sabato 21 febbraio 2015

Interrogazione sulla ditta Solveko


Rete Civica Fidenza ha presentato al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco di Fidenza e all’Assessore competente una interrogazione, datata 19 febbraio 2015 e firmata dai Consiglieri comunali Gabriele Rigoni e Luca Pollastri, avente per oggetto l'attività dell'impianto della ditta Solveko in località Rimale. 

L'interrogazione chiede al Sindaco e all'Assessore competente:

  • se esistono dati oggettivi di un ulteriore situazione di esalazioni provenienti dalla ditta “Solveko”;
  • se sono stati fatti recenti controlli da parte di ARPA sulla ditta medesima e di conoscere gli esiti;
  • se e con che periodicità si è convocato l'Osservatorio dopo gli episodi segnalati nel 2014.


Riportiamo qui di seguito il testo integrale dell'interrogazione

INTERROGAZIONE

Oggetto: Solveko
Premesso che dalla visura camerale del 27.12.2002, “Solveko SPA”, risulta iscritta al Registro delle Imprese di Parma in data 19.02.1996 col n°01684090341 (anche CF e P.Iva) ed è iscritta con il REA 171100 dal 04.07.1989. e che anche “VDA SPA”, nella stessa data, risulta iscritta al Registro delle Imprese di Parma con lo stesso n° 01684090341 (anche CF e P.Iva) dalla stessa data 19.02.1996 ed è iscritta con lo stesso REA 171100 nella stessa data 04.07.1989;
Riscontrato che in sostanza, quindi, si può affermare che “VDA” e “Solveko” sono la stessa azienda e che in base all’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Parma, si occupa di “gestione di rifiuti speciali e speciali pericolosi”;
Verificato che fin dai primi mesi del ’98, e forse prima, i cittadini della zona lamentavano odori nell’aria e nell’acqua, facendo presupporre “un carico ambientale superiore ai limiti indicati dalle norme;
Considerato che già nel 25.10.99 Arpa invia la Nota n°1752 all’Amministrazione prov.le e p.c. al Sindaco di Fidenza avente per oggetto: “Ditta VDA – Rimale. Sversamento rifiuti liquidi.
Relazione su accertamenti e proposta provvedimenti.”;
Riscontrato che il 27.10.99 la Provincia di Parma “ingiunge alla ditta V.D.A. […] di rispettare pienamente le condizioni delle autorizzazioni in essere […] diffida […] V.D.A. a non ripetere nel prosieguo attività gestionali difformi a quanto autorizzato […] ”;
Verificato che in quel periodo il Servizio ambiente della Provincia Parma, ai sensi dell’art. 29 4° comma D.lgs. 5.2.97 n°22, determina di sospendere per 6 mesi dalla data della ricezione […] l’autorizzazione alla gestione di rifiuti […]”;
Premesso che per ‘carico ambientale’ si intendeva e s’intende non solo la somma delle emissioni in atmosfera, delle quantità dei reflui che necessitano di ulteriore smaltimento o degli inquinanti già presenti in aria, acqua e suolo, ma anche il consumo di risorse e di energia, i rischi d’incidente e gli eventuali effetti, i trasporti e tutto quanto abbia un impatto sull’ambiente e sulla qualità della vita;
Riscontrato che pur in presenza di questi fatti “Solveko” presenta al Ministero dell'Ambiente, il 18 dicembre 2002, istanza di pronuncia di compatibilità ambientale con lo scopo di portare le quantità di rifiuti trattate da 10 a 35.000 t/anno;
Verificato che l'iter della pratica ministeriale, durato più di 2 anni, si è concluso con il Decreto ministeriale del 7 aprile 2005 (trasmesso al Comune dalla Regione il 22 aprile 2005). Il Ministero (per l'esattezza i Ministeri Ambiente e dei Beni Culturali) concedeva l'autorizzazione all'ampliamento a fronte, però, di una quantità di prescrizioni;
Riscontrato che a seguito del decreto ministeriale, “Solveko”, il 9.11.2005 richiedeva alla Provincia di Parma (che ha competenza riguardo alle quantità e tipologie di rifiuti trattate/smaltite) l'aumento della potenzialità fino ad allora era di 10.000);
Preso atto che la Provincia di Parma avvia l'iter amministrativo precisando che “[...] la fase del procedimento è tipicamente di carattere gestionale ed operativa di un quadro di riferimento definito dal decreto di pronuncia di compatibilità, emesso ed assunto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio il 7 aprile 2005, n. DEC7DSA72005/00338, pervenuto al comune il 27 aprile 2005, prot. n. 11642. 
