Ad un certo punto della provinciale che porta a Tabiano puoi inforcare la strada di Monte Blano e, dopo 100 metri, appena superato il torrente Rovacchia, trovi una "salita allenante su strada bianca" che porta alla costa verso Tabiano Castello.
Prima di ripercorrere virtualmente il breve tragitto, un po' a piedi un po' in bici, un po' guardando un po' fotografando, posso dare qualche notizia.
A metà del XV secolo Niccolò
Piccinino, uomo d’armi “totale”, che spese la sua vita guerreggiando
senza interruzione, a compenso dei suoi servigi ricevette dal Duca di Milano molte
ville poste nel Piacentino, nel Pavese ed
una nell'Alessandrino. Nel Parmigiano ricevette ville, castelli e territori tra cui Tabiano, con Monte Maciullo e Monte Blano, e Bargone.
In effetti da tempo Niccolò correva queste zone, ora con Milano, ora con Venezia, talvolta insieme a Francesco Sforza, talvolta contro lo Sforza. Tocca Borgo San Donnino nel 1437 e nel 1440, l'assale nel 1441 in odio del bussetano Rolando
Pallavicino.
Tanto fece e tanto disfece che, dopo aver ricevuto nel 1442 quei beni dal Duca, non seppe far altro che morire a Milano o a Pavia, forse aiutato dal veleno, l'ultimo regalo del Duca.
A far scorrerie lasciò due figlioli, ma nella storia il Piccinino per eccellenza rimase lui.
Ora è venuto il momento delle immagini, in salita, in discesa nel bosco.
Di questo rustico ho un ricordo. Or son sessanta e passa anni lo ritrassi in due oli di modesta fattura che, invecchiando, non sono migliorati |
Nessun commento:
Posta un commento