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sabato 19 settembre 2015

Fausto Negri, Gioacchino da Fiore e Fra' Gherardo al Teatro Magnani

Non si riempie un teatro con la cultura ma la scommessa di Fausto Negri di non accontentarsi del Ridotto del Magnani è vinta. La platea dava la misura giusta dell'interesse suscitato dalla presentazione del suo ultimo lavoro.
Del libro abbiamo già parlato quel che basta, il di più lo può solo la lettura delle sue pagine ricche di illustrazioni e riferimenti.
Le immagini dell'incontro quelle sì che possiamo darle anche se, per necessità di cose, sono immagini riprese dal palco da un inserviente.
Qui vediamo l'assessore Alessia Gruzza nel suo intervento che
seguiva al saluto di Enrico Mattei curatore della grafica del libro.
Al mattatore della serata, Fausto Negri, due foto.
Due infatti i suoi interventi. 

L'elogio a Giochino da Fiore ci sta tutto.
Qui lo vediamo sullo schermo dalla parte posteriore della tela
ma anche da questa parte non c'è ombra di eresia
Alle spalle dei relatori il Duomo di Fidenza con le sue vive pietre.
Dopo tanta ricchezza di contenuti storici ed anche teologici nel suo
intervento S.E Mons. Carlo Mazza ha pragmaticamente evidenziato
lo stato deplorevole della Cattedrale che necessità di importanti
lavori di pulizia e restauro di parti. 

La professoressa Mara Dallospedale legge alcune poesie mentre
Fausto Negri prende fiato. Zani, Leoni ed altri borgo-fidentini gli
autori prescelti. A conclusione della serata una poesia di Padre
Turoldo, profeta nel XX secolo. 

1 commento:

  1. I miei più vivi complimenti a Fausto Negri per l'eccellente lavoro, che ha svolto con competenza, amore ed entusiasmo, ma, non da meno è stato quello trattato da Ambrogio Ponzi e dalla Prof Mara Dallospedale. Essi ci hanno offerto uno squisito surbött, come si sul fare tra una portata e l'altra di un pranzo importante. Sua Eccellenza, senza risparmiarsi, ha ripetutamente tirato le orecchie a noi borghigiani, rimproverandoci di "noncuranza" e di supeficialità nei riguardi del nostro Duomo, del quale, asserisce, amiamo solo i leoni per averli cavalcati da bambini. Non so voi, ma io mi sono fatta piccola-piccola, sprofondando nella scarlatta poltroncina della platea. Grazie a Fausto, ad Ambrogio, a Mara, a Mattei, all'Assessore Gruzza e a Monsignor Carlo Mazza. Un caro pensiero ad un grande assente, Aldo Magnani, appassionato conoscitore del nostro Duomo.

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