CON IL PROF. MINO PONZI ALLA RISCOPERTA DELLA CHIESA DI CABRIOLO DOPO I RECENTI RESTAURI
La chiesa, già esistente intorno al Mille, è nella Pergamena delle Decime della diocesi parmense sotto il vescovo Grazia (1224-1236) in cui è nominata come dipendente dal Tempio d’Oltralpe, cui pagava le decime unitamente alla cappella di Co’ del Ponte a Parma ed a quella del Cerro di Toccalmatto.
È citata come “ECCLESIA DE CACOBROLO IN PLEBE BURGI SANCTI DOMNINI”e in una successiva del 1299 quale “DOMUS DE CAROBIOLO”( luogo dove crescevano carrubi?).
Suo Patrono è San Tommaso, arcivescovo di Canterbury e primate d’Inghilterra, che qui avrebbe sostato nel 1167, morto martire nel 1171.
Carlo Angelo Ambrogio Dal Verme: " S. Giovanni Battista che appare a S. Tommaso di Canterbury" - 1782 - olio su tela cm. 244x177- |
I Cavalieri di Malta, il sovrano militare Ordine di San Giovanni in Gerusalemme, intorno al 1200 eressero in questa località un ospedale per l’assistenza ai pellegrini che si recavano a venerare il sepolcro di Cristo.
La chiesa come oggi la vediamo è il risultato delle trasformazioni avvenute nel tempo.
L’abside circolare potrebbe essere ciò che rimane di un battistero, simile a quello visibile a Vigolo Marchese.
Don Marek riferisce che i lavori di restauro si sono resi necessari per le vistose tracce di cedimenti che minavano gravemente la struttura della costruzione. Prima di procedere agli interventi si sono compiuti, da parte di archeologi e Sovrintendenza, accurati studi e verifiche alle fondamenta scoprendo le fasi di prolungamento dell’edificio, compiute con metodi diversi sia nella profondità che nei materiali.
All’interno il restauro ha interessato gli affreschi, che sono stati ripuliti ridonando loro la freschezza dei colori ed evidenziando i particolari che contraddistinguono i personaggi, per esempio santa Caterina d’Alessandria riconoscibile dalla ruota, strumento del suo martirio, e un santo benedettino con l’abito nero e la palma.
Alcune decorazioni della cappella laterale, che nel tempo erano state ricoperte da strati di intonaco e colore, sono state riportate alla luce rivelando elementi raffinati e delicati mentre alcune incisioni da scoprire e da interpretare compaiono all’interno e all’esterno.
Ricordiamo ancora che le visite guidate da Mino Ponzi si ripeteranno nelle domeniche 17 e 24 maggio, alle ore 17 e 17,30.
Marisa Guidorzi
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