfuggire alla sorte riservata a tanti suoi conoscenti e amici ebrei e non ebbe moti particolari di opposizione a leggi e comportamenti iniqui, ma fu deluso e tradito dalla sua stessa sicurezza. Non si hanno notizie di alcun tentativo di fuga o altro, probabilmente la situazione familiare lo tratteneva.

Le fotografie            

Nello Coen esercitò la sua professione di fotografo a Salsomaggiore e a Borgo san Donnino, l’attuale Fidenza, nel laboratorio che era stato di suo padre, morto nel 1921, conservando l’insegna “A. Coen” che Nello apporrà alle sue fotografie. Scarse risultano le immagini estemporanee di vita cittadina, infatti Nello Coen preferiva il lavoro su commissione e diventerà il fotografo dei grandi e piccoli eventi cittadini.

Una attività che, tra il 1935 e il 1937, si tradurrà in una ricca serie di servizi di documentazione. L’incarico gli veniva richiesto dalle autorità cittadine e dalle organizzazioni che facevano riferimento al PNF, il partito nazional fascista.

In realtà anche in precedenza, tra gli 1922 e 1927, le sue foto sono vere e proprie testimonianze storiche. Saranno loro a segnare il passo del vecchio Borgo che diventa città e, allo stesso tempo, si aggiorna completamente all’ideologia fascista. Nel 1923 Nello Coen coglie l’attimo della prima manifestazione pubblica fascista nella piazza principale del paese, Piazza Garibaldi (figura 1). Copie della fotografia vengono conservate impreziosite da una elegante montatura in cartone.

 

Figura 1

 Due anni dopo, nel 1925, inquadrerà la visita del Re in occasione dello svelamento del monumento cittadino dedicato ai Caduti fidentini nella Grande Guerra (figura 2). Curerà parimenti la presentazione del monumento dello scultore Alberto Bazzoni con immagini fotografiche elaborate appositamente per il libretto illustrativo prodotto per l’occasione.

 

Figura 2

 Si muoverà poi tra cortei, assembramenti, manifestazioni cittadine, funerali illustri, adunate con gerarchi, visite di Mussolini fino ad arrivare al 1937 in cui le inaugurazioni di opere furono la quotidianità di un paese ormai città che oltre al nome cambiava aspetto: nuova stazione ferroviaria, piscina olimpica, scuole elementari “Rosa Maltoni” (figura 3), campo sportivo DUX e Casa della Rivoluzione o del Fascio che dir si voglia (figura 4).

Figura 3

Figura 4

 Non trascurerà le manifestazioni popolari, come il carnevale, la fiera del santo patrono e l’autunnale festa dell’uva (figura 5), e immortalerà scolaresche e gruppi in posa, impagabile per un fidentino era l’essere ripreso in primo piano!

 

Figura 5

 Poi? Poi ben poco, quasi nulla se non un tuffo in piscina (figura 6), il destino avrebbe presto chiamato tutti ad altre imprese. Forse le occasioni ci sarebbero anche state, ma con le leggi razziali contro la razza ebraica per Nello Coen non c’era più posto. 

 

Figura 6

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