martedì 4 agosto 2015

Salviamo gli alberi monumentali del Collegio dei Gesuiti


Riportiamo ora il contributo che il perito agrario Claudio Rustioni  ci ha fatto gentilmente pervenire a supporto di quanto ieri abbiamo pubblicato con il titolo "Salviamo gli alberi monumentali ed il loro habitat" che, oltre al contrbuto di Silvia Carapezzi, produceva gli elaborati risultanti dall'indagine e presentati all'ufficio protocollo del Comune di Fidenza.
Ne risulta una ricostruzione fedele dell'esistente sia dell'area di Cabriolo che di quella del parco del Palazzo dei Gesuiti. 
A questa seconda località dedichiamo il servizio fotografico di questo post.




Salviamo gli alberi monumentali ed il loro habitat: 
il parere di un esperto

Ho partecipato, pro bono, alla richieste dell’amica Silvia per produrre, per quanto di mia competenza, quanto in merito al  Censimento dei Gelsi della Piana di Cabriolo e  per i Platani al Palazzo dei Gesuiti.
I Gelsi della piana di Cabriolo lungo via Caduti di Cefalonia, dall’angolo con via Aspromonte e sino all’intersezione con strada Lodesana, sia lato nord che lato sud e contano ben 131 (centotrentuno) esemplari molto probabilmente vicino ai cent’anni caratterizzati dalla antica forma di allevamento denominata “ a testa di salice” ed includono altre due essenze arboree, quindici tigli ed una quercia.
Circa trentotto gelsi sono disposti a filare salendo verso l’intersezione per Lodesana, gli altri sono collocati lungo il sentiero e nei prati coltivi della Chiesa di Cabriolo.
Tutto il tratto fa parte del percorso fidentino della via Francigena partendo dal Duomo cittadino.
Il contesto paesaggistico è di autentica bellezza. Dalle coltivi si stagliano maestosi i longevi esemplari di Gelso che indubbiamente rappresentano  un preciso riferimento culturale e una testimonianza viva delle tradizioni locali della città di Fidenza.
Il tutto rientra esattamente nei parametri previsti dal Decreto interministeriale del 23 ottobre 2014 “Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia” così da poter autorevolmente assurgere al rango di formazioni arboree monumentali nazionali per  forma, portamento, tipo di architettura vegetale per  il loro valore storico e culturale, nonché paesaggistico.
Il sentiero che sale alla Chiesa di Cabriolo, è meta del pellegrino che attraversando Fidenza, lungo la via Francigena, può godere di un suggestivo percorso naturalistico, lontano dai clamori urbani e dal traffico della Via Emilia, come per preparare l’anima alla sosta meditativa che lo attende nell’antica pieve,  un riferimento di pellegrinaggio già dagli albori dell’anno mille.
L’ essenza del Gelso Morus, nelle varietà Alba e Nigra, ovvero dai frutti bianchi che neri, che tra Giugno e Luglio offre i suoi frutti succosi e dolci,  i cosiddetti Mur nel dialetto locale, è meta di grandi e piccini che da tuta Fidenza accorrono per approfittare della generosità di questi alberi.
Gli esemplari dalla chioma a vaso, hanno un’età che si stima vicina ai cento anni e presentano una circonferenza a petto d’uomo che va da un minimo di 180 ad un massimo di 280 centimetri,  attualmente non versano in eccellenti condizioni, un po’ per il caldo eccezionale, un po’ per arature eseguite troppo vino all’apparato radicale, un po’ per la mancata potatura tradizionale, ( un esemplare è già caduto , in passato molti esemplari “ caduti” sono stati sostituiti da altre essenze quali Tigli e Querce) le loro condizioni vegetative e strutturali sono nonostante tutto vitali; la presenza qua e là di seccume, di cavernosità  al colletto e nei fusti di quasi tutti gli esemplari non altera la vitalità del quadro d’insieme. Lo stato fitosanitario evidenza una reattività alle avversità ancora forte da parte delle piante, è certo che senza le tutele previste dall’incorporo delle piante tra quelle dell’elenco degli alberi monumentali così come previsto dalla legge sopra citata, il destino dei gelsi della via Francigena di Fidenza è aimè segnato.
I Platani del Palazzo dei Gesuiti e della Chiesa di San Michele costituiscono un gruppo di tre esemplari di  Platano orientalis sono collocati nel parco retrostante il palazzo.
Il gruppo si presenta omogeneo per forma e dimensione l’età stimata è decisamente superiore ai cento anni.

Hanno un’altezza stimata di circa 25 metri circa ed una circonferenza a petto d’uomo di 360 centimetri, presentando il primo palco a otto – dieci metri di altezza,  le piante presentano un ottimo stato sanitario e vegetativo presentano un  portamento colonnare dovuto ad una potatura non consona all’architettura originaria dell’essenza eseguita circa cinque anni fa e superata ottimamente dagli esemplari.
Il complesso dei Gesuiti è stato eretto tra il 1690 ed il 1710 e si posa al fianco della Chiesa di San Michele, coeva della costruzione del palazzo e monumento nazionale. Il Collegio dei Padri Gesuiti, dopo la soppressione napoleonica, fu trasformato in ricovero di mendicità.
Il gruppo dei tre centenari platani, salubri, potrebbe assurgere al rango di gruppo arboreo monumentale d’Italia per bellezza e collocazione nel complesso storico settecentesco, che auspichiamo presto oggetto di restauro impedendo nuovi interventi di potatura inopportuni e mal eseguiti garantendo anche a questi esemplari le giuste tutele previste dalla legge già citata.

 Per. Agr. Claudio Rustioni
Consulenza e Formazione Agro-Zootecnica e Gardening
Sicurezza · Servizi agricoli · Tutela ambientale

1 commento:

  1. Sè gh völ a dägh pena pena 'na s'cimäda fata ben? Un tempo si riteneva che, spuntando i capelli, questi si rinforzassero. Gh'era mîa äd bisògn da scräväria.

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