Registriamo e pubblichiamo questo intervento dei Sindaci Domenico Altieri (sindaco di Fontanellato), Fabio Fecci (sindaco di Noceto), Filippo Fritelli (sindaco di Salsomaggiore Terme), Massimiliano Grassi (sindaco di Fontevivo), Emanuela Grenti (sindaco di Fornovo Taro), Andrea Massari (sindaco di Fidenza), Federico Pizzarotti (sindaco di Parma).
NON è più il discorso catastrofico dei 27.000.000 che in precedenza il Sindaco Massari , attento all'effetto mediatico di tale cifra, aveva indicato.
Intanto sul web si cominciano a fare i nomi dei furbi, il fallimento scioglie la lingua.
"La sentenza di fallimento che ha investito la cooperativa Di Vittorio, vede
impegnati noi Sindaci nel proseguire, con determinazione, la strada di ogni
azione possibile per tutelare non solo i Comuni che amministriamo ma anche i
cittadini assegnatari di un alloggio di proprietà indivisa e coloro che in Di
Vittorio hanno investito i risparmi di una vita.
In questa fase delicatissima, ogni passo va ancorato ad una attenta analisi della sentenza e dei suoi risvolti e, soprattutto, ad un confronto che porremo in essere nel più breve tempo possibile con i due curatori nominati dal Tribunale, per conoscere che tipo di azioni intenderanno intraprendere, certi di poter riscontrare una piena e fattiva collaborazione. Attenendoci agli aspetti tecnici e amministrativi, è evidente che occorre completare le verifiche sulle convenzioni in essere e sugli obblighi che la Di Vittorio si era assunta per la loro attuazione, con particolare riferimento alla proprietà indivisa.
In questa fase delicatissima, ogni passo va ancorato ad una attenta analisi della sentenza e dei suoi risvolti e, soprattutto, ad un confronto che porremo in essere nel più breve tempo possibile con i due curatori nominati dal Tribunale, per conoscere che tipo di azioni intenderanno intraprendere, certi di poter riscontrare una piena e fattiva collaborazione. Attenendoci agli aspetti tecnici e amministrativi, è evidente che occorre completare le verifiche sulle convenzioni in essere e sugli obblighi che la Di Vittorio si era assunta per la loro attuazione, con particolare riferimento alla proprietà indivisa.
Proprio per questo, un punto di garanzia assoluta deve essere già oggi affermato
– sia nel caso di un subentro nella gestione da parte dei Comuni, sia
nel caso che l'esercizio provvisorio da parte della procedura abbia tempi lunghi
– e riguarda i soci assegnatari di un alloggio di proprietà indivisa, il cui
diritto alla casa non sarà messo in discussione, essendo un diritto sancito
dalle convenzioni e blindato dalla legge 865 del 1971 (articoli 35 e seguenti).
Ora, al netto di tutte le variabili del caso, sapendo che nel novero delle
possibilità può rientrare l'ipotesi che sia proposta dai curatori la risoluzione
della convenzione, i Comuni dovrebbero subentrare alla cooperativa nella
gestione dell'ingente e sano patrimonio della proprietà indivisa (485 alloggi
spalmati nei nostri territori) assumendosi solo gli oneri dei mutui ancora
attivi attinenti alla costruzione e/o ristrutturazione degli alloggi adibiti ad
edilizia residenziale convenzionata pur dovendo fare i conti con le regole di
finanza pubblica e del Patto di Stabilità.
Come abbiamo già dichiarato nei
mesi scorsi, non possiamo e non vogliamo fare fronte ad obblighi che vennero
assunti dalla Di Vittorio per quello stesso patrimonio ma i cui fondi sono stati
destinati ad altre operazioni del gruppo, che nulla hanno a che vedere con le
finalità sociali e pubbliche legate agli alloggi dell'indivisa. Essendo il
fallimento della Di Vittorio una vicenda che investe gran parte del territorio
provinciale e tantissimi cittadini, è evidente la necessità di un forte ed
integrato impegno con i livelli istituzionali superiori, a cominciare da quello
regionale, parlamentare e governativo, sui cui tavoli porteremo di nuovo
l'eccezionalità di questa vicenda, la definizione dei poteri reali di intervento
dei Comuni che devono misurarsi – lo ripetiamo ancora una volta – con le maglie
strette del Patto di Stabilità e la ricerca di una soluzione al tema complesso
delle tutele per i soci prestatori."
Firmato: Domenico Altieri (sindaco di
Fontanellato), Fabio Fecci (sindaco di Noceto), Filippo Fritelli (sindaco di
Salsomaggiore Terme), Massimiliano Grassi (sindaco di Fontevivo), Emanuela
Grenti (sindaco di Fornovo Taro), Andrea Massari (sindaco di Fidenza), Federico
Pizzarotti (sindaco di Parma)
La prova che quelle di Massari erano balle sparse a livello terroristico per impressionare chi doveva decidere e la prova che Pizzarotti viene usato come foglia di Fico. Che ne dice il movimento 5 stelle di Fidenza? E Grillo che dice di questo accordo sottobanco Pizza pd provinciale ormai evidente nei fatti?
