Da sinistra: Carlo Giavarini, Graziano Tonelli, Ambrogio Ponzi ed il Sindaco Mario Cantini |
Nella
splendida cornice del Ridotto del Teatro Magnani si è tenuto il
convegno, organizzato dall'associazione “le Vie del Sale” e
dedicato alla storia ed alla cronaca della nostra “cara vecchia
Rocca”. Già mezz'ora prima dell'inizio le poltroncine della sala
cominciavano a riempirsi a dimostrare l'interesse dei fidentini per
l'argomento in proposito. Oltre al ricco materiale fotografico erano
esposti nella sala alcuni disegni, carboncini o cartoni dipinti del
pittore Ettore Ponzi che visivamente introducevano l'argomento che
letteralmente suonava così “C'era una volta … la rocca di Borgo
san Donnino”.
L'introduzione
ufficiale, a sala completa, stipata anche nella saletta d'ingresso, è
di Benvenuto Uni, presidente dell'associazione, mentre la
presentazione dei singoli interventi è stata curata da Graziano
Tonelli, già direttore dell'Archivio di Stato di la Spezia e
Brescia, ma soprattutto fondatore dell'associazione “le Vie del
Sale” e referente per il versante ligure dell'associazione stessa.
Come
nel suo stile, il Sindaco Mario Cantini non si è limitato ad una
presenza formale, il suo intervento ha legato l'episodio del passato
della demolizione della Rocca con il presente che vede la città
impegnata in scelte per il futuro.
Breve
l'intervento del primo relatore Marzio Dall'Acqua che ha tracciato la
storia delle mura e delle fortificazioni di Borgo di cui la Rocca
rappresentava il cardine e, alla fine, unica testimonianza.
Marzio
dall'Acqua è persona nota a Fidenza, dal critico d'arte è
Presidente dell'Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma.
La
parola poi è passata a Carlo Giavarini, professore all'Università
Sapienza di Roma ma fidentino autentico, cui era riservato il
compito di relatore per l'argomento oggetto del convegno. Il suo
lavoro, che si è avvalso di immagini e di una pubblicazione che è
stata distribuita nel corso della conferenza, ha riguardato tutta la
storia della Rocca dalla sua erezione nel XIII secolo. Particolare
attenzione al periodo di splendore della Rocca, scelta come residenza
dalla Duchessa Enrichetta d'Este dal 1732 sino alla sua morte. A
questo proposito Giavarini ha posto il dubbio circa l'effettivo luogo
di tumulazione della Duchessa comunemente ritenuto presso il convento
dei cappuccini di Fidenza.
Il nucleo della ricerca di Giavarini e della sua esposizione è stato quelli dell'illustrazione delle piante dell'antica Rocca dal piano delle fondamenta sino alla sommità. Ha poi ricordato come le responsabilità finali della demolizione sono da attribuirsi, come arcinoto, allora sindaco Adolfo Porcellini, ma che il supporto urbanistico a questa scelte si deve al perito Luigi Bormioli che, anche se animato da amore per la sua città, ne è stato uno dei principali demolitori.
La Rocca di Borgo san Donnino in un olio su tavola di Ettore Ponzi del 1945 |
Il nucleo della ricerca di Giavarini e della sua esposizione è stato quelli dell'illustrazione delle piante dell'antica Rocca dal piano delle fondamenta sino alla sommità. Ha poi ricordato come le responsabilità finali della demolizione sono da attribuirsi, come arcinoto, allora sindaco Adolfo Porcellini, ma che il supporto urbanistico a questa scelte si deve al perito Luigi Bormioli che, anche se animato da amore per la sua città, ne è stato uno dei principali demolitori.
A
seguire il mio intervento di presentazione delle immagini della rocca
nel novecento utilizzando i disegni ed i dipinti di mio padre Ettore.
Momento atteso dai presenti che ancora una volta hanno testimoniato
l'attaccamento dei fidentini all'opera pittorica di Ettore Ponzi.
A
chiudere in bellezza si è aggiunto il contributo del prof. Claudio
Saporetti, per l'occasione ritornato nella sua città, che ha
raccontato il suo personale rapporto con la Rocca nel dopoguerra.
Ambrogio
Ponzi
15
ottobre 2012
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