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martedì 3 settembre 2024

I venerdì della Banda: 6 settembre concerto della Banda “Città di Fidenza” nella frazione di Rimale

Venerdì 6 settembre ore 21.00
Concerto della Banda “Città di Fidenza”
Frazione di Rimale

Il paese sorge sul lato di destra della Via Emilia nel tratto Fidenza-Alseno e più precisamente lungo la comunale che raggiunge Castione dei Marchesi.
Questa strada é intersecata da strade secondarie tra cui quella che, toccando le cascine "Vescovado", "Omati" e "Vecchia", giunge nei pressi di Fidenza in località Farfallette. E' l'antichissima via Petrosa di longobarda memoria.
La Frazione é all'estremo limite della provincia di Parma, divisa da quella di Piacenza dal rio Piacentino e dal rio Caneto. Dalla presenza dei due corsi d'acqua si fa derivare la denominazione Binalli, ossia da Bis amnis, doppio torrente, che si trasformò in Rimalli ed infine in Rimale.
La villa appare appare nell'elenco delle località poste sulla linea di confine tra Parma e Piacenza fissata nel 625 da re Arialdo e confermata il 4 ottobre 674 da re Bertarido. Era attraversata dal torrente Ongina e il ponte "Marmirolo" rappresentava un riferimento topografico preciso, al quale il sistema confinario longobardo si rifaceva.
La località attorno a Rimale ebbe quindi in epoca longobarda un'importanza forse maggiore dell'attuale capoluogo Fidenza.
Dell'amtico ponte non restano evidenze sicure ed anche il ponte, che in qualche modo lo potrebbe veganebte ricordare, non versa certamente in buone condizioni.
Nel piccolo centro troviamo la seicentesca chiesa dedicata all'apostolo san Giacomo, ma probabilmente Rimale ebbe una chiesa fin dall'anno Mille. Nel XIV secolo alla chiesa fu annesso un ospedale per pellegrini.
La sagra tradizionale del paese ricorre per la festa patronale di San Giacomo Apostolo, il 25 luglio; con particolare solennità si celebra la festa della Madonna del Rosario il primo di ottobre.
MP


IL CALENDARIO COMPLETO

I VENERDÌ DELLA BANDA
Le esibizioni, in tutto tre, sono paragonabili a quelle di un'orchestra.
Le scenografie cambiano ogni volta per adeguarsi alla morfologia delle tre frazioni.
Cogolonchio, in collina e in posizione panoramica, con la chiesa dedicata a San Giorgio Martire.
Pieve Cusignano, con la pieve di San Giovanni Battista, documentata dal 1111 e il santuario della Madonna delle Grazie a Monte Manolo.
Rimale, al limite della provincia di Parma, con la seicentesca chiesa dedicata a San Giacomo.
Tre comunità che esprimono una propria identità e che sono portatrici di un “carattere” che le distingue le une dalle altre e dal “centro".                MP




Cogolonchio

La frazione è situata in posizione collinare ed è formata da case sparse sulla costa omonima. Non esiste un nucleo principale e anche la chiesa parrocchiale sorge in posizione isolata.
Partendo dalla località di Gambarato, la strada sale sino a località Livelli, il punto più elevato della frazione. La posizione panoramica permette di spaziare dal Castello di Bargone alla valle del Rovacchia, sino alla pianura dove è ben visibile la città di Fidenza con i suoi campanili. La strada che a Sagrà si era separata da quella diretta  Siccomonte si ricongiunge a quest'ultima in località Catini per raggiungere Tabiano Castello.
La via tocca Monte della Battaglia celebre per il combattimento che nel 1149 vide l’uno contro l’altro i fratelli Delfino e Guglielmo Pallavicino. La contesa si risolse con la sconfitta di Guglielmo e leggende narrano di irrequieti
fantasmi nelle notti di luna piena. Cogolonchio, da Cogò-Longhio o Corte dei Longhi, era residenza di questa facoltosa famiglia, e feudo dei Pallavicino sino al 1633. 
Il paese ebbe sin dal sec. XIV una chiesa. Quella attuale fu edificata nel 1625 in più agevole posizione rispetto alla precedente, situata in un bosco. 
 Un benemerito parrocchiano, Bernardino Arzaghi, sostenne l’onere economico della costruzione. Il tempio è affidato alla cura degli abitanti della frazione.  Patrono della frazione è san Giorgio martire e il 23 aprile, sua festa, è per il paese giorno di sagra.
Cogolonchio entrò a far parte del Comune di Fidenza nel 1814, in precedenza l’autorità francese l’aveva assegnata al “comunello” di Siccomonte.      MP


Pieve Cusignano
La piana formata dalla confluenza di due torrenti, il Parola ed il Gisolo, s’inserisce tra le colline di Costamezzana e Pieve Cusignano. Questi luoghi sono stati abitati fin dall’inizio della storia e, nel secolo scorso, sono stati scoperti due villaggi terramaricoli, oggi purtroppo non più identificati, né identificabili. Dall’abitato si scorgono, nei punti altimetricamente emergenti, i Castelli di Costamezzana, di Tabiano e la chiesa di Mariano dove l’adiacente castello fu distrutto dai parmigiani.
La zona di Pieve Cusignano, che comprende anche la frazione amministrativa di Osteria Pietralunga, è ricca di case-torre tra le quali spicca la seicentesca “La Torre”.
Porta della piana di Pieve è l’antico complesso architettonico di Santa Maria detta del Gisolo, oggi civile abitazione, ma un tempo inserito nel sistema difensivo territoriale composto dai castelli e dalle “case-torri”.
Le origini di quest’insediamento, citato già nel 1227, si suppone possano ascriversi ai Cavalieri Templari che in zona erano presenti a Cabriolo.
La Chiesa parrocchiale è dedicata a San Giovanni Battista e nel tempo ha subito varie alterazioni stilistiche; della costruzione anteriore al mille rimangono le colonne originarie in pietra e cotto. Annesso alla chiesa era l’ospedale-refettorio per l’accoglienza dei pellegrini.
A pochi chilometri, in posizione elevata, si trova l’Oratorio di Monte Manulo, Santuario della Madonna delle Grazie, eretto nella prima metà del XVIII sec. in onore di una immagine miracolosa della Vergine, che viene portata in processione, in occasione della festa patronale, celebrata la prima domenica di giugno.                                                             MP

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