Una ricerca uscita dalla curiosità di scoprire il contenuto di un documento. (Marisa Guidorzi)
Tra le pagine è inserita la copia
di un documento indirizzato al Vescovo della Diocesi di Borgo San Donnino,
Alessandro Garimberti (1), dall'Avvocato
Giuseppe Politi per conto della Comunità di Busseto.
Con la lettera, scritta in latino,
come usava per gli atti ufficiali, ma , in questo caso, era forse il
modo di sottolineare un allineamento tra istituzioni autorevoli, quella religiosa e quella civile, senza mezzi
termini, l'avvocato chiedeva la revoca della scomunica che, tramite il Vicario
vescovile di Borgo, don Natale Agnesetti (2), era stata recapitata ai
Reggenti dell'Ospedale di Busseto. La grave sentenza prendeva motivazione dalla
vendita, senza autorizzazione
ecclesiastica, di un pezzo di terra di tre biolche, una pertica e nove
tavole, su cui il detto ospedale aveva giurisdizione, ad un certo Signor Antonio Campana. La cessione era avvenuta il 2 maggio 1795, al
prezzo di 2531 libbre e 5 soldi.
Da quanto si comprende la Diocesi
contestava il mancato rispetto delle
“formalità” contemplate tra le Extravagantes ambitiosae de rebus
ecclesiasticis non alienandis...
L'avvocato sottolineava che le suindicate formalità erano da
rispettare nel caso dei Luoghi Pii Ecclesiastici, non per quelli laici citando
numerose sentenze in merito all'argomento, molto dibattuto fin dal Medio Evo,
su cui tanto era stato detto e scritto. (3)
Il Politi, a convalida della
illegittimità della pretesa interferenza ecclesiastica, riportava norme e
sentenze di due giuristi: Giovan Battista de Luca e Carlo Antonio de Luca.(4)
Dopo aver chiarito la distinzione
sancita tra Luoghi Pii Ecclesiastici e Luoghi Pii Laici, l'avvocato procedeva
a dimostrare l'estraneità dell'autorità ecclesiastica con l'Ospedale.
Era innegabile che esso da sempre
fosse governato e amministrato dalla stessa Comunità di Busseto che ne
nominava e destituiva i funzionari, come
pure non risultasse istituito da alcun ecclesiastico, Ordinario o Superiore, e
non comparisse la benché minima indicazione da farlo ritenere non laico. Si
aggiungeva quindi , che, sebbene in esso si esercitassero Opere di Pietà, si
dovesse riconoscere come luogo pio laico , non ecclesiastico.
Non si poteva neppure metterne in
dubbio la posizione laica per le visite compiute dall'Illustrissimo e
Reverendissimo Vescovo di Borgo San Donnino, Giovanni Linati (5), nel 1615 e
nel 1618, non potendosi Egli introdurre con alcun bene, frutto o reddito, né
direttamente, né indirettamente, in qualsiasi forma, senza il consenso della
Comunità, come in termini piuttosto forti aveva stabilito il Cardinal De Luca
in riferimento a Carlo Antonio De Luca.
Perciò...
Alcuni riferimenti storici sui Luoghi Pii di Busseto.
In una breve relazione (22 pagine) del 1842 destinata al Signor Conte Carlo di Bombelles, Gran Maggiordomo di
S.M. Maria Luigia, si percorrono i momenti di istituzione e regolamentazione
dei Luoghi Pii. (Notizie del Monte di Pietà ed Abbondanza della Città di
Busseto)
Rivolto un pensiero di
riconoscenza all'imperatore Carlo V per il titolo di Città con cui aveva
onorato Busseto, in occasione dell'incontro con Papa Paolo III, si riconosce
alla “ Religione “ la fonte da cui derivano tutte le opere di beneficenza e
soprattutto allo zelo di Bernardino da Feltre la nascita dei Monti di Pietà per
soccorrere i poveri che incappavano nelle mani di avidissimi usurieri e
massime degli Ebrei.
Il Monte di Pietà era stato istituito nel 1537 dai fratelli Girolamo, Ermete e Francesco dei Marchesi Pallavicino, che ne avevano approvato le Costituzioni (pallavicine) . Si confidava sulle offerte spontanee e sui lasciti dei pietosi cittadini assegnando la reggenza al prevosto, ad un canonico e al padre guardiano dei francescani ( essi sono ecclesiastici, ma gli incarichi sono conferiti da laici!)
Nel 1582 il papa Gregorio XIII ne
aveva confermato canonicamente l'erezione.
Per volere del Serenissimo Duca di
Parma Francesco Farnese il 25 agosto
1684 si compose un nuovo regolamento (farnesiano) che stabiliva la
Reggenza a quattro persone a cui si
chiedeva di garantire per il proprio
impiego per il quale era stabilito un onorario. Tra le opere pie indicate vi
era pure il soccorso a domicilio per i poveri infermi..
Si imponeva la costruzione di una
sede adeguata per il Monte di Pietà e nel Consiglio i Reggenti, “forse per un cenno sovrano” del Duca Ranuccio
II, invitarono a farne parte anche il Vescovo di Borgo San Donnino Gaetano
Garimberti (6).
