Per il Santo Natale ormai vicino, volevo giungere con un messaggio di speranza, in un mondo turbato dal caos più totale.
Mi sono fermata sulla foto di codesto volto di Madonna dal disegno composto da linee, per me, di una dolcezza infinita.
È un particolare dell'affresco di Madonna con Bimbo e Santi rimasto celato per mezzo millennio nella cripta del Duomo di Parma.
È spuntato casualmente, infatti, da un buco in una parete divisoria da cui era stata tolta una lapide, nei lavori di restauro di circa venti anni fa.
Ora, grazie a una sponsor, il dipinto è completamente disvelato e visibile ai fedeli. Colori scialbi, qui ancora in fase di restauro, sopravvissuti all'umidità dei secoli.
Guardando la foto, mi sembra di vedere la mano del pittore, sconosciuto, tracciare l'abbozzo dell'ovale perfetto del viso sull'intonaco fresco e riprenderlo poi velocemente, sul colore, con linee finissime e scorrevoli per definire l'incavo degli occhi, le sopracciglia, le labbra, perfino il doppio mento...
Com'è umana la Madonna con il doppio mento!
Guarda verso il basso, quasi pudica - come si rappresentavano le Madonne rinascimentali - con soavità, consapevolezza amorevole e calma serafica.
Sulle ginocchia tiene il Bimbo che guarda verso gli astanti.
Il messaggio di fede è lo stesso, ieri come oggi, da secoli: preghiamo Lei, "la Madre", che ci indica la Via, "il Figlio".
Non sappiamo perché, nelle trasformazioni della cripta, il dipinto è stato risparmiato ma nascosto alla vista. Non ci sono documenti.
Allora penso allo stato d'animo di quel muratore che mettendo mattone su mattone ha tirato su il muro: sicuramente con dolore avrà visto scomparire quella sacra immagine, per fare un supporto a una lastra tombale di un nobile della Città, serbandone il ricordo nel cuore fino alla fine dei suoi giorni.
E immagino lo stupore di chi, togliendo quella, attraverso un buco ha visto comparire nella parete dietro, l'affresco: un particolare di Gesù Bambino in grembo.
Stupore e meraviglia.
Buon Natale!
Mirella
E lieve, toccante è il tuo intervento, Mirella. Anche io ho immaginato il dolore per la copertura e la sorpresa, l’emozione del disvelamento…
RispondiEliminaGrazie ed auguri carissimi.