"Cronomania" un articolo di Franco Bifani
Io consulto spesso l'orologio, dove, inesorabili ed infaticabili, le lancette avanzano verso nuovi lidi temporali.
Possiedo una dozzina di orologi da polso; non guardo al marchio di fabbrica, anche perché certi prodotti elvetici raggiungono prezzi stratosferici, mentre io posso solo volare a poche centinaia di metri, e di Euro, dal suolo. Preferisco gli orologi analogici, classici, con il quadrante tondo dei secondi, in basso; se poi hanno le ore con i numeri romani, ancora meglio. Evito i cronografi e non guardo mai il datario, poiché confondo regolarmente i giorni della settimana.
In casa, tengo sette segna-tempo, tra orologi a parete e radio-sveglie; anche oggi, come ogni mattina, ho fatto la ronda, per casa, a regolarli, dato che li voglio tutti perfettamente sincronizzati.
Encore une fois, sempre oggi, mi sono soffermato dinnanzi all'ennesima vetrina, con orologi in esposizione; in estasi mistica, li ho esaminati, uno ad uno, mentre segnavano, imperturbabili ed alacri, il trascorrere del Tempo e lo trascinavano seco. Come sempre, ho parlato con loro, ed essi si sono degnati di rispondermi, in un intenso dialogo surreale.
Mi hanno sussurrato delle vicende e del percorso infinito del Cosmo, in un'Eternità immutabile; ed ognuno di essi mormorava il racconto sommesso di chi ne ha assemblato i mirabili congegni, con infinita pazienza. Da sotto i vetri di zaffiro, tra i meccanismi invisibili, tra diapason, rotelline, molle ed ingranaggi minuscoli, si celano i Signori di Kronos, che vestono il Tempo in oro e acciaio, a regolarne il moto costante.
Tornato a sdraiarmi sul divano di casa, ancora una volta, avrei voluto invertire il moto delle lancette, per ritornare a momenti remoti, ormai fossili e reliquie temporali del mio vivere trascorso, tra nebule di sentimenti ed emozioni, ridotti a flebili bagliori di lucciole esauste.
Australopitecus Biffus |
Mi sono ritrovato a sciaguattare, a mezza gamba, in una laguna primordiale, di miliardi di anni orsono, tra festanti protocellule bifaniche, che mi scodinzolavano attorno; poi, ho voluto incontrare quel mio piccolo, gracile antenato, nella savana di milioni di anni fa, un Australopitecus Biffus,.
Era intento a figgere lo sguardo ansioso, come me, come tutti noi, verso un orizzonte incerto; ma non aveva un orologio da consultare, non da taschino -non avendo un panciotto-, ma nemmeno da polso, da appendere, poi, ad un ramo d'acacia.
Franco Bifani
Biffino, dicci un po' di che cosa avete parlato tu ed il tuo antenato. O non ti ha neppure visto?
RispondiEliminaClary, mi ha squadrato a basso all'alto, ha dato un occhiata all'orologio che avevo al polso, poi si è voltato dall'altra parte, con aria disgustata, perché non era un Patek Philippe, quello che costa 4 milioni di $.
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