Il 21 maggio 1770 per disposizione
suprema del Serenissimo Duca Ferdinando di Borbone furono riunite le Reggenze del Sacro Monte di
Pietà e quella dell'Ospedale, con amministrazioni separate e sottoposte alla
Comunità di Busseto.
Si può notare che le Opere Pie
citate erano sempre l'espressione dell'autorità civile del momento e gli interventi ecclesiastici sono richiamati a titolo di rispetto, ma non influenti sulle
decisioni.
Come si sia conclusa la
controversia sulla scomunica non mi è dato sapere, ma nel 1795 stavano
maturando eventi che avrebbero lasciato profondi segni di cambiamento .
Napoleone era in procinto di iniziare la Campagna d'Italia, aveva grandi
progetti per l'Europa e avrebbe dimostrato un nuovo concetto dei rapporti tra
Stato e Chiesa: dopo mille anni dall'incoronazione di Carlo Magno per
investitura divina, egli incoronerà se stesso in nome dei Francesi!
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1)- Alessandro Garimberti (Parma 22 settembre 1736 - Borgo San Donnino 2 aprile 1813)
Proveniente da un aristocratico
casato di Parma, nobile e ricco, ingegno aperto e versatile, incline allo
studio scelse la via del seminario. Fu ordinato sacerdote il 16 maggio 1761 e
fu Vescovo di Borgo S. D.dal 29 gennaio 1776 al 2 aprile 1813.
Nel corso del suo episcopato
ospitò Papa Pio VI che veniva condotto prigioniero in Francia ( 14 e 15 aprile
1799) e assistette al passaggio di Papa
Pio VII che si recava a Parigi per l'incoronazione di Napoleone Imperatore nel
novembre 1804.
2)- Natale Agnesetti (19 aprile
1725 – 14 aprile 1797)
Ordinato sacerdote nel 1748,
divenne prevosto di San Michele in Borgo il 19 febbraio 1754.
Svolse funzione di Vicario
Generale del Vescovo Diocesano Alessandro Garimberti dal 15 febbraio 1776 fino
alla morte, il 15 aprile 1797. Prelato distinto e colto svolse con dedizione il
suo compito. Anche quale parroco la sua figura risalta per le virtù sacerdotali
e le profonde qualità umane.
3)- Fin dal 1140 circa il
monaco camaldolese Graziano aveva compilato la prima raccolta di Diritto
Canonico, conosciuto come Decretum Gratiani, a cui fecero riferimento per
modifiche e chiarimenti alcuni papi:
Gregorio IX nel 1234, Bonifacio VIII nel 1298 e Clemente V nel 1314. Il Corpus
Juris Canonici, corpo normativo della Chiesa Cattolica, fu pubblicato
ufficialmente nel 1582 e comprendeva il
Decretum Gratiani e le successive cinque raccolte a cui in seguito furono unite
anche raccolte private di Decretali che in forma di lettera contenevano spesso
norme di diritto, che entravano in tal modo come testi di riferimento
(extravagantes poiché erano fuori dalle raccolte ufficiali).
4)- Giovanni Battista de Luca (Venosa 1614- Roma 5 febbraio 1683).
Dopo gli studi giuridici e l'avvocatura aveva abbracciato la vita ecclesiastica e nel 1681 era stato elevato al cardinalato da Papa Innocenzo XI. Egli lasciò una vasta produzione giuridica in materia di diritto civile, canonico, feudale e municipale. La sua opera più importante è il “Dottor Volgare”, compendio di tutte le leggi in volgare, lingua per la quale egli propendeva al posto dell'uso del latino.( A Roma, nella facciata del Palazzo di Giustizia- Cassazione, la sua statua è collocata tra quella di Cicerone e quella di G.B. Vico)
- Carlo Antonio de Luca ( Molfetta -BA- 12
maggio 1613/ Napoli 17 gennaio 1700)
Avviato al sacerdozio, dopo
l'ordinazione si occupò soprattutto di studi giuridici, rifiutò un vescovato e
accettò un canonicato. Il suo status ecclesiastico non condizionò la sostanziale
laicità del suo orientamento giurisdizionalistico. Una sua opera fu messa
all'Indice.
5)- Giovanni Linati (Parma 24 aprile1563- Piacenza 3
aprile 1627)
Fu il secondo vescovo di Borgo
dopo l'istituzione della Diocesi nel 1601.Era stato nominato da papa Paolo V
nel dicembre 1606 quale successore di Papirio Picedi. Nel 1619 fu trasferito
alla diocesi di Piacenza.
6)- Gaetano Garimberti (Parma
1615- Borgo S. D. 20 marzo1684)
Fedele ai Teatini e al fondatore dell'ordine, San Gaetano, nel vecchio palazzo vescovile fece costruire l'oratorio dedicato al Santo, ottenendo l'indulgenza per chi lo avesse visitato nel giorno a lui dedicato. L'ubicazione del luogo di preghiera fu modificata dal Vescovo Vincenzo Manicardi ( 1879- 1886) e se ne persero le tracce con i bombardamenti del maggio 1944.
Marisa Guidorzi
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