lunedì 15 dicembre 2014

"L'arte e l'umorismo nella vita" di Gio Testi


Giorgio Testi è un fidentino che, nel 2000 a Vercelli, si classificò 1° alla 12^ biennale di caricatura. Ebbe la meglio quella volta su altri 313 artisti di 46 diverse nazioni con una sbalorditiva caricatura di Dario Fo eseguita nel 1999.

La caricatura è' un genere di arte minore che tuttavia esalta la capacità di disegno, oggi molto rara anche negli artisti di grido, ma, da quel che ho capito scorrendo e guardando il catalogo delle opere di Giorgio Testi, presentato sabato 13 al Ridotto del Teatro Magnani, dai figli e dalla moglie, Giorgio Testi possedeva questa qualità nella sua forma naturale della matita e della penna.
L'incontro, introdotto da Alessandro Merlini della Gazzetta di Parma, era infatti finalizzato alla presentazione del libro di caricature "L'arte e l'umorismo nella vita" di Giorgio Testi pubblicato da Enrico Mattei Editore.
L'iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Fidenza, dalla Banca popolare dell'Emilia Romagna, dal foglio satirico "L'asino che ride" ed inserita all'interno dell'evento "Fidenza scrive" promosso dal Comune di Fidenza.

Artista eclettico Giorgio Testi è nato a Fidenza nel 1931, pittore e disegnatore è sempre stato attento alla realtà cittadina sia come collaboratore dello storico giornale satirico fidentino, il Numero Unico dal 1961 al 2006, sia come gestore di un negozio di filatelia dal 1965. All'attività commerciale affiancava quella di gallerista gestendo la prima galleria d'arte di cui si abbia notizia a Fidenza. Nella sua galleria gli spazi erano concessi in forma amichevole a chiunque avesse qualcosa da esporre.
La filatelia non fu per testi un hobby, fu anche una passione che lui esaltò producendo lavori sostituendo ai colori ad olio i francobolli ottenendo mosaici di sorprendente effetto cromatico. Gli oli restavano comunque i lavori in cui preferiva esprimersi.
Ora i figli Aldo e Tommaso e la moglie Angela hanno pensato di ricordare il settimo anniversario della morte dell'artista pubblicando una sezione inedita della sua produzione. Il libro infatti riproduce una serie di cartoline dove troviamo le caricature di personaggi famosi nel modo dell'arte, della politica e costume. Vi troviamo ad esempio Gino Bartali ma anche Giulio Andreotti, Federico Fellini ma anche Pablo Picasso e tanti altri compreso Giuseppe Verdi. A far da copertina del volumetto l'autocaricatura dell'artista che graficamente contende il primato a quella di Dario Fo di cui abbiamo detto all'inizio.
Il figlio Tommaso dei familiari ha ricordato infatti “Il mio intento è fare in modo che mio padre venga ricordato come artista a 360 gradi”.
Si deve a Claretta Ferrarini un breve saggio introduttivo in dialetto borghigiano che la stessa Claretta ha letto durante l'incontro.
Al termine l'intervento dell'assessore alla cultura Alessia Gruzza ha preceduto i ringraziamenti di rito formulati da un Tommaso Testi che affogava la sua emozione con inconsueta loquacità.
Un'annotazione merita anche il pubblico che ha riempito il ridotto.


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