Mario Alfieri nasce a San Piero a Sieve il 16 maggio 1931, la famiglia si trasferisce nel 1935 a Fidenza dove inizia a dipingere nel 1952. Autodidatta non si rifà ad alcuna scuola o maestro in particolare, ma mantiene stretti rapporti con i pittori Ettore Ponzi ed Oreste Emanuelli.
Bohémien per definizione, esprime tutto con la sua pittura ricevendo numerosi riconoscimenti.
L'opera che presentiamo è in realtà un insieme di opere, tutte realizzate in questi ultimi dieci anni. Il tema conduttore è Odisseo e quindi la storia di un viaggio mitico che diventa il suo viaggio. Vi appaiono immagini elaborate da capolavori pittorici di altri artisti ed è il percorso, il viaggio, la lunga odissea della sua arte e della sua pittura. L'intera opera complessivamente si sviluppa per circa dieci metri lineari ed è integrata da una ventina di altri lavori.
Mario Alfieri nel suo studio |
L'opera che presentiamo è in realtà un insieme di opere, tutte realizzate in questi ultimi dieci anni. Il tema conduttore è Odisseo e quindi la storia di un viaggio mitico che diventa il suo viaggio. Vi appaiono immagini elaborate da capolavori pittorici di altri artisti ed è il percorso, il viaggio, la lunga odissea della sua arte e della sua pittura. L'intera opera complessivamente si sviluppa per circa dieci metri lineari ed è integrata da una ventina di altri lavori.
Penelope |
Nausicaa |
Circe |
Biografia
MARIO ALFIERI Nasce il16 maggio 1931 a S. Piero a Sieve (FI) da Vittorio e da Lina Cresci, primo di quattro fratelli: Mario e Mirella (oggi scomparsi) e Attilia, ancora vivente. Nel 1935 la famiglia si trasferisce a Fidenza e qui Mario, fin dalla scuola elementare, manifesta la passione per il disegno: semplici fogli a quadretti colorati che ritraggono figure e paesaggi, ma che rivelano già una notevole predisposizione.
Grazie a un imbianchino impara a dipingere e i consensi che raccoglie lo spingono a continuare, ma sempre come autodidatta: non frequenterà mai né Accademie né scuole di specializzazione. Continuerà infatti a lavorare normalmente passando da un mestiere all'altro e si dedicherà alla pittura solo nel tempo libero. Si interessa anche a soggetti sacri: preti, vescovi, Papi. In memoria del catechismo di Pio X dal suo pennello esce uno splendido ritratto di papa Sarto che il suo coetaneo e grande estimatore Aldo Magnani gli chiederà di donare alla Cattedrale. Alla città di Fidenza e ai suoi luoghi caratteristici dedica le energie migliori. Lo si vede già nel 1970, quando - nell'ambito di un'iniziativa promossa da Italia Nostra dal titolo "Il romanico muore" - renderà omaggio ai bassorilievi antelamici posti sulla facciata del Duomo. Nel 1979, sui "Quaderni Fidentini" diretti da don Temistocle Corradi, accompagna le "Nuove poesie" di don Amos Aimi, mentre nella chiesa di Fornio partecipa alla mostra dal titolo: "S.Lorenzo e la carità", inaugurata dall'allora vicario generale mons. Aldo Aimi. Nel 1985, in occasione della sua "personale", riceve un'importante attestazione da parte del Vescovo di Fidenza, mons. Mario Zanchin. Proprio in questa mostra espone un quadro che fa riferimento alla IV Ecloga di Virgilio in cui viene prefigurato l'avvento di un Bambino che cambierà la storia del mondo.
Nella sua attività di pittore vanno ricordati inoltre il 1993 (una mostra delle sue opere in S. Michele nell'ambito delle celebrazioni per il XVII centenario del martirio di S. Donnino) e il 2001, l'anno in cui ricorre il IV centenario della Diocesi di Fidenza. In tale occasione presenta per la prima volta al pubblico il risultato di un lavoro da certosino portato a termine insieme all'amico Piergiorgio Boselli, che ha curato la documentazione fotografica: si tratta di oltre 900 immagini di maestà miniate con delicati colori a olio.
Lo ricordo insegnante di Disegno ad Unitre. Una brava persona. Ciao, Mario!
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