Premetto subito che Daniela Santanchè non mi piace
affatto, in genere, per ragioni che non sto qui ad elencare e ad esplicitare,
non volendo trascorrere un lungo periodo in via Burla, con il conto corrente
bancario prosciugato da un lauto risarcimento alla medesima.
Però, per una
volta, mi trovo d'accordo con la signora succitata, più nei fini ultimi
prefigurati che non nei mezzi utilizzati. Mi riferisco alla manifestazione -che
fosse poi autorizzata o meno- dinnanzi alla Fabbrica del Vapore, a Milano, sul
finale del Ramadan, in cui venne contestato l'uso del burqa per le donne
islamiche.
In base a quanto enunciato dal Corano, dalla Sharia e conforme
all'adusato disprezzo assoluto per le donne in genere, un talebano egiziano
l'aveva colpita. Ho letto che le deve un forte risarcimento; ma come e quando il
violento lo pagherà, protetto, coccolato, vezzeggiato dai sodali di fede e dai
soliti nostrani sinistroidi, calabrachisti, buonisti, accoglienti, agnostici e
fortemente filo-islamici?
Fra l'altro, nel gruppetto di bercianti contro la
Santanchè, era presente quell'ingegnere libico, che avrebbe poi compiuto un
attentato contro la caserma Santa Barbara, sempre a Milano, l'Imam della moschea
ha subito messo le mani avanti, assicurando che costui veniva in mosche solo a
pregare, non a preparare esplosivi.
Ma poi ha anche augurato la morte e
l'Inferno, quello di Allah, a Daniela.
Ma non esiste una legge che vieta il
mascheramento e la dissimulazione delle persone, in pubblico, dal 1975?
Perché
non viene applicata, sempre e dovunque?
Delle "Mille ed una notte" è rimasto solo il buio |
Una scusa ed una giustificazione
che sono veramente assurde e vergognose. A me è capitato, due volte, di
assistere alla sfilata di donne, completamente ricoperte dal burqa, naturalmente
total black, addirittura con le mani celate da guanti neri impenetrabili: uno
spettacolo raggelante! Era d'estate, ed i loro compagni, da bravi, diligenti,
ferventi e fervidi islamici, duri e puri, le avevano oscurate a se stesse ed al
mondo circostante; loro, invece, indossavano calzoncini corti e T-shirt
leggerissime, ça va sans dire!
Povere donne, nate in paesi che le segregano, in
casa e fuori, al prossimo, che sia poi di fedeli o di infedeli, quasi fossero
oggetti indegni e disonorevoli, persino alla vista! Anche se poi ho il fondato
sospetto che la maggioranza di queste donne, per rassegnazione o per convinzione
fideistica, non oserebbero mai ribellarsi a queste tradizioni vergognose.
Chi si
contenta, gode; ma, in questi casi, specie sotto il solleone, suda tanto, muore
di caldo e soffoca per l'afa e l'arsura.
Franco
Bifani
Siamo sempre talmente "buonisti" che ci ricordiamo dell'esistenza delle Fabbriche "clandestine" solo quando bruciano. E nei trenta anni precedenti, con tutti quei cinesi che erano a Prato o dintorni, non sono mai morti e non c'erano? Manca a Noi solo una dote : IL RISPETTO . . Poi ci lamentiamo soltanto e dopo.
RispondiEliminaAnonimo, intendi il rispetto in quale direzione, reciproco o solo da noi a certi, ripeto, certi immigrati, anche se sono sempre di più i peggiori e pessimi? Hai mai avuto a che fare, tu, con dei cinesi, invisibili, in ogni senso, ma più malefici delle termiti, che ti rodono la casa, in silenzio? Loro sì che non rispettano nessuno e niente, nemmeno i connazionali, sia in patria che all'estero? Hai dimenticato il loro latte per l'infanzia alla melanina? Sono loro razzisti e xenofobi nei nostri confronti, ci disprezzano e ci odiano cordialmente, da secoli, noi, i "Diavoli bianchi", specie dopo il lavaggio del cervello di oltre 60 anni, operato da Mao e susseguenti. Hai mai visto, tu, un solo cinese, ridere e scherzare con un italiano, in sua compagnia? Li hai mai notati al cinema, a teatro, in un ristorante, in una pizzeria,, ad una festa paesana? Ci schifano e ci evitano, come fossimo scarafaggi. Quanto agli operai-schiavi di Prato, dopo ogni controllo ed ogni multa, pagata prontamente, i cinesi tornavano a fare tutto come prima, se non peggio,. Che facciamo, mandiamo da mane a sera, le forze dell'ordine e controllare i loro capannoni, i negozi ed i magazzini? Hai mai visto un cinese fare spesa da noi? Dove pensi che mettano i loro lauti guadagni, in banche italiane o cinesi?
RispondiEliminagrande papi!!!!
RispondiEliminaNo, Chiara, dovevi scrivere che il tuo papi è nazifascistoide, razzista, xenofobo, appartenente al KKK, retrogrado ed oscurantista. A noi ed Hanoi, Cgp, eia eia alalà, eia eia alaquà!
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