95 anni fa la nostra città cambiava il proprio nome e da Borgo San Donnino diventava Fidenza.
Il 9 giugno 1927 il Re firmava il decreto in forza del quale la Città assumeva il nome di Fidenza.
Ne prendevano atto l'Onorevole Remo Ranieri e il Podestà Cav. Nino Censi e, con un manifesto, comunicavano ai cittadini quel nome "glorioso di Fidenza che sarebbe stato per tutti portatore di un migliore avvenire".
Il Dott. Nullo Musini relazionava sul numero unico di "Julia Fidentia' delle vicende relative alla colonia romana citando Tito Livio, Velleio Patercolo, Plutarco, Plinio, Tolomeo Alessandrino e altre fonti letterarie; ripercorreva le citazioni che ne avvallavano l'esistenza almeno dall'82 a.c.
In particolare ricordava gli scavi dell'ottobre 1874 che portarono alla luce i resti del ponte romano, così come vari reperti emersi durante la sistemazione di diversi luoghi del centro, soprattutto nella piazza prospiciente la facciata della Cattedrale.
Nel suo articolo, come in quello del Professor Enrico Zatti, permane l'eco della polemica fra i sostenitori dell'origine di Borgo San Donnino sulle rovine della città romana e coloro che volevano credere che Borgo San Donnino avesse origine medievale senza relazione con Fidentia.
Il cambiamento da Borgo San Donnino a Fidenza fu festeggiato domenica 12 giugno con una grande sportiva, organizzata dalla legione Taro. L’Istituto L.u.c.e. inviò da Roma un operatore per girare un film e, alla sera, il palazzo comunale fu tutto illuminato. (MP)
lunedì 5 giugno 2017 - "Un Borgo che è Città" i 90 anni di Fidenza
venerdì 9 giugno 2017 - Il Consiglio Comunale per i 90 anni di Fidenza.
sabato 10 giugno 201 - “I volti del cambiamento”
Nella polemica se Borgo San Donnino fosse la Fidentia romana era entrato anche il sacerdote borghigiano don Andrea Ghiozzi ( 1807-1852) che con le sue ricerche intese confutare la tesi del Can. Pietro Seletti secondo il quale Borgo aveva origini medioevali e la Fidentia romana si trovava più a nord.
RispondiEliminaIl Ghiozzi dimostrò che la via Emilia aveva sempre avuto un percorso rettilineo rilevando che le distanze indicate dai tre itinerari antichi ( Antonino- Gerosolimitano- Tavola Peutingeriana) e quelle riscontrabili nel suo tempo , 1800, coincidevano e quindi l'opinione del Seletti di un'ampia curva della via verso nord non aveva alcun fondamento.
Il sacerdote borghigiano raccolse i suoi studi con il titolo di "Controversie Archeologiche Patrie". Egli purtroppo morì precocemente, prima che il ritrovamento delle reliquie di San Donnino nel 1853 e dei resti del ponte romano nel 1874 dessero una ulteriore conferma alla sua ipotesi.