La festa della Storia 2019
Si è concluso lunedì 28 ottobre il ciclo di incontri e di cerimonie simboliche, “La Festa della Storia”, organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Fidenza e inserito nelle manifestazioni dell' Ottobre Fidentino 2019, un programma di iniziative particolarmente intenso che prende motivo dalla commemorazione del Patrono San Donnino, un'occasione quindi per sottolineare legami e testimonianze con la propria storia.
Questa è stata la linea guida dei vari relatori delle conferenze a cui un buon numero di partecipanti ha dato un sostegno tangibile di interesse e di coinvolgimento.
Per la presentazione del programma è stato scelto un luogo suggestivo, all'aperto e vicino ai resti del ponte romano dove secondo la tradizione Donnino, mentre attraversava lo Stirone, fu raggiunto dai soldati di Massimiano e fu sacrificato. Lì, a quella porta d'ingresso a Fidentia Julia, alla fine del III secolo, prendeva l'avvio una nuova storia che dura ancora oggi e strettamente legata al Martire.
Per ogni incontro una sede diversa tra le più significative che la città possiede, sempre con l'intendimento di collocarsi in un quadro che valorizzasse anche storicamente il contenuto della conferenza.
Il ritorno di Sua Ecc.za Mons. Carlo Mazza tra i suoi fedeli ha segnato l'inizio di una festa che affonda le sue radici nella sacralità del luogo, reso tale dal sacrificio di un testimone della Fede. Il Vescovo, accolto nella sede suggestiva dell'Oratorio di S. Giorgio dall'affetto di un pubblico molto numeroso, ha risposto con l'emozione di un ritorno ricongiungendosi ad una Parola seminata e trasmessa durante i suoi anni di episcopato nella città che Egli ha amato e spesso stimolato alla consapevolezza del valore della sua Cattedrale.
Gli studenti delle classi terze del Liceo scienze applicate del Berenini hanno partecipato, presso il Ridotto del Teatro Magnani, alla lectio magistralis tenuta dal prof. Franco Cardini.
Evento importante è stata la presenza del Professor Franco Cardini, storico, medievalista e saggista, che presso il Ridotto del Teatro Magnani, con l'introduzione del Sindaco Ing.Andrea Massari e dell'Assessore Prof.ssa M. Pia Bariggi, nel trattare di via Francigena ed altre vie di pellegrinaggio, ha sottolineato il “bisogno di Storia” delle persone, come risposta alle domande e ai dubbi che ognuno porta con sé.
Il Prof. Fausto Negri, presso la sala dell'ex Macello, ha indicato una nuova prospettiva di interpretazione delle sculture della facciata della Cattedrale, delle sue “Pietre parlanti”, di fronte alle quali sorgono interrogativi e si indaga in una simbologia velata alla ricerca di un messaggio, di una chiave per addentrarsi in un mondo che da secoli cerca di parlare agli occhi e al cuore di coloro che sono colti da stupore e meraviglia. Con la sua relazione si è entrati nel vivo della storia della città, in ciò che più è vicino ai suoi abitanti.
L'atmosfera di un ambiente che ha assistito a vicende turbolente di eserciti ,di scontri, ma anche di avvenimenti festosi di accoglienza, la Torre medioevale un tempo porta della città, ha ospitato il quarto incontro con una proposta curiosa ed allettante: “I Toponimi dell'Identità “.
Un pubblico numeroso ed attento ha seguito la relazione della Prof.ssa Luciana Teroni e del Dott. Ambrogio Ponzi. Lo studio dell'evoluzione dei toponimi, che in realtà coincide con i cambiamenti sociali, politici, culturali di un territorio e quindi immette in seno alla storia di chi ci vive, è il frutto di un progetto realizzato con il contributo dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione , nel quale si sono impegnate per circa un anno le classi 3A e 3B del Liceo della Scienze Applicate “A. Berenini” di Fidenza.
Lodevole iniziativa il coinvolgimento dei giovani per avvicinarli al senso di appartenenza non solo ad un luogo , ma soprattutto ad una comunità in continua evoluzione.
Proveniente dal Museo del Duomo in cui è custodito, il “Calice” ,cosiddetto di San Donnino ,in tutta la sua luce si è offerto ai presenti nella sala della “casa”del Vescovo, dove la Dott.Alessandra Mordacci Direttrice del Museo ne ha delineato vicende e caratteristiche. Esso ha una lunga storia di cui non si conoscono gli inizi, probabilmente dono di qualche personaggio importante ospite o di passaggio nella comunità borghigiana. Non calice eucaristico, ma legato alle facoltà taumaturgiche del Santo Patrono nei casi di morsi di animali come i cani rabbiosi.
Nella purezza e nella perfezione delle sue forme spiccano le anse, animali striscianti simboli del male che mai attingeranno all'acqua della purificazione e per questo fissati simbolicamente a livello del bordo, non più oltre. Altri figurano intrecciati nel nodo centrale in cui una minuscola teca racchiude un dente del Santo, collocatovi nel 1207 e forse questa è l'unica certezza. Ancora vi sono segreti da scoprire. Con emozione ed entusiamo, infatti, la Dott. ssa Alessandra ha rivelato ai presenti l'ultima scoperta che incita la ricerca: tracce di lettere, forse nascoste da un restauro del passato.
Ancora nella bellezza dorata del Ridotto si è riunito il pubblico per l'ultimo incontro della Festa della Storia. Il Prof. Mino Ponzi con la mitezza e la discrezione che lo distinguono ci ha introdotti nella storia delle ritualità legate alle nuove chiese. Ha tracciato le fasi di costruzione e di dedicazione della chiesa di San Michele a cui , prima di quella della Gran Madre di Dio, faceva capo la parrocchia omonima.
Il momento più rilevante della sua relazione documentata dalle numerose immagini riguardava , però, la dedicazione della Cattedrale al suo Santo Patrono di cui mancavano i riferimenti certi. A tale lacuna aveva posto rimedio nel 1882 il Vescovo Manicardi senza che la questione più antica fosse stata risolta.
La scoperta , nuova, delle piccole croci simbolo e ricordo della dedicazione , appena incavate nella pietra degli stipiti del portale maggiore, aggiunge nuove conferme sulla costruzione della Cattedrale.
Il 1207 è da ritenersi data di completamento della chiesa oltre che indice della presenza dell'Antelami a Borgo. La ricerca per lo studioso non finisce con la scoperta che ci ha trasmesso con visibile emozione, anzi è solo una sollecitazione ad andare oltre. L'applauso finale, forte e prolungato, è stato l'espressione sentita e partecipe di un pubblico che ha colto la passione intensa e profonda del Prof. Mino Ponzi.
È doveroso ricordare l'impegno con cui la Prof. ssa Maria Pia Bariggi si prodiga nelle iniziative culturali della Città, a cui ogni volta assicura la sua presenza e il suo personale contributo , stimoli efficaci di comunicazione e coinvolgimento.
Marisa Guidorzi
Il grazie più sentito è stata la partecipazione di un pubblico numeroso e interessato. Attraverso quegli incontri i partecipanri hanno potuto conoscere tanti aspetti e personaggi della Fidenza del passato, per merito delle accurate ricerche e dell'impegno profusi dagli organizzatori.
RispondiEliminaAvete svolto un ottimo lavoro. Grazie.
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