Mostra UCAI nella Galleria S. Andrea di Parma:
Rino Sgavetta.
L’Unione Cattolica Artisti Italiani (UCAI) sezione di Parma ha reso omaggio a tre artisti che nella loro lunga vita hanno onorato l’Associazione, invitandoli ad esporre alcune delle loro opere.
La mostra antologica dal titolo “Attraverso il tempo” è stata visibile dal 2 al 14 aprile nella Galleria S. Andrea, Via Cavestro 6 della Città.
Il nostro Rino Sgavetta era presente con Alessandra Corsi, che interpreta in modo originale ed emotivo figure e temi sacri riprendendo opere di grandi autori del passato, e Carlo Mori, un vegliardo in continua sperimentazione che si esprime in raffinate e ricercate composizioni di linee e colori.
Importante questo riconoscimento per Sgavetta che persevera con entusiasmo a produrre, nonostante gli acciacchi dell’età. A lui era stato dato più spazio: oltre a quindici quadri ha esposto tre sculture di legno.
Dai dipinti in mostra era possibile ripercorrere la sua esperienza artistica che pur presentando temi diversi ha un’unica matrice in un colore personale, molto materico, dalle infinite varietà di bruni, di rossi, di grigi caldi, di verdi spenti, di gialli carichi, di bianchi corposi, steso con grandi spatole su una tela di juta a grossa trama che affiora. Colore che varia alle diverse distanze e si esalta nel gioco dei rilievi con la luce radente.
Un piacevole “Nudo” femminile di schiena, del 1981, apriva la rassegna che continuava con un “Autoritratto” giovanile su tavola. Un quadro di “Petunie” era vicino a una grande tela, dove le case del “Porticciolo” si specchiavano nell’acqua. Un “Rudere a Pontegrosso” e una “Casa nel bosco” erano vicini a una piccola “Nevicata”, tutte visioni di luoghi padani, prese rigorosamente dal vero.
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"Lo scatto del ciclista" |
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“Volata di gruppo” |
Non potevano mancare i “suoi” ciclisti, il tema che più ha coinvolto e affascinato l’autore nel suo percorso di vita. “Sprint”, “Lo scatto del ciclista”, la grande tela recente “Volata di gruppo”, “Savoldelli” e “Il solitario”, per rivivere i colori, i suoni, i rumori, le voci, la fatica, la gioia e le delusioni di questo sport seguito con tanta passione da Rino fin da quando era ragazzo e non poteva permettersi una bicicletta.
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“Pomeriggio invernale sul Rovacchia” |
Di seguito “Pomeriggio invernale sul Rovacchia” che ci introduce in una sua “veduta” dal vero, dove lo spazio è dilatato e l’ora del giorno si protrae all’infinito ed esalta un evento naturale, l’emozione di un momento, un’atmosfera sempre uguale ma sempre irripetibile. Qui si sente l’amore per questa terra, che ci svela il suo animo incline alla meditazione, con un desiderio di solitudine, di libertà, di silenzio e di pace.
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“Susino in fiore” |
Vicino, esplodeva la primavera nel grande “Susino in fiore” dove il bianco abbagliante sembra uscire dal quadro.
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“Nevicata a Monte Canate” |
Terminava la presentazione “Nevicata a Monte Canate” dove uno scorcio di monte con uno sperone di roccia, insignificante ai più, diventa protagonista, e celebra l’inverno del nostro Appennino.
Sgavetta, a proprio agio all’aperto, si immerge nella natura lontana dalla città, anche nel freddo inverno, quando questa diventa ostile, ne carpisce tutto il fascino e lo ferma sulla tela, perché altri possano goderne.
Amore, contemplazione, valorizzazione e rispetto per la natura, si sentono pure nelle sue sculture, insieme a un’intesa di confidenza con l’elemento trattato (legno, ferro, pietra), da cui si intuisce il dialogo intimo che c’è stato fin dal primo incontro dell’autore con la materia stessa. Non si riconosce più il volume originario, trasformato in fluide e armoniche torsioni.
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“Passo di danza” (legno di ciliegio e ferro) |
Da un tronco insignificante abbandonato, da un ceppo riemerso in una secca del Po, tira fuori l’essenza, ne scopre l’anima in tutta la sua bellezza e la propone a nuova vita. Ad esempio in “Passo di danza” (legno di ciliegio e ferro), meraviglia la forma intagliata in un unico tronco, liscia ed elegante, che si slancia e si avvolge, in equilibrio, quasi girando su se stessa e termina in una lunga punta di ferro piegata, dove forza e dolcezza si fondono in armonia.
Fidenza 28/04/2016
Mirella Capretti
Scheda
Altre immagini dalla mostra
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I tre artisti seduti. Da sin. Mori, Corsi, Sgavetta |
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"Sprint" |
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Porticciolo |
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"Nevicata" e "Casa nel bosco".
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