L’atto ministeriale, infatti, a condizione dell’ottemperanza di prescrizioni, in recepimento anche parziale di condizioni e di limiti contenuti nell’atto assunto dalla Regione Emilia Romagna, con propria deliberazione di giunta regionale n. 1544 del 30 luglio 2004 (a sua volta redatta anche sulla base dei pareri espressi dalla Provincia e dal Comune con propri atti), dava di fatto giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto di potenziamento della capacità produttiva dell’azienda, da attuarsi con un significativo miglioramento tecnologico delle strutture aziendali, e nei limiti delle aree già classificate a destinazione industriale dal PRG, senza incidere significativamente sugli impianti di distillazione considerati al momento della presentazione del SIA ampiamente sottoutilizzati.”;
Verificato che gli Enti Comuni e Provincia, non avrebbero potuto impedire l'ampliamento partendo da una presa d’atto della decisione del Ministero, e che a loro spettava avviare l'iter istruttorio e le successive verifiche;
Riscontrato inoltre che la Provincia di Parma ha rilasciato con atto 2115 del 21 Giugno 2010 l'Autorizzazione ambientale ai sensi dell'art 10 della L. R 21/04 alla Ditta “Solveko S.p.A” dopo l'esito positivo delle sedute della Conferenza dei Servizi tenutesi presso il Servizio Ambiente della Provincia di Parma; i pareri degli Enti presenti in Conferenza di Servizi; il rapporto istruttorio di ARPA; le conclusioni delle istruttorie del Servizio Ambiente e Difesa del Suolo e Tutela dell'Ambiente e che con atto 1261 del 17 Giugno 2014 è stata aggiornata l'AIA (autorizzazione integrata ambientale);
Verificato che la delibera impegna la Provincia in collaborazione con ARPA alle verifiche successive adottando l'atto di revoca della stessa in caso di non rispetto delle prescrizioni;
Costatato che dall'indagine effettuata da Arpa nel Marzo e Maggio 2014 sono state riscontrate ulteriori inottemperanze a quanto indicato nella determina della Provincia 2115 del 21 Luglio 2010 e successivi aggiornamenti e che per alcune sostanze non risultava rispettato il corrispondente limite di concentrazione imposto dalla legge vigente e che , per tutelare la salute pubblica diffida la ditta Solveko , ingiungendo alla medesima di presentare entro 15 giorni una relazione dettagliata sulle cause e sulle misure adottate per superare le difformità rilevate tutelare e convoca d'urgenza la Conferenza di Servizi avviando il procedimento per la sospensione dell'attività in caso di non rimozione delle condizioni di cui sopra;
Considerato che, come pare, nei giorni scorsi alcuni cittadini abitanti nelle zone limitrofe lo stabilimento, si siano rivolti al Pronto Soccorso cittadino, manifestando malesseri adducibili ad esalazioni atmosferiche, tutto ciò premesso 
si chiede al Sindaco e Assessore competente
1. se esistono dati oggettivi di un ulteriore situazione di esalazioni provenienti dalla ditta “Solveko”;
2. se sono stati fatti recenti controlli da parte di ARPA sulla ditta medesima e di conoscere gli esiti;
3. se e con periodicità si è convocato l'Osservatorio dopo gli episodi segnalati nel 2014.


2 commenti:

  1. Ci vogliono i morti per far muovere il culo a qualcuno?
    Con che retorica, "pare che alcuni cittadini si siano rivolti al pronto soccorso..." pensa rete civica di affrontare la vergogna della Solveko?

    E' indecente, e penso vi siano molto collusioni, perchè sulla Solveko vi è un generale atteggiamento omertoso.

    La città ha la necessità di liberarsi di una azienda che è un autentico pericolo alla salute pubblica!

    La politica e le persone si misurano quì, nelle azioni chiare e determinate, non nelle più o meno articolate interrogazioni che fanno dire.. " beh, noi il nostro compito lo abbiamo fatto..."

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  2. Installare un impianto fisso di rilevamento della qualità dell'aria , con chiari sigilli, si chiede troppo ? Dopo anni e anni di sforamenti previo di controlli se non a posteriori, quali chiare soluzioni sono state adottate? Se è confermato che alcuni concittadini sono dovuti ricorrere al Pronto soccorso dopo le esalazioni, per quali motivazioni?

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