Non so di colore siano i debiti che ci accompagneranno per più dei vent'anni a venire, ma che Fidenza sia verde basta girare, meglio a piedi.
Così si presentavano i ruderi archeologici di Piazza Grandi ormai quasi coperti di verde rigoglioso il 21 di questo mese cioè una settimana fa.
Appena il tempo di scattare le foto e già solerti manutentori sono intervenuti liberando i ruderi, ed il verde,che copriva anche rifiuti indifferenziati rimasti il loco, sta seccando in loco.
Questo per quanto riguarda le foto sopra, sotto invece troviamo altre foto scattate appena 50 metri più avanti, lungo Via Romagnosi.
Qui le piante infestanti nascondono i teli di Palazzo Arzaghi. L'area è privata anche se cooperativa ed il verde è quello dell’ailanto, una pianta infestante che necessita di poche cure anzi di nessuna, abituata com'è a radicarsi profondamente nel terreno senza rispetto alcuno della storicità del luogo.
Utilissima questa pianta per accelerare il processo di degrado delle vecchie strutture, è un prezioso alleato ai costruttori mal intenzionati.
Nel 2010 un'ordinanza aveva avuto l'effetto di far rimuovere le piante che avevano raggiunto una dimensione importante. Successivamente sono intervenuti lavori di messa in sicurezza dello stabile, ma ora l'ailanto è tornato padrone e noi siamo per cambiare amministrazione.
Le due cose non è detto siano legate ma sono senz'altro contemporanee e ambedue fanno parte della primavera fidentina.
Ma il verde non sempre è indesiderato, lo dicono le foto sotto che documentano che anche quest'anno i gelsi ci consegneranno i loro frutti. Questo non avviene solo a Cabriolo ma anche dietro il Seminario vescovile.
I frutti ci sono, le foglie anche, mancano i bachi da seta con i quali i gelsi hanno passato tanto tempo insieme.
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