Ripristinare in Pakistan il Ministero delle Minoranze, organismo che curi a livello federale la rappresentanza delle minoranze religiose: è la proposta che Paul Bhatti lancia in occasione del 5° anniversario della morte di Shahbaz Bhatti, suo fratello, il ministro assassinato a Islamabad il 2 marzo 2011.
Qui sotto pubblico il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti che proprio in questi giorni ho ritrovato.
Un legame con la situazione pachistana e la nostra città si deve a Padre Zikaria Philip che è da alcuni anni ospite della nostra diocesi, avevo raccolto e tradotto una sua testimonianza un paio d'anni fa che riprendo più sotto.
Qui sotto pubblico il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti che proprio in questi giorni ho ritrovato.
Un legame con la situazione pachistana e la nostra città si deve a Padre Zikaria Philip che è da alcuni anni ospite della nostra diocesi, avevo raccolto e tradotto una sua testimonianza un paio d'anni fa che riprendo più sotto.
Testamento di Shahbaz Bhatti
Ministro pakistano cristiano, ucciso dagli estremisti,
a Islamabad il 2 marzo 2011.
«Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai
un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza
del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore, donando amore ai nostri
fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono
in questo Paese islamico.
Mi sono state proposte alte cariche
al governo e mi è stato chiesto di abbandonare la mia battaglia, ma io ho
sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita. La mia risposta è
sempre stata la stessa: “No, io voglio servire Gesù da uomo comune”.
Questa devozione mi rende felice.
Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai
piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino
per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me
che mi considererei privilegiato qualora - in questo mio battagliero sforzo di
aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan - Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio
vivere per Cristo e per Lui voglio morire».
*****************
Padre Zikaria Philip |
La
terra della Fede.
Sono un
sacerdote cattolico dal Pakistan. Sono stato ordinato nel 1985. Ho lavorato
nella diocesi di Lahore come parroco in una parrocchia e come rettore del
seminario.
Ora sono qui
in Italia e soggiorno nel Seminario Minore di Fidenza per l'apprendimento della lingua italiana.
Diverse buone persone mi stanno aiutando a imparare la lingua italiana.
Apprezzo i loro sforzi che sono sulle tracciati sulle orme lasciate da Gesù che
ha aiutato tutti nel bisogno.
Durante la
permanenza nel paese d'Italia mi sento molto incoraggiato e la mia fede si
rafforza. Ho la forte sensazione che l'Italia è una terra di fede. Dio ha
benedetto questa terra perché i raggi della fede si espandessero in tutto il
mondo.
Persone
provenienti da diverse parti del mondo vengono a rendere omaggio a uno dei
grandi discepoli di Gesù Cristo, San Pietro, per poi tornare a casa con la sua
benedizione.
Ho trovato che
questa terra è una terra di cultura, ha grande storia, la gente è colta e
gentile e disponibile ad aiutare tutti coloro che sono in un problema.
Sono
rispettati i diritti umani e la gente di questa terra è sempre pronta ad alzare
la voce per gli oppressi in tutto il mondo.
Gli abitanti
di questo paese sono seguaci di Cristo, quindi sono pronti a dare rifugio alle
persone che sono senza casa ed anche coloro che sono in difficoltà nei loro
paesi.
Questa è terra
di prosperità, di arte e di creatività. Le persone sono laboriose ed oneste
nella loro vita, rispettano la libertà degli altri. La vita scorre nel rispetto
della legge ed ogni cittadino ottiene lo stesso trattamento.
Sento questo
perché sono un cittadino asiatico e di un paese musulmano dove solo l'uomo
ricco ha il diritto di essere rispettato mentre le minoranze, come i cristiani
e gli indù, sono guardate dall'alto in basso.
La violazione
è una parte della vita e non si ha rispetto per i diritti umani. Anche se
alcune N.G.O. (organizzazioni non governative)
molto preoccupate per i diritti umani
continuano ad protestare, nessuna autorità è lì, nella mia terra
d'origine, per far rispettare le loro voci. E' una terra di sangue e senza
alcun rispetto per i diritti umani. I settarismi sono fiorenti.
La religione è
la priorità assoluta, ma nessuno vive secondo la religione. In nome di Dio le
persone sono avviate alla macellazione, quindi devo dire che la gente d'Italia
è benedetta da Dio. Spero che mantenga forte la sua fede.
I Cristiani
pakistani hanno grande rispetto per questa terra di fede, l'Italia, perché la
luce arriva da qui per i cristiani pakistani che sono fieri di essere cristiani
e cattolici, in una chiesa la cui testa è
oggi Papa Francesco che vive in Vaticano.
Ogni cattolico
ha un grande desiderio di visitare Vaticano e il Papa, di vedere la fonte della
vita e della fede, perché Gesù ha costruito la sua Chiesa su questa roccia.
Padre Zikaria
Philip
Nessun commento:
Posta un commento