RispondiEliminaMassari aveva anche ipotizzato un futuro infausto per i comuni in caso di fallimento qui fa retromarcia...
Come può un Sindaco sparare così aa caso su un tema così delicato?
Forse aveva qualcosa da nascondere?
Era per caso pure lui socio prestatore quindi in conflitto d interessi? Sarebbe utile chiarire. ..
Credo che questo documento sia peggiore del precedente, per una serie di ragioni così scritte:
RispondiElimina"..In questa fase delicatissima, ogni passo va ancorato ad una attenta analisi della sentenza e dei suoi risvolti e, soprattutto, ad un confronto che porremo in essere nel più breve tempo possibile con i due curatori nominati dal Tribunale, per conoscere che tipo di azioni intenderanno intraprendere, certi di poter riscontrare una piena e fattiva collaborazione..."
Dopo che due mesi fà i Sindaci sono stati incredibilmente in Tribunale a parma per dire come doveva essere risolta la vicenda, chi erano i responsabili e comunque non doveva esserci assolutamente il FALLIMENTO, delegittimando così il giudice ed il commissario giudiziale, Dott. Capretti,
oggi lor signori vogliono incontrare al più presto il Dott. Capretti ed il Dott. Ragone, nominati ufficialmente curatori fallimentari, per sapere come loro vogliono muoversi nella vicenda, nonostante che il giudice abbia dato tre mesi di tempo per relazionare il tribunale su quale strada percorrere. INCREDIBILE! tentativo di condizionare i curatori fallimentari, carpendo informazioni per preordinare eventuali azioni di disturbo.
Ma, non contenti e sopratutto molto impauriti ecco la seconda ragione, anzi la vera minaccia:
"..è evidente la necessità di un forte ed integrato impegno con i livelli istituzionali superiori, a cominciare da quello regionale, parlamentare e governativo, sui cui tavoli porteremo di nuovo l'eccezionalità di questa vicenda...
Cari curatori fallimentari, caro Presidente del Tribunale di Parma Dott. Piscopo, cara Procura della repubblica, dopo che avete decretato il fallimento con FRODE della DiVitttorio, noi muoveremo i Mammasantissima della Politica per risolvere la vicenda secondo i nostri desideri, anzi secondo i nostri interessi di POTERE.
Questi Sindaci non si sono messi a disposizione, anzi parte civile di un fallimento con FRODE per individuare i delinquenti che hanno ordito questo reato; intrapreso azioni giudiziali e penali a tutela della città, nei confronti di amministratori pubblici che hanno ordito e sottoscritto garanzie fideussorie false ed inesigibili, NO, loro intendono coinvolgere la politica ad altissimo livello per insabbiare una vicenda civlie fallimentare e penale per la FRODE perseguita per oltre un decennio.
Per questa ragione va respinto il giochino del "tavolo istituzionale" di che? quando c'è un fallimento per FRODE?
Va sostenuta la giustizia civile e la magistratura per quella penale, perchè a Fidenza è indispensabile ripristinare lo stato di diritto e la legittimità istituzionale.
Per questa ultima considerazione il Sindaco di Fidenza deve dimettersi o, realisticamente, andrà dimesso con tutti gli strumenti necessari, perchè nel periodo in cui si è perpetrata la FRODE, ANDREA MASSARI era membro del CDA della coop DiVittorio ed Assessore Comunale.
E, nella veste di Sindaco, ha già tentato e tenterà con tutti i mezzi di inquinare la vicenda per salvare se stesso ed il gruppo di potere coinvolto a piene mani nella vicenda.
Ed i soldi spariti nel fallimento.
Insieme a ciò si stanno giocando le carriere politiche di altri soggetti, in particolare il sig. Pizzarotti, che ha da tempo stretto un accordo con il SIg. Graziano Delrio per spostare spezzoni del M5S sotto l'ala del PD, in cambio di un ruolo politico nazionale.
Buon lavoro Dott. Capretti e Dott. Ragone, Buon lavoro Dott. PIscopo, Buon lavoro Procura della Repubblica di Parma; i migliori ringraziamenti per aver tracciato una prima linea di condotta; si tratta di proseguire e perseguire con linearità e massima determinazione nel percorso intrapreso.
Nell'interesse di noi cittadini e nell'interesse dello spirito mutualistico che ci mosse 40 anni fà nel costruire una cooperativa che potesse rispondere al bisogno della casa per tutte le classi sociali.
Per continuare a fare, è indispensabile la completa chiarezza
con linearità e massima determinazione
La classica pezza peggiore del buco
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