Giorgio Testi è un fidentino che, nel 2000 a Vercelli, si classificò 1° alla 12^ biennale di caricatura. Ebbe la meglio quella volta su altri 313 artisti di 46 diverse nazioni con una sbalorditiva caricatura di Dario Fo eseguita nel 1999.
La
caricatura è' un genere di arte minore che tuttavia esalta la
capacità di disegno, oggi molto rara anche negli artisti di grido,
ma, da quel che ho capito scorrendo e guardando il catalogo delle
opere di Giorgio Testi, presentato sabato 13 al Ridotto del Teatro
Magnani, dai figli e dalla moglie, Giorgio Testi possedeva questa
qualità nella sua forma naturale della matita e della penna.
L'incontro,
introdotto da Alessandro Merlini della Gazzetta di Parma, era infatti
finalizzato alla presentazione del libro di caricature "L'arte e
l'umorismo nella vita" di Giorgio Testi pubblicato da Enrico Mattei
Editore.
L'iniziativa
è stata patrocinata dal Comune di Fidenza, dalla Banca popolare
dell'Emilia Romagna, dal foglio satirico "L'asino che ride"
ed inserita all'interno dell'evento "Fidenza scrive"
promosso dal Comune di Fidenza.
Artista
eclettico Giorgio Testi è nato a Fidenza nel 1931, pittore e
disegnatore è sempre stato attento alla realtà cittadina sia come
collaboratore dello storico giornale satirico fidentino, il Numero
Unico dal 1961 al 2006, sia come gestore di un negozio di filatelia
dal 1965. All'attività commerciale affiancava quella di gallerista
gestendo la prima galleria d'arte di cui si abbia notizia a Fidenza.
Nella sua galleria gli spazi erano concessi in forma amichevole a
chiunque avesse qualcosa da esporre.
La
filatelia non fu per testi un hobby, fu anche una passione che lui
esaltò producendo lavori sostituendo ai colori ad olio i francobolli
ottenendo mosaici di sorprendente effetto cromatico. Gli oli
restavano comunque i lavori in cui preferiva esprimersi.
Ora
i figli Aldo e Tommaso e la moglie Angela hanno pensato di ricordare
il settimo anniversario della morte dell'artista pubblicando una
sezione inedita della sua produzione. Il libro infatti riproduce una
serie di cartoline dove troviamo le caricature di personaggi famosi
nel modo dell'arte, della politica e costume. Vi troviamo ad esempio
Gino Bartali ma anche Giulio Andreotti, Federico Fellini ma anche
Pablo Picasso e tanti altri compreso Giuseppe Verdi. A far da
copertina del volumetto l'autocaricatura dell'artista che
graficamente contende il primato a quella di Dario Fo di cui abbiamo
detto all'inizio.
Il
figlio Tommaso dei familiari ha ricordato infatti “Il mio intento è
fare in modo che mio padre venga ricordato come artista a 360 gradi”.
Si
deve a Claretta Ferrarini un breve saggio introduttivo in dialetto
borghigiano che la stessa Claretta ha letto durante l'incontro.
Al
termine l'intervento dell'assessore alla cultura Alessia Gruzza ha
preceduto i ringraziamenti di rito formulati da un Tommaso Testi che
affogava la sua emozione con inconsueta loquacità.
Un'annotazione
merita anche il pubblico che ha riempito il ridotto.
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