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martedì 5 maggio 2015

Il Palazzo Littorio e le aree limitrofe: un caso di masochismo urbanistico.

 

L'edificio è stato ideato come I° stralcio del progetto denominato "Casa Littoria" del 1936, a firma degli ingegneri Spreafichi e Dalla Rosa, che prevedeva la ricostruzione dell'intera area compresa tra P.zza Verdi, Via Bacchini, P.zza Pontida e P.zza Matteotti (allora Piazza dei Martiri Fascisti), a seguito della demolizione del vecchio palazzo "SS. Giovanni". 


L'ex Convento dei SS. Giovanni sino al 1937
Il progetto prevedeva, oltre alla "Casa del Fascio", la realizzazione della Pretura e delle carceri mandamentali annesse - nella parte compresa tra Via Bacchini e P.zza Verdi - e di locali di pubblica aggregazione con cinema e teatro, nonchè di un nuovo forno di panificazione Comunale su P.zza Pontida.
Il Palazzo S.Giovani non venne in realtà mai completamente demolito, e del progetto unitario iniziale vennero realizzati solamente l’edificio in questione destinato a “casa del Fascio” (1937) e il forno comunale (1938).

L'edificio nel dopoguerra divenne “Casa del popolo", dai primi anni ‘60 viene destinato al Liceo Classico e Scientifico "G. D'Annunzio", ed in parte utilizzato per uffici comunali.
Con il trasferimento degli uffici nei Nuovi Terragli anche i residuali utilizzi vengono meno. 
Oggi infatti i locali del liceo sono completamente dismessi, così come rimangono inutilizzati gli uffici che occupavano parte dei locali al piano terra.
Demolizione degli
edifici confinanti
La consistenza attuale dell'immobile risulta in buone condizioni di conservazione dal punto di vista strutturale e sano nel suo complesso. Rimasto tuttavia da troppo tempo abbandonato ora si presenta in certe parti in stato miserevole anche se non ha perso l'imponenza complessiva. 
Nel bilancio previsionale del 2010 era compreso tra gli immobili da alienare. Le soluzioni adottate hanno portato al suo completo isolamento, le costruzioni al esso confinanti ed in aderenza sono da anni state abbattute e un grosso vuoto "riempie" larga parte di quello che fu il "convento dei SS. Giovanni". 
Il massacro del "secondo luogo" per importanza storica di Fidenza è ormai completo, e non si sa cosa farne.

Un progetto assai criticabile di recupero dell'area retrostante al Palazzo Littorio 
sembrava dover decollare, fu poi accantonato. Recentemente lavori di recupero
interessano il solo edificio delle ex-carceri

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