Riportiamo ora il contributo che il perito agrario Claudio Rustioni ci ha fatto gentilmente pervenire a supporto di quanto ieri abbiamo pubblicato con il titolo "Salviamo gli alberi monumentali ed il loro habitat" che, oltre al contrbuto di Silvia Carapezzi, produceva gli elaborati risultanti dall'indagine e presentati all'ufficio protocollo del Comune di Fidenza.
Ne risulta una ricostruzione fedele dell'esistente sia dell'area di Cabriolo che di quella del parco del Palazzo dei Gesuiti.
A questa seconda località dedichiamo il servizio fotografico di questo post.
Salviamo gli alberi monumentali ed il loro habitat:
il parere di un esperto
Ho partecipato, pro bono, alla richieste dell’amica Silvia per
produrre, per quanto di mia competenza, quanto in merito al Censimento dei Gelsi della Piana di Cabriolo
e per i Platani al Palazzo dei Gesuiti.
I Gelsi della piana di Cabriolo lungo via Caduti di Cefalonia,
dall’angolo con via Aspromonte e sino all’intersezione con strada Lodesana, sia
lato nord che lato sud e contano ben 131 (centotrentuno) esemplari molto
probabilmente vicino ai cent’anni caratterizzati dalla antica forma di
allevamento denominata “ a testa di salice” ed includono altre due essenze
arboree, quindici tigli ed una quercia.
Circa trentotto gelsi sono disposti a filare salendo verso
l’intersezione per Lodesana, gli altri sono collocati lungo il sentiero e nei
prati coltivi della Chiesa di Cabriolo.
Tutto il tratto fa parte del percorso fidentino della via Francigena
partendo dal Duomo cittadino.
Il contesto paesaggistico è di autentica bellezza. Dalle coltivi si
stagliano maestosi i longevi esemplari di Gelso che indubbiamente
rappresentano un preciso riferimento
culturale e una testimonianza viva delle tradizioni locali della città di
Fidenza.
Il tutto rientra esattamente nei parametri previsti dal Decreto
interministeriale del 23 ottobre 2014 “Istituzione dell’elenco degli
alberi monumentali d’Italia” così da poter autorevolmente assurgere al rango di
formazioni arboree monumentali nazionali per
forma, portamento, tipo di architettura vegetale per il loro valore storico e culturale, nonché
paesaggistico.
Il sentiero che sale alla Chiesa di Cabriolo, è meta del pellegrino
che attraversando Fidenza, lungo la via Francigena, può godere di un suggestivo
percorso naturalistico, lontano dai clamori urbani e dal traffico della Via
Emilia, come per preparare l’anima alla sosta meditativa che lo attende
nell’antica pieve, un riferimento di
pellegrinaggio già dagli albori dell’anno mille.
L’ essenza del Gelso Morus,
nelle varietà Alba e Nigra, ovvero dai frutti bianchi che
neri, che tra Giugno e Luglio offre i suoi frutti succosi e dolci, i cosiddetti Mur nel dialetto locale, è meta
di grandi e piccini che da tuta Fidenza accorrono per approfittare della
generosità di questi alberi.
Gli esemplari dalla chioma a vaso, hanno un’età che si stima vicina ai
cento anni e presentano una circonferenza a petto d’uomo che va da un minimo di
180 ad un massimo di 280 centimetri,
attualmente non versano in eccellenti condizioni, un po’ per il caldo
eccezionale, un po’ per arature eseguite troppo vino all’apparato radicale, un
po’ per la mancata potatura tradizionale, ( un esemplare è già caduto , in
passato molti esemplari “ caduti” sono stati sostituiti da altre essenze quali
Tigli e Querce) le loro condizioni vegetative e strutturali sono nonostante
tutto vitali; la presenza qua e là di seccume, di cavernosità al colletto e nei fusti di quasi tutti gli
esemplari non altera la vitalità del quadro d’insieme. Lo stato fitosanitario
evidenza una reattività alle avversità ancora forte da parte delle piante, è
certo che senza le tutele previste dall’incorporo delle piante tra quelle dell’elenco
degli alberi monumentali così come previsto dalla legge sopra citata, il
destino dei gelsi della via Francigena di Fidenza è aimè segnato.
I Platani del Palazzo dei Gesuiti e della Chiesa di San Michele
costituiscono un gruppo di tre esemplari di Platano
orientalis sono collocati nel parco retrostante il palazzo.
Il gruppo si presenta omogeneo per forma e dimensione l’età stimata è
decisamente superiore ai cento anni.
Hanno un’altezza stimata di circa 25 metri circa ed una circonferenza a petto d’uomo di 360 centimetri, presentando il primo palco a otto – dieci metri di altezza, le piante presentano un ottimo stato sanitario e vegetativo presentano un portamento colonnare dovuto ad una potatura non consona all’architettura originaria dell’essenza eseguita circa cinque anni fa e superata ottimamente dagli esemplari.
Il complesso dei Gesuiti è stato eretto tra il 1690 ed il 1710 e si
posa al fianco della Chiesa di San Michele, coeva della costruzione del palazzo
e monumento nazionale. Il Collegio dei Padri Gesuiti, dopo la soppressione
napoleonica, fu trasformato in ricovero di mendicità.
Il gruppo dei tre centenari
platani, salubri, potrebbe assurgere al rango di gruppo arboreo monumentale
d’Italia per bellezza e collocazione nel complesso storico settecentesco, che
auspichiamo presto oggetto di restauro impedendo nuovi interventi di potatura
inopportuni e mal eseguiti garantendo anche a questi esemplari le giuste tutele
previste dalla legge già citata.
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Sè gh völ a dägh pena pena 'na s'cimäda fata ben? Un tempo si riteneva che, spuntando i capelli, questi si rinforzassero. Gh'era mîa äd bisògn da scräväria